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“The Lady”: un incredibile campionario da film porno senza le scene di sesso

La webserie di Lory Del Santo sviluppa numeri impressionanti, con un ritmo incessante e continue trovate di squallido lusso racconta molto più di quanto non sembri.
A cura di Gabriele Niola
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È difficile spiegare a chi non ha seguito The Lady (ogni martedì sul canale YouTube) come mai qualcosa di così brutto sia anche così imperdibile e quanto riesca a spiegare cosa stia cambiando nel mondo dello spettacolo italiano. Non è infatti difficilissimo fare una webserie brutta, è invece un miracolo la creazione di Lory Del Santo. Nei video brutti come nei film brutti, dopo un iniziale interesse per gli abissi di banalità subentra solitamente la noia, invece in The Lady non c’è un attimo di respiro, ogni dialogo contiene una perla ed è doppiato senza nessuna inflessione, ogni inquadratura mescola lusso pacchiano e squallore da "tronismo" in maniere nuove, ogni sequenza ha attori diversi (e anche ogni episodio ha un ricambio furioso di volti differenti ma tutti simili) sempre meno espressivi e ogni svolta narrativa rilancia rispetto alla precedente soap opera sudamericana.

Ideata, scritta, diretta, fotografata, montata e con i costumi di Lory Del Santo, ogni episodio di The Lady è imperdibile grazie alla “sigla”, una sequenza di immagini di lusso generico, dissolvenze con lens flare e musica lounge come uno stacchetto di Fashion TV andato a male. A quel punto ogni puntata distende una trama banalmente inesistente (una ricca ereditiera cerca di godere di un amore senza restrizioni in un mondo che si divide tra ricchi e servitori) in cui, tra zoom assassini e fotografia da “esterna” di un brutto programma del pomeriggio, vengono introdotte di continuo sottotrame che nessuno poi seguirà, pianificazione di attentati di cui poi non si sa più nulla, pedinamenti che non portano nessun evento.

Una delle molte forze di The Lady è quella di avere un linguaggio tutto suo, fatto di una ricerca folle di frasi poetiche o misteriose, unite alla più totale vaghezza di ogni riferimento. Ci sono i “business da fare”, gli “eventi da attendere” o gli “incidenti molto gravi”, i “passati torbidi” e via dicendo, tutto è un generico condimento alle pontificazioni sull’amore o alle parti di alleggerimento comico in cui si maltrattano persone di altre razze o la servitù. All’improvviso poi qualcuno senza nessuna ragione chiede alla protagonista cosa sia l’amore e lei sostiene sia “frammenti di molte emozioni”, subito dopo un’altra persona afferma che “Il futuro è ancora un’incognita!” oppure “Tutto mi ispira di questi tempi. Ad esempio vedo una bottiglia e penso che la verita sia sempre sul fondo”, segue solitamente una promessa di sesso inespressiva (“Ti farò impazzire!”, “Sei uno stallone!” o “So io come far divertire una donna”, “Adoro acquistare oggetti femminili, mi eccita!”). Una campionario da film porno a cui sono state tagliate le scene di sesso.

Il segreto di questa webserie però è più profondo. The Lady infatti ha una media stabile di circa 80.000 visualizzazioni ad episodio con punte sui 100.000 per i più clamorosi (numeri tutt’altro che trascurabili che equivalgono a quelli che facevano quei fenomeni dei TheJackaL solo pochi anni fa), una prestazione talmente stabile e continua da non essere attribuibile al solo momentaneo “fenomeno trash”. La verità è che, al di là di un corposo numero di estimatori che ne ridono fragorosamente, The Lady ha anche un suo pubblico serio e appassionato che segue assiduamente, probabilmente il medesimo che prima (o ancora adesso) guarda prodotti simili che vanno in onda in televisione. Insomma The Lady piace e questo è il suo lato più bello e misterioso, quello che svela come a fronte di una massa di utenti attivi che condividono, scherzano, inventano meme e guardano le produzioni più innovative della rete, si sta formando anche un’utenza più tradizionale, travasata dalla televisione. In rete comincia ad emergere non solo chi si è stufato della televisione ma sempre di più anche chi ha sempre sguazzato nei consumi mediatici di una volta.

Quello che infatti The Lady mette in scena è un mondo che non esiste, fatto di coatti ricchi e famosi, una mitologia nata nella televisione, forgiata nella chirurgia estetica ed alimentata da centinaia di reality che, ben prima di Lory Del Santo, hanno iniziato a raccontare un universo di palestrati tatuati con sopracciglia acconciate e tagli di capelli iperbolici, intenti a corteggiare donne con la quali rivaleggiano in cura per il corpo e ostentazione di griffe. Non a caso la star della serie, il suo nome più noto, è quello di Costantino Vitagliano, ovvero la storia del trash televisivo italiano. Si tratta insomma di un mondo che si si bea dei propri guadagni basati sull’immagine quello che in The Lady trova la sua celebrazione. I reality li hanno creati, Lory Del Santo li eleva a mitologia pretendendo di donargli profondità, mentre noi ne ridiamo appassionati.

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