Valeria Golino ad Hollywood con Atene e Napoli nel cuore
La splendida Valeria Golino è raggiante dopo la menzione speciale della Giuria Ecumenica che ha apprezzato moltissimo il suo primo film da regista, “Miele”. Ma forse non tutti sanno che la bella attrice è nata a Napoli, 47 anni fa, da un germanista e da una pittrice greca, a sua volta di origini francesi ed egiziane. L'arte ha fatto sempre parte della sua famiglia, ma la piccola Valeria non avrebbe mai pensato di arrivare ai livelli di oggi. A proposito delle sue origini, in un’intervista rilasciata qualche tempo fa a Repubblica, la Golino ha dichiarato:
«Parlo spesso di mia madre e della Grecia, è vero. Credo di avere una parte di quell' orgoglio anche un po' stupido che hanno i greci, che ancora pensano con fierezza alla grandezza e al valore della loro civiltà». Napoli l' ha riscoperta un paio di anni fa grazie al film di Capuano, La guerra di Mario, in cui ero una donna amareggiata da un' adozione che affronta male, inaridita, imbruttita, ma non era solo il trucco o i capelli tirati, la mia faccia è così, può essere anche brutta, dipende dalla luce. Un film difficile, ma sono felice di aver lavorato con Capuano, è un vero artista. Con lui, da turista privilegiata, mi sono innamorata di nuovo di Napoli, da bambina amavo il mare e la costa, non capivo la bellezza struggente di una civiltà e di una cultura mortificate, perdute, che però hanno lasciato segni nei luoghi, nei palazzi, nelle piazze, sui volti della gente»
Fino a diciotto anni l’attrice ha fatto la spola tra Napoli, Atene (dove lavora come modella) e infine Roma, città in cui fu scoperta dalla regista Lina Wertmüller. Con lei gira “Scherzo del destino in agguato dietro l’angolo come un brigante da strada”, nel 1983, e “Sotto…sotto…strapazzato da anomala passione”, l’anno successivo. Il suo primo vero ruolo da protagonista arriva nel 1985 con il film “Piccoli fuochi”, diretto da Peter Del Monte, al quale sarà legata anche sentimentalmente per due anni. Nel 1986 vince il premio come Miglior attrice al Festival di Venezia con il film “Storia d’amore”, di Francesco Maselli. Dal 1988 al ’92 è stata legata anche all’attore Benicio Del Toro, ma c’è un aneddoto molto curioso che accompagna la sua carriera proprio in questo periodo. Nel 1990, infatti, è arrivata finalista, con Julia Roberts, ai provini di “Pretty Woman” e l’anno dopo le due attrici si sono ritrovate anche a competere per la parte del Dr. Rachel Mannus del film “Linea mortale”, entrambi interpretati con successo dalla Roberts. Nel 1994, James Cameron la volle per il ruolo di Helen in “True Lies” accanto ad Arnold Schwarzenegger ma lei rinunciò per girare il film greco “I sfagi tou kokora”.
Negli Stati Uniti è nota per aver preso parte a film come “Rain Man – L’uomo della pioggia” (1988), di Barry Levinson, con Dustin Hoffman e Tom Cruise, e per la serie di film “Hot Shots!” e “Hot Shots! 2” (1991 e 1993). In tutto ha girato circa una ventina di film in USA, tra cui “Via da Las Vegas”, “Four Rooms”, e “Fuga da Los Angeles”, di John Carpenter. Le più grandi soddisfazioni sono, però, arrivate in Italia, dove nel 1992 è stata chiamata da Gabriele Salvatores per “Puerto Escondido”, a cui seguono “Le acrobate” di Soldini, “L’albero delle pere” di Francesca Archibugi”, “Respiro” di Emanuele Crialese, che le fa vincere Nastro d'Argento al Taormina Film Festival come miglior attrice protagonista. Sul set di “Texas”, di Fausto Paravidino, conosce il suo attuale fidanzato, l’attore Riccardo Scamarcio, col quale è stata recentemente fotografata a Cannes. L’ultimo successo, prima del suo “Miele”, è stato “La kryptonite nella borsa”, di Ivan Cotrone, per il quale ha vinto il Ciak d’oro come migliori attrice protagonista. Una carriera interminabile che sarà costellata sicuramente da altri successi data la caparbietà, il coraggio e la voglia di fare e di emozionarsi dell’attrice, fiore all’occhiello del nostro cinema.