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Auguri a Claudia Cardinale, l’icona de “Il Gattopardo” compie 80 anni

E’ una delle leggende viventi del cinema, assieme a Gina Lollobrigida e Sophia Loren. Claudia Cardinale, il 15 aprile, compie 80 anni e ha dedicato tutta la sua vita alla settima arte, arrivando a girare più di 110 film, tra cui il mitico “Il Gattopardo” ma anche “8 ½”, “Il bell’Antonio”, “il giorno della civetta” e “Claretta”, vincendo qualsiasi premio in giro per il mondo. Auguri diva!
A cura di Ciro Brandi
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Assieme a Gina Lollobrigida e Sophia Loren è una delle ultime leggende viventi del cinema con una carriera esorbitante. La fenomenale Claudia Cardinale, il 15 aprile, compie 80 anni e tutta la sua vita è stata dedicata al cinema. La sua stessa vita potrebbe essere un film fatto di grandissime soddisfazioni ma anche di storie d’amore ed eventi che le hanno provocato emozioni contrastanti e molto dolore. La diva è arrivata a girare più di 110 film, girando anche 15 tra serie e film tv, lavorando con registi immenso come Visconti, Comencini, Fellini, Damiano Damiani ed è impossibile non citare capolavori assoluto come “Il Gattopardo”, “8 ½”, “Il bell’Antonio”, “il giorno della civetta” e “Claretta” che le hanno fatto vincere qualsiasi premio.

Da Tunisi al grande sogno

La diva, il cui nome completo è Claude Joséphine Rose Cardinale, è nata a La Goletta, in Tunisia, da genitori di origini italiane, precisamene di Trapani. Lei e sua sorella Blanche hanno così frequentato il collegio privato delle suore Saint-Joseph-De-l’Apparition di Cartagine, dove l’attrice si distinse più che altro per la sua irrequietezza. Dopo il diploma al liceo Paul Cambon, la strada per lei era quella dell’insegnamento ma il suo carattere inquieto, volitivo e tenace la portarono su un binario decisamente diverso. Grande fan di Brigitte Bardot, la Cardinale girò con le compagne di scuole il cortometraggio “Anneaux d’or”, del regista René Vautier, presentato anche al Festival di Berlino mentre il primo film è “I giorni dell’amore”, uscito del 1958, di Jacques Baratier, accanto ad Omar Sharif.

Lo stupro e la Vides di Franco Castaldi

Nel 1957, vince il concorso de la “più bella italiana di Tunisia”, durante la Settimana del Cinema italiano a Tunisi e come premio vince un viaggio a Venezia proprio durante la Mostra del Cinema. Una volta lì, le viene offerto di frequentare il Centro Sperimentale di cinematografia di Roma, con Tina Lattanzi anche se abbandona gli studi dopo pochissimo tempo, dichiarando che il cinema non faceva per lei. Quando torna a Tunisi, scopre di essere incinta e che quel bimbo che aspettava era frutto di uno stupro subito da un uomo molto più grande di lei. A quel punto, la Cardinale decide di non abortire e come ancora di salvezza arriva un contratto con la Vides di Franco Castaldi, e inizia a lavorare nel cinema con la C maiuscola, anche se per necessità più che per volontà.

Da “I soliti ignoti” a “Rocco e i suoi fratelli”

Nel 1958, gira “I soliti ignoti”, cult di Mario Monicelli, seguito da “3 straniere a Roma”(1958), di Claudio Gora e “La prima notte”(1959), di Alberto Cavalcanti mentre è incinta di 7 mesi. Castaldi però l’aiuta e la fa partorire a Londra ma le impone di non rivelare la nascita di Patrick per non rovinarsi la carriera. Solo anni più tardi rivelerà, in un’intervista con Enzo Biagi che quel ragazzino che fingeva di essere suo fratello, in realtà, era suo figlio. Nel 1959, arriva il suo primo vero film importante, “Un maledetto imbroglio”, del suo amatissimo Pietro Germi che darà il via al suo periodo d’oro. Seguiranno, infatti “Il bell’Antonio”(1959), di Mauro Bolognini, con Marcello Mastroianni (che s’innamorerà follemente di lei ma non sarà corrisposto); “Vento del sud”(1960), di Enzo Provenzale e “Rocco e i suoi fratelli”(1960), di Luchino Visconti.

