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Caso abusi e molestie Harvey Weinstein

Asia Argento: “In Italia vengo considerata colpevole del mio stupro, sono delusa e triste”

Sfogo amaro su Twitter per Asia Argento. L’attrice si dice delusa perché attaccata in queste ore, la sua colpa sarebbe aver parlato dello stupro di Weinstein solo oggi, e non 20 anni fa: “Allora avevo 21 anni ed ero terrorizzata”.
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A cura di Andrea Parrella
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Caso abusi e molestie Harvey Weinstein

Le accuse di Asia Argento al noto produttore Harvey Weinstein stanno facendo il giro del mondo e stanno contribuendo ad inguaiare ulteriormente la posizione di uno degli uomini più potenti di Hollywood, almeno fino a qualche giorno fa. In un'intervista rilasciata al New Yorker, l'attrice ha rivelato di essere stata violentata da Weinstein quando aveva poco più di 20 anni, in occasione di un party Miramax al quale era stata invitata. Un racconto crudo che ha scatenato un vero e proprio putiferio, una mobilitazione globale sui social a sostegno e solidarietà con l'attrice, che tuttavia non è stata univoca, visti alcuni commenti decisamente quasi indicibili, vista la quantità di bile che li veicola, riportati in questo commento de L'Espresso. Per questo motivo, poco fa, Asia Argento ha pubblicato un tweet in cui, con amarezza, constata come la reazione italiana alle sue rivelazioni sia stata quasi bistrattata e criticata per aver rivelato solo adesso del presunto stupro subito anni fa:

Solo in Italia vengo considerata colpevole del mio stupro perché non ne parlai quando avevo 21 anni ed ero terrorizzata. Sono delusa, triste

Tra Asia Argento e Weinstein anche rapporti consensuali

Quella di Asia Argento è stata una testimonianza che ha scoperchiato definitivamente il vaso di Pandora del passato scandaloso di Harvey Weinstein, che l'avrebbe costretta ad un rapporto in occasione di un party cui fu invitata nel 1997: "Un uomo grande, grosso e grasso che ti costringe a fare cose che non vuoi, è stato come un mostro di una brutta favola. Gli dissi che non ero una puttana, lui rise e disse: "Metterò la frase in una t-shirt". Dopo quel giorno, quando lo guardavo negli occhi mi sentivo debole. Dopo lo stupro, lui aveva vinto". Nella stessa intervista Asia Argento ha anche spiegato le motivazioni per le quali non abbia rivelato nulla prima d'ora: "Avevo paura che potesse distruggermi come ha fatto con molte altre persone. Che potesse rovinare la mia carriera", ma dalla stessa emerge come Weinstein sarebbe andato oltre, continuando a cercarla e tra loro la storia sarebbe andata avanti per anni, contemplando anche rapporti conensuali, dei quali oggi si pente:

Sembrava ossessionato da me, mi faceva molti regali costosi […] Mi sono sentita responsabile. Se fossi stata una donna forte gli avrei dato un calcio nelle palle e sarei scappata. Ma non l'ho fatto. E' stato un trauma orribile

 Scontro social tra Vladimir Luxuria e Asia Argento

Particolarmente duro lo scambio sui social avvenuto tra Vladimir Luxuria e Asia Argento. L'ex parlamentare ha commentato su Twitter la notizia contestando all'attrice di non essersi tirata indietro davanti alla proposta di Weinstein. Affermazione alla quale Asia Argento ha risposto dicendosi delusa: "Non posso credere che scrivi una cosa del genere. Evidentemente non sei mai stata violentata, non hai mai provato terrore e vergogna". Cliccando sul tweet qui di seguito, si può leggere l'acceso scambio tra le due:

Asia Argento non sarebbe la sola

L'inchiesta del New Yorker che ha rotto il silenzio su questa vicenda aveva fatto emergere le testimonianze di altre attrici e collaboratrici di cui Weinstein avrebbe abusato. Ci sono anche Rose McGowan, Gwyneth Paltrow, Angelina Jolie e molte altre. E si tratta di una storia che, pur nascondendo elementi controversi, come la pressione di Matt Damon e Russell Crowe per evitare che alcune notizie sulla vicenda emergessero, ha portato ad una dura condanna di tutti i pezzi grossi di Hollywood.

Le scuse di Harvey Weinstein

Dopo aver letto l’inchiesta che fa riferimento alla sua presunta condotta, Weinstein ha dato mandato ai suoi legali di querelare il noto giornale per poi pubblicare una lettera di scuse: “Sono cresciuto in un’epoca diversa. Sono consapevole che il modo con cui mi sono comportato con alcune colleghe in passato ha causato molto dolore e chiedo scusa”. Impossibilitato a fare altrimenti, ha lasciato la società che ha contribuito a fondare per un tempo ancora da definire insieme ad altri tre membri della sua squadra.

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