Ti stimo fratello, Jonny Groove dal Gilez al cinema
Al ritmo di “Essiamonoi”, Jonny Groove è sbarcato prepotentemente al cinema, forse un po’ in ritardo, visto che il personaggio è noto al grande pubblico (televisivo) da ormai 4 anni. E’ da notare che Giovanni Vernia (questo il vero nome del comico) scrive, dirige – coadiuvato da Paolo Uzzi – e interpreta questa commedia, basata interamente sul suo esilarante e stralunato discotecaro, che ha invaso le sale italiane dal 9 marzo e che potrebbe essere la vera sorpresa al botteghino di questo fine settimana. La concorrenza è spietata, ma si sa, il pubblico italiano ultimamente ha bisogno di ridere e di andare al cinema per rilassarsi. Basterà questa motivazione a farne un successo?
La trama
Giovanni Vernia scrive, dirige (coadiuvato da Paolo Uzzi) e interpreta questa nuova commedia che ha invaso le sale italiane e che potrebbe essere la vera sorpresa al botteghino di questo fine settimana. Jonny e Giovanni (Giovanni Vernia in entrambi i ruoli) sono due gemelli diversissimi. Giovanni sposato, laureato in Ingegneria Elettronica con il massimo dei voti; Jonny una mina vagante, con la discoteca nel cervello, per colpa di un infermiere che gliene combinò una grossa quando era nella culla. Crescere con un fratello così per Giovanni non è stato facile e infatti, immediatamente dopo la laurea, scappa via da Genova per far carriera a Milano. Qui non trova lavoro fino a quando non si fidanza con Federica (Susy Laude), dispotica milanese figlia di Roberto Ricci (Bebo Storti), capo di un’agenzia pubblicitaria dove Giovanni finisce a lavorare come creativo. Tutto fila liscio fino a quando una mattina Jonny arriva a sorpresa a casa del fratello e di Federica. Infatti, grazie ad una raccomandazione del padre, maresciallo della Guardia di Finanza, Jonny deve sostenere proprio a Milano l’esame orale per entrare nel Corpo. Qui però Jonny, invece di studiare, scopre il Gilez, mitico locale, dove diventa una star della notte e s’innamora di Alice, una giovane cameriera per la quale anche Giovanni ha una cotta.
Il cast
Giovanni Vernia porta al cinema il personaggio che l’ha reso una delle star di Zelig, sin dal 2008. Ad affiancarlo c’è il simpatico Maurizio Micheli, attore visto in tantissime commedie italiane a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 (“Rimini Rimini”, “Saint Tropez Saint Tropez”) e da molto tempo attivo quasi esclusivamente a teatro. La bella protagonista femminile Susy Laude (Federica) abbiamo avuto modo di apprezzarla nel film “Bianco e Nero” di Cristina Comencini (2008) e in varie serie tv come “Tutti pazzi per amore” e “Distretto di Polizia 10”. Diego Abatantuono è nei panni, per lui adattissimi, del “particolare” proprietario della discoteca Gilez di Milano, dove ben presto Jonny Groove metterà le radici e diventerà un’autentica icona.
La nostra recensione
E’ superfluo dire che Verna non è Checco Zalone, Alessandro Siani o Ficarra & Picone. “Ti stimo fratello” non è assolutamente paragonabile a blockbuster come “Benvenuti al Sud”, “Benvenuti al Nord” o “Cado dalle nubi”, innanzitutto perché il personaggio di Jonny Groove non è in grado di portare avanti un film di quasi 2 ore. Le battute, le movenze, l’accento, sono sopportabili per gli sketch della durata di 4 minuti e sono gradevoli visti in tv, ma, per carità, assolutamente non adatti alle sale cinematografiche. Regia e sceneggiatura non sono neanche commentabili, lasciandoci pensare che la pellicola sia solo una mera azione commerciale che, siamo certi al 90%, porterà nelle casse della Warner Bros. bei quattrini, ma a tremendamente a discapito della qualità. E’ assolutamente condivisibile il fatto che il pubblico di questo tipo di film va al cinema vedere proprio questo: battute stupidine, gag scontate, balletti da circo e scenette alla Pierino, però siamo altrettanto convinti del fatto che questo tipo di prodotto può esser fatto con cura e “senso”, che, sinceramente, in “Ti stimo fratello”, non abbiamo trovato per nulla.
Voto: 2