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Roma città aperta finalmente in DVD

Il film è del 1945 ed è considerato all’unanimità il manifesto del neorealismo. Fa parte della trilogia della guerra diretta da Rossellini, con “Paisà” (1946) e “Germania anno zero” (1948)
A cura di Ciro Brandi
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pina roma

Da pochi giorni è disponibile in DVD e Blu-ray Disc, il film-capolavoro di Roberto Rossellini, “Roma città aperta”. E’ la prima volta che questa pellicola è resa disponibile in questi formati digitali e per l’occasione è stata completamente restaurata.

Il film è del 1945 ed è considerato all’unanimità il manifesto del neorealismo. Fa parte della trilogia della guerra diretta da Rossellini, con “Paisà” (1946) e “Germania anno zero” (1948). Ovviamente, come la maggior parte di voi saprà, il ruolo di Pina, affidato alla struggente Anna Magnani, è passato alla storia, facendola apprezzare in tutto il mondo.

Siamo a Roma, il regime fascista è caduto, gli Alleati sono sbarcati in Italia ed avanzano verso nord ma ancora non sono giunti nella capitale, dove la resistenza è già attiva. Manfredi (Marcello Pagliero), militante comunista e uomo di spicco della resistenza, sfugge a una retata della polizia e si rifugia presso Francesco (Francesco Grandjacquet), un tipografo antifascista, il quale, il giorno seguente, dovrebbe sposare Pina (Anna Magnani), una vedova madre di un bambino. La sorella di Pina, Lauretta (Carla Rovere), fa l'artista in un locale insieme ad un'altra giovane, Marina, legata sentimentalmente in passato a Manfredi; don Pietro, il parroco locale, non nega mai aiuto ai perseguitati politici e fa da portavoce dei partigiani. Egli è benvoluto e rispettato da tutti, compreso Marcello e la sua banda di piccoli sabotatori, e riesce a passare facilmente attraverso i controlli dei soldati tedeschi e delle SS senza destare sospetti. Ma il destino non è sempre clemente.

Le riprese del film furono fatte in condizioni decisamente precarie: i tedeschi erano andati via da poco e scarseggiava persino il materiale tecnico, compresa la pellicola. Non essendo disponibili gli studi di Cinecittà, ridotta ad essere un grande rifugio per gli sfollati, Rossellini e la troupe improvvisarono le riprese di alcuni interni nel vecchio teatro Capitani. La scena centrale del film, con la corsa e l'uccisione di Anna Magnani dietro al camion che porta via il marito catturato dai tedeschi, è forse la sequenza più celebre del neorealismo nonché una delle più famose della storia del cinema italiano.

E dire che il film, presentato al pubblico nel settembre del 1945 senza alcuna anteprima, ebbe scarsissimo successo! Solo successivamente, dopo aver ricevuto vari premi e riconoscimenti fu apprezzato dai registi e dalla critica di tutto il mondo. Fu presentato al Festival di Cannes del 1946 e vinse il Grand Prix come miglior film. In seguito ottenne 3 Nastri d’Argento e una nomination agli Oscar per la miglior sceneggiatura originale.

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