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Mostra del cinema di Venezia 2020

Venezia 2020, alberghi: “Meno gente ma tutti attenti, la Mostra ci dice che si può tornare a vivere”

Fanpage.it ha parlato con Antonio Vianello, delegato per il Lido dell’Associazione Veneziana Albergatori, in merito all’affluenza alla Mostra del cinema di Venezia nell’anno della pandemia. Ecco cosa è cambiato, dalla riduzione dei clienti negli hotel e del pubblico di curiosi alle rigide misure di sicurezza, che le persone starebbero rispettando scrupolosamente. C’è un’evidente riduzione dei clienti nella seconda settimana, ma anche una tendenza all’ottimismo: “C’è stata qualche defezione, ma siamo al 90% dei posti occupati nella prima settimana: è importante che Venezia abbia successo, per farci capire che si può tornare a lavorare e a vivere”.
A cura di Valeria Morini
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Prima manifestazione cinematografica in presenza a ripartire dopo la pandemia e il lockdown, la Mostra del cinema di Venezia 2020 è un'"edizione zero" che deve fare i conti con una situazione totalmente rivoluzionata rispetto agli anni passati. Le misure di sicurezza sono rigide (con obbligo della mascherina in tutte le aree del festival), il red carpet è nascosto al pubblico, il numero complessivo dei film si è leggermente ridotto, le star internazionali sono poche e molti giornalisti e addetti ai lavori hanno scelto di restare a casa e rimandare l'appuntamento annuale col festival al 2021. Nonostante tutto, però, la direzione ha affrontato in modo proattivo la gestione della Mostra, che si è inaugurata il 2 settembre con una cerimonia di apertura all'insegna dell'ottimismo e della ripartenza. Per farci un'idea dell'affluenza di pubblico e soprattutto della situazione delle strutture che ospitano i visitatori, abbiamo parlato con Antonio Vianello, albergatore e delegato per il Lido dell'AVA (Associazione Veneziana Albergatori). Ci ha fatto capire che la situazione è molto diversa dagli altri anni ma che i dati del'affluenza sono comunque buoni e soprattutto c'è tanta voglia di ripartire e di far funzionare al meglio l'evento.

La pandemia ha causato un ridimensionamento del festival. Quali sono le differenze rispetto agli altri anni nel settore alberghiero al Lido?

Diciamo che c'è stata un po' di incertezza. Generalmente con la Mostra già al mese di luglio i giochi sono fatti, le date sono chiuse. E gli alberghi registrano il tutto esaurito per la Mostra già dal periodo di giugno. Quest'anno la Mostra è stata confermata a fine maggio per cui tutto si è spostato a ridosso del festival. Per la prima parte, dall'apertura a domenica, l'occupazione è al 90%, siamo vicini ai numeri degli anni passati. Per la seconda settimana c'è ancora disponibilità, perché molti operatori hanno preferito essere presenti per la parte iniziale e non hanno confermato per tutto il periodo. Un fenomeno che si riscontrava negli anni passati, ma in modo meno rilevante. Quest'anno le tariffe per la seconda parte sono più basse, si sono abbassate del 10% (restano comunque prezzi da alta stagione). Non potevamo immaginarci di fare i numeri dell'anno scorso, non li faremo ma ci andremo abbastanza vicini.

Ci sono state defezioni?

Fino a fine luglio sembrava tutto tranquillo. Poi ad agosto i casi sono aumentati in Italia e nelle altre Nazioni e questa cosa ha preoccupato. C'è stato un po' di movimento, qualche delegazione che ha rinunciato e altre che si sono aggiunte. Cosa che negli altri anni non era mai capitata. Questo va detto: nei giorni dopo domenica 6, se qualcuno vuole venire alla Mostra del cinema può farlo. Gli altri anni era impossibile.

Gli alberghi sono al massimo della capienza? Sono attrezzati per ospitare personaggi stranieri (sugli arrivi extra Schengen ci sono rigidi controlli, ndr)?

Per esempio io nel mese di agosto ho scelto di chiudere alcuni piani, per evitare assembramenti. Durante la Mostra del cinema molti delle camere doppie vengono utilizzate da una sola persona, per cui credo che tutti gli alberghi abbiano messo a disposizione l'intera struttura, con molte camere utilizzate come singole. So che all'interno degli aeroporti gli ospiti stranieri vengono controllati. Noi nelle nostre strutture abbiamo le regole che ci siamo posti già ad agosto:  consegniamo una lettera ai clienti in cui ci raccomandiamo di mantenere il distanziamento e indossare la mascherina nei luoghi chiusi, di lavarsi spesso le mani. Sono, per intenderci, le regole messe nelle scuole. Stiamo attenti a non creare assembramenti. Non ci sono più buffet, i clienti vengono serviti dal personale, chiediamo la prenotazione del ristorante. A volte al bar si creano piccoli capannelli, ma ci si allontana subito. C'è un po' la voglia di stare vicini, di parlarsi. L'80% dei nostri ospiti viene ogni anno, sono un po' di famiglia: c'è un po' di imbarazzo iniziale perché ci si vuole abbracciare, dare la mano, ma non si può.  Devo dire che tutti hanno la mascherina e sono molti attenti. Questa manifestazione è importante per diversi motivi. Uno tra questi è il fatto che è la prima che si tiene e siccome dovremo continuare a convivere con questo virus è importante che abbia successo non solo come manifestazione cinematografica ma che dimostri che si può lavorare anche in questa situazione, anche se non nelle condizioni di prima, e che non ci si può fermare, che bisogna tornare a vivere.

La maggior parte dei presenti immagino siano italiani.

Abbiamo anche francesi e tedeschi. Chiaro che la percentuale degli italiani è più alta. Gli orientali sono molti di meno, chi è riuscito a venire ha dovuto impegnarsi per tempo per essere qui. Le delegazioni sono quelle degli altri anni, anche se va detto che ci sono meno film.

Ritiene che le regole di sicurezza molto rigide imposte alla manifestazione e l'assenza di star abbiano spinto il pubblico a disertare il festival?

Sull'isola arrivano molte meno persone rispetto al passato, perché è stata tolta la passerella per evitare assembramenti. Ci sono però alcuni giovani. I mezzi di trasporto sono stati aumentati e non si viaggia stipati: quando si arriva a un certo numero di persone, il marinaio non ne fa salire altri. Si vuole assolutamente che la manifestazione fili liscia.

Altro elemento importante, sarà un festival con meno party e meno eventi.

I party sono fatti in maniera diversa, con cene servite e pochi partecipanti. Si vuole mantenere l'evento ma farlo in modo diverso. I locali che negli anni passati prolungavano l'orario stavolta stanno più attenti. Ci sono alcuni eventi, mentre alcune iniziative che si facevano in case private quest'anno non si fanno. Non abbiamo più le tavolate degli scorsi anni, dobbiamo ridurre i tavoli a un massimo di sei persone. Anche perché se succedesse qualcosa, dobbiamo essere in grado di ricostruire la situazione. Tutto quanto è molto controllato, tutti girano con la mascherina, noi stiamo utilizzando il regolamento adottato da quando abbiamo riaperto. Se si rileva un caso, scatta un protocollo. So per esempio so che il bar della Mostra ha tolto le sedie, si cerca di stare attenti.

La pandemia ha avuto conseguenze sulla stagione estiva del Lido? 

Sì, molto. Noi abbiamo riaperto senza prenotazioni. La Mostra del cinema è stata un incentivo ad aprire la stagione. Il Lido non è una località balneare classica perché è all'interno di un centro storico e le località storiche hanno sofferto. Eravamo all'inizio molto titubanti. Ad agosto abbiamo beneficiato anche noi del ritorno degli italiani in vacanza, anche se non come località come la Sardegna. Il calo è stato comunque rilevante, del 30-40%. Sia Venezia che il Lido non hanno avuto problemi di focolai, attualmente la situazione sembra tranquilla e sotto controllo. Il Lido comunque non è una zona di assembramenti: qui non c'è neanche una discoteca, vengono soprattutto le famiglie.

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