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Titanic, ecco perché Rose ha lasciato morire Jack: lo rivela James Cameron

In occasione del 20 anni della pellicola, il regista rivela finalmente perché il personaggio interpretato da Leonardo DiCaprio muore nel finale. Cameron rivela anche di aver litigato con Harvey Weinstein la notte in cui vinse l’Oscar, arrivando quasi a colpirlo con la statuetta.
A cura di Valeria Morini
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Sono esattamente 20 anni che un tormentone affligge i fan di "Titanic": davvero Jack / Leonardo Di Caprio poteva salvarsi dal naufragio e passare il resto della sua vita con il suo amore Rose / Kate Winslet? All'arcano risponde finalmente, una volta per tutte, il diretto responsabile di uno dei più grandi successi cinematografici di tutti i tempi, il regista del film James Cameron. Intervistato da Vanity Fair per il ventennale della pellicola, che tornerà nei cinema USA il 1° dicembre in versione digitale Dolby Vision, Cameron ha svelato il vero motivo per cui il disgraziato personaggio interpretato da DiCaprio è passato a miglior vita nelle gelide acque dell'Atlantico.

James Cameron spiega perché Jack muore in Titanic

Qualche anno fa era stata la stessa Kate Winslet ad affermare come Jack avrebbe potuto salvarsi, confermando la ormai famigerata tesi del "C'era posto per due" dei fan più accaniti. Il regista di Titanic ha spiegato che, ahimè, l'unica cosa che conta è che il destino del povero DiCaprio era già segnato.

La risposta è molto semplice: perché a pagina 147 [della sceneggiatura] c'è scritto che Jack muore. Ovviamente era una scelta artistica, la porta era abbastanza grande da reggere lei, e non abbastanza da reggere lui. Penso sia folle che se ne parli ancora dopo 20 anni. Ma dimostra che il film è riuscito a rendere Jack un personaggio così amabile che fa male vederlo morire. Se fosse vissuto, la fine del film sarebbe stata priva di significato. Il film parla di morte e separazione; doveva morire in qualche modo. In quel modo o colpito da fumaiolo della nave, doveva morire. Si chiama arte, le cose accadono per motivi artistici, non per ragioni di fisica.

Quando James Cameron colpì Harvey Weinstein con l'Oscar

Tra gli argomenti affrontati da Cameron nell'intervista, anche un incontro con Harvey Weinstein, finito non particolarmente bene per quest'ultimo. Il produttore al centro di un gigantesco scandalo per molestie, abusi e violenze, ebbe infatti una lite con il regista proprio la notte del 31 marzo 1998, quando "Titanic" vinse 11 premi Oscar. Cameron arrivò vicino a colpirlo con la statuetta appena vinta.

Accadde al piano principale [del teatro]. La musica era partita, per invitarci a tornare a sederci ai nostri posti. Le persone intorno a noi ci dicevano: "Non qui! Non qui!". Come se andasse bene fare a pugni nel parcheggio, ma non lì. Perché abbiamo discusso? È una lunga storia, che ha che fare con Guillermo del Toro e con quanto è stato trattato male dalla Miramax (la casa fondata da Weinstein e dal fratello Bob, ndr) per il film "Mimic". Harvey è venuto da me per congratularsi, dicendo quanto fossero stati rispettosi nei confronti dell'artista. Appena gli ho detto per filo e per segno come pensavo fosse andata in realtà, stando alla versione del mio amico, è scoppiato il litigio.

Il ruolo di Kate Winslet in Avatar 2

Com'è noto, Kate Winslet tornerà a lavorare al fianco di Cameron in Avatar 2, previsto per il 2020. Il regista ha raccontato una succosa anticipazione sul ruolo che la sua musa avrà nel sequel del celebre film di fantascienza:

Ha fatto un paio di giorni di prove e ha visto il mondo che abbiamo creato, e come lavoriamo, ed è molto eccitata. Interpreta un personaggio che appartiene al Popolo del Mare, un popolo della barriera corallina. L'unica cosa che ha preteso è stato fare da sola tutto l'addestramento acquatico. Le ho risposto “Ok, va bene, ma ti dovremo insegnare come si va in apnea”. Gli altri attori riescono a stare 3-4 minuti senza respirare.

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