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Benvenuti al Nord, è già record!

Il regista Luca Miniero lo aveva annunciato già l’anno scorso, a seguito del successo del primo film, e puntualmente, è arrivato il sequel di “Benvenuti al Sud”. In 24 ore gli incassi della commedia sono arrivati quasi a 1 milione e mezzo di euro, destinati inesorabilmente a crescere durante questo week-end.
A cura di Ciro Brandi
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Il regista Luca Miniero lo aveva annunciato già l’anno scorso, a seguito del successo del primo film, e puntualmente, è arrivato il sequel di “Benvenuti al Sud”. In 24 ore gli incassi della commedia sono arrivati 1 milione e mezzo di euro, destinati inesorabilmente a crescere durante questo week-end.

La trama è esattamente ribaltata: Alberto Colombo (Claudio Bisio) da finto disabile è diventato direttore  di una delle filiali delle Poste della sua Milano, nonché responsabile di un progetto innovativo (denominato E.R.P.E.S. – Efficienza, Rapidità, Puntualità, Energia) che punta a ottimizzare al massimo il lavoro dei suoi dipendenti. La moglie Silvia (Angela Finocchiaro) però non ne può più e, oltre a lamentarsi della poca attenzione che il marito le dedica, vuole assolutamente una seconda casa in montagna  dove poter passare i week-end. Intanto a Castellabate anche il pigro Mattia (Alessandro Siani) è in crisi con la moglie Maria (Valentina Lodovini), la quale lo accusa di essere un totale irresponsabile e lo pianta in asso. Per una serie di circostanze ed equivoci, Mattia viene trasferito a Milano, ed è qui che da postino un pò sfaticato e scugnizzo, diventa un impiegato modello. Ma non è tutto oro quel che luccica e nel capoluogo lombardo ne vedremo di tutti i colori.

Sinceramente non è stata una grande sorpresa il grande successo di pubblico registrato da “Benvenuti al Nord”. La scia del primo film non poteva che portare la pellicola ad incassi record. La collaudata coppia Bisio/Siani ormai rappresenta  la struttura portante attorno alla quale ruotano tutti gli altri attori comprimari, assolutamente perfetti nelle rispettive parti. Tra tutti spicca la new entry Paolo Rossi, in versione big boss alla Marchionne, Amministratore Delegato della FIAT, e Angela Finocchiaro nel doppio ruolo di moglie e suocera di Colombo.

Il film non offre molte cose nuove rispetto al suo predecessore. Il passaggio da sud a nord mette di nuovo in risalto gli stereotipi esistenti, ma quelli di Milano (la nebbia, il freddo, il cibo, i lavoratori indefessi e trasformati in “macchine”), non fanno certamente sorridere come quelli di Castellabate. Gli aspetti e i luoghi più belli del capoluogo lombardo non sono mostrati o, comunque, sono rappresentati in maniera banalotta e veloce, poco coinvolgente. Il plot sembra essere stato scritto in fretta e furia: non convince la motivazione improvvisa con cui Mattia è mandata a Milano, così come la tecnica registica, decisamente più abbozzata e confusa rispetto al primo film. Il doppiaggio in alcune scene è visibilmente sfalsato, errore elementare e ampiamente evitabile.

Molto divertente la scena della cena a base di “sushi” a casa Colombo, mentre la Finocchiaro nel ruolo della suocera e in coppia con l’incomprensibile Scapece è davvero bravissima ed esilarante. Scontato, forzato e un tantino patetico, è il modo in cui viene messo in scena l’arrivo del “clan” di Mattia (Nando Paone, Giacomo Rizzo, Valentina Lodovini e la mamma chioccia Nunzia Schiano) a Milano: Totò è unico e inimitabile, guai a volerlo emulare!

A proiezione terminata, in molti erano d’accordo nel considerare il primo capitolo molto più bello del secondo e la versione della celeberrima “Volare”, affidata ad Emma Marrone, un tantino pretenziosa. Noi siamo tra quelli.

Voto: 5-

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