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“Si muore tutti democristiani”: la commedia d’esordio de Il Terzo Segreto di Satira

Il noto collettivo di videomaker adesso esordisce alla regia del loro primo lungometraggio e racconta la storia di tre amici, gestori di una piccola casa di produzione, che vorrebbero tornare assieme per realizzare documentari a tema sociale. C’è però un grande interrogativo che li attanaglia: “Meglio fare cose pulite con i soldi sporchi, o cose sporche con soldi puliti?”.
A cura di Ciro Brandi
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Il Terzo Segreto di Satira, il noto collettivo di videomaker composto da Pietro Belfiore, Davide Bonacina, Andrea Fadenti, Andrea Mazzarella e Davide Rossi, dopo il clamoroso successo del video “Il favoloso mondo di Pisapie”, del 2011 – dove facevano satira su un ipotetico successo alle elezioni comunali di Milano del candidato Giuliano Pisapia – adesso esordisce alla regia del loro primo lungometraggio. Si tratta di “Si muore tutti democristiani” e racconta la storia di tre amici (interpretati da Marco Ripoldi, Massimiliano Loizzi e Walter Leonardi), gestori di una piccola casa di produzione, che vorrebbero tornare assieme per realizzare documentari a tema sociale. C’è però un grande interrogativo che li attanaglia: “Meglio fare cose pulite con i soldi sporchi, o cose sporche con soldi puliti?”. Tutto ciò è partito da uno spunto personale e i registi hanno sintetizzato nel migliore dei modi il senso del loro primo film:

Con questo film desideriamo raccontare il percorso lavorativo e umano di tre amici e colleghi: il passato etico, politicizzato e anti-sistema, il presente precario e frustrante ma coerente e infine il compromesso che porta sì serenità economica ma che spegne le loro passioni di gioventù. Tutto questo con un tono da commedia e l’umorismo che caratterizza il nostro lavoro anche sul web.

Presentato in anteprima, nel 2017, alla Festa del Cinema di Roma, nella sezione Alice nella città, il film è stato scritto dal gruppo con la collaborazione di Ugo Chiti mentre la fotografia, il montaggio e le musiche sono stare curate, rispettivamente, da Luca Sabbioni, Giuseppe Trepiccione e Gianluca Misiti. “Si muore tutti democristiani” sarà nei nostri cinema a partire dal prossimo 10 maggio.

La trama

I tre amici Stefano, Fabrizio ed Enrico si conoscono da una vita e sono legati dagli stessi ideali e dagli stessi sogni. Il gruppo gestisce anche una piccola casa di produzione e sogna di tornare a realizzare documentari a tema sociale. Quando il progetto sembra finalmente arrivato, con un potenziale e considerevole guadagno economico, i tre si trovano di fronte ad una scelta che li turba profondamente: “Meglio fare cose pulite con i soldi sporchi, o cose sporche con soldi puliti?” Cosa fare quindi? Rifiutare il lavoro rimanendo "sfigati" ma puri o accettare la proposta, stravolgendo le loro vite e i loro principi?

Il cast

Gli attori principali sono Marco Ripoldi (Stefano), Massimiliano Loizzi (Fabrizio), Walter Leonardi (Enrico), quest’ultimo reduce dal successo del film “Made in Italy”, di Luciano Ligabue e della serie tv “Maggie e Bianca Fashion Friends”. I videomaker, però, gli hanno affiancato attori più noti come Renato Avallone (Renato), la bella Valentina Lodovini (Sara), Martina de Santis (Maria Elena) e il simpatico Francesco Mandelli (Chiamenti) che torna al cinema dopo la commedia “I babysitter”(2016).

Le curiosità sul film che dovete sapere

1. Il canale YouTube de Il Terzo Segreto di Satira è stato aperto nel febbraio 2011 e ad oggi conta una quarantina di video con 12 milioni di visualizzazioni, molti trasmessi anche dalle trasmissioni televisive Blob, Ballarò e Che Tempo Che Fa. Il gruppo ha collaborato anche con i programmi Report e Piazzapulita e nel 2015 ha portato a teatro lo spettacolo “Il Terzo Segreto di Satira Live”, con proiezioni e sketch live eseguiti dagli attori dei video.

2. Nel film ci sono anche i cameo dei giornalisti Peter Gomez, Lilly Gruber e Andrea Scanzi.

3. Il gruppo ha intitolato il film in questo modo facendo riferimento al titolo “Non moriremo democristiani” che il giornale “Il Manifesto” utilizzò nel giugno del 1983, dopo le elezioni politiche.

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