Un giorno questo dolore ti sarà utile, il nuovo film made in NY di Roberto Faenza
Il nostro Roberto Faenza, regista di “Prendimi l’anima”, “I giorni dell’abbandono”, “I Vicerè”, “Il caso dell’infedele Klara” con Laura Chiatti e Claudio Santamaria, e il discusso documentario-biopic “Silvio Forever”, è volato a New York per il suo nuovo film drammatico, adattamento dell’omonimo romanzo di Peter Cameron del 2007. Faenza racconta la storia di James Sveck (Toby Regbo), un giovane anarchico e solitario che, al contrario dei suoi coetanei 17enni, ama leggere, andare al cinema, ascoltare musica classica e stare con la Nonna Nanette, e per questo si sente, ed è considerato, un outsider. Ad aumentare le sue insicurezze esistenziali contribuisce la sua “strana” famiglia: il padre Paul (Peter Gallagher) è un ricco e vanesio uomo d’affari con la passione per le giovani fanciulle; la madre Marjorie (il premio Oscar Marcia Gay Harden) è un’improbabile gallerista che colleziona mariti; la sorella Gillian (Deborah Ann Woll, vista in nella famosa serie tv “True Blood”) è sposata (e non felicemente) con un professore che ha il doppio dei suoi anni. La condizione di disagio del giovane sembra essere compresa solo dall’anticonformista Nonna Nanette (la grande Ellen Burstyn).
Faenza riprende con delicatezza il romanzo di formazione di Cameron e lo presenta sul grande schermo con estrema cura del dettaglio e sensibilità. Lo stato d’animo del giovane James è altamente percepibile, il suo sentirsi “anormale” in realtà riflette l’anormalità altrui, delle persone e del mondo che lo circondano, ma il regista è ben attento a non fare la morale agli adulti. Alla fine il giovane James risulta essere l’inconsapevole vincitore di un meccanismo inceppato in cui tutti corrono verso cose che non esistono o che gli complicano la vita in maniera irreversibile e irrefrenabile. Grandissimi tutti gli attori, tra cui spiccano il protagonista Toby Regbo e Ellen Burstyn, vincitrice del premio Oscar per l’interpretazione in “Alice non abita più qui” di Martin Scorsese del 1974. “Un giorno questo dolore ti sarà utile” è una pellicola che va assolutamente vista perché specchio di una società che ha dimenticato i veri valori semplici e puri della vita, adattandosi all’onda consumistica, estetica e commerciale degli ultimi dieci anni.
Voto: 7