Il successo de “Il Gattopardo” e “8 ½”

Nel 1961, Valerio Zurlini le offre il ruolo di Aida Zepponi ne “La ragazza con la valigia” mentre sempre con Bolognini girerà “La viaccia”(1961) e sul set conosce Jean-Paul Belmondo, col quale vivrà una bella storia d’amore e girerà anche “Cartouche”(1962), di Philippe de Broca. L’attrice si legherà anche sentimentalmente a Franco Castaldi ma si sentirà sempre in una posizione svantaggiata e di subordinazione che la porterà alla rottura definitiva. Nel 1963, arriva la sua consacrazione. Federico Fellini la vuole in “8 ½” e Luchino Visconti le offre il ruolo della vita, quello di Angelica ne “Il Gattopardo”, che vincerà la Palma d’Oro a Cannes e otterrà anche una nomination al Festival di Cannes per i Migliori costumi.

I film americani

Il primo film in cui recita con la sua vera voce è “La ragazza di Bube”(1963), di Luigi Comencini che le fa vincere il Nastro d’Argento e, successivamente, vola in America dove gira “La Pantera Rosa”, di Blake Edwards; “Il circo e la sua grande avventura”(1964), diretto da Henry Hathaway; “L’affare Blindfold”(1965), di Philippe Dunne; “Né onore né gloria”(1966), di Mark Robson e “I professionisti”(1966), per la regia di Richard Brooks. La diva, però, preferisce non lasciarsi intrappolare dal mondo dorato e, a suo parere, “distruttivo” di Hollywood e, quindi, torna in Italia. Sempre nel 1966, Monicelli la vuole per “Le fate” e due anni dopo è sul set de “Il giorno della civetta”, di Damiano Damiani e “C’era una volta il West”; di Sergio Leone, dove interpreta il ruolo della prostituta Gill.

“I guappi” col suo amato Pasquale Squitieri

Nel 1970 è sul set de “Le avventure di Gerard”, del polacco Jerzy Skolimowski e torna a lavorare con registi italiani con “L’udienza”(1971), di Marco Ferreri e “Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata”(1971), di Luigi Zampa. In Francia, patria della sua amata Brigitte Bardot, gira “Le pistolere”(1972), di Christian-Jaque e “Il clan dei marsigliesi”(1972), diretto da José Giovanni. Nel 1974, incontra l’allora regista emergente Pasquale Squitieri che la vuole per il ruolo di Lucia Esposito ne “I guappi”, con Franco Nero e Fabio Testi. Tra i due, all’inizio, non corre buon sangue, ma presto sboccia l’amore e sarà anche l’inizio di un lungo sodalizio in campo professionale.

Le commedie con Monica Vitti e “Gesù di Nazareth” con Zeffirelli

Con Monica Vitti, gira le commedie “A mezzanotte va la ronda del piacere”(1975), di Marcello Fondato e “Qui comincia l’avventura”(1975), diretta da Carlo Di Palma e si distacca totalmente dalla Vides di Cristaldi che tenterà di crearle il vuoto intorno in campo professionale. Alberto Sordi la vorrà nel suo “Il comune senso del pudore”(1976) mentre con Franco Zeffirelli girerà per la televisione il cult “Gesù di Nazareth”(1977). Nello stesso anno, Squitieri la dirige ne “Il prefetto di ferro”, con Giuliano Gemma e anche “L’arma” e “Corleone”, nel 1978. A 40 anni ha Claudia Junior, la sua seconda figlia e gli anni ’70 terminano con il film “Amici e nemici” di George Pan Cosmatos.

“Claretta” e il Leone d’oro alla carriera

Gli anni ’80 si aprono con “La pelle”, di Liliana Cavani, che le regala un altro Nastro D’Argento e “Fitzcarraldo”(1982), di Werner Herzog mentre sarà Matilde in “Enrico IV”, di Marco Bellocchio, accanto al protagonista Marcello Mastroianni. Con Pasquale Squitieri gira il bellissimo “Claretta”(1984), che le fa vincere il Premio Pasinetti a Venezia e il terzo Nastro d’Argento ma è anche la protagonista de “La donna delle meraviglie”(1985), di Alberