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Rivoluzione ai Golden Globe dopo accuse di razzismo ai neri e corruzione: cosa cambia

La Hollywood Foreign Press Association, che assegna i Golden Globe, si rivoluziona dall’interno, dopo le critiche e le minacce di boicottaggio per le accuse di discriminazione e corruzione. Il numero dei membri sarà ampliato, con nuove norme e l’inserimento di giornalisti di colore (sinora assenti), e varrà il divieto di accettare regali dagli studios. Resta famigerato il viaggio di lusso a Parigi regalato ad alcuni votanti, che ha poi “prodotto” due nomination a Emily in Paris.
A cura di Valeria Morini
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Sono ufficiali le nuove regole interne alla Hollywood Foreign Press Association, l'ente che coinvolge la stampa estera di Los Angeles e assegna i Golden Globes. A febbraio, un articolo del Los Angeles Times ha rivelato l'assenza di giornalisti neri nel gruppo costituito da 86 cronisti. Questa discriminazione è costata forti critiche all'associazione, così come hanno fatto gridare allo scandalo alcuni comportamenti dei membri, che in qualche caso avrebbero accettato doni e viaggi premio dalle major. Resta noto, ad esempio, il soggiorno a Parigi gentilmente concesso a un terzo dei votanti da Paramount per visitare il set di Emily in Paris, con tanto di soggiorno in un resort a 5 stelle da 1.200 euro a notte e pranzo al Musée des Arts Forains: "casualmente", la serie si è poi beccata due nomination all'edizione dei Golden Globe 2021 (miglior serie comedy e miglior attrice comedy) che, diciamocelo, erano abbastanza immeritate. Ecco dunque, cosa cambia nella giuria e nel regolamento della HFPA.

Cambiano le regole per chi assegna i Golden Globe

Effettivamente, il regolamento modificato risulta decisamente più inclusivo e meno attaccabile. La riforma prevede che la lista dei membri della HFPA, finora segreta, venga resa pubblica. Inoltre, l'obiettivo è immettere "almeno20 nuovi membri nel 2021, con un focus specifico sul reclutamento di membri neri" e con "aumentare il numero di membri del 50% nei prossimi 18 mesi". La possibilità di entrare nell'associazione viene estesa anche a chi fa parte di altri media, oltre alla stampa, e a giornalisti che non risiedano solo nel sud della California, ma in tutti gli Stati Uniti, purché lavorino per un medium straniero. "Non ci sono limitazioni al numero di membri da ogni territorio" del mondo, una regola introdotta dopo che l'HFPA è finita in causa per aver negato l'ammissione a un giornalista.

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Niente più regali dagli studios

D'ora in avanti, i membri avranno l'obbligo di rispettare un preciso codice di condotta che vieterà loro di accettare articoli promozionali in dono da studi cinematografici e televisivi e gestirà diversamente l'"organizzazione del viaggio per la stampa" e le "procedure delle conferenze stampa, compresi i rapporti con gli uffici stampa". Cambierà anche la struttura dirigenziale, con l'obiettivo di avere un responsabile per diversità, eguaglianza a inclusione. Resta da capire se queste novità soddisferanno del tutto  Time's Up, la coalizione formata sulla scia del movimento MeToo per combattere le discriminazioni sul posto di lavoro, che ha minacciato di boicottare i Golden Globe.

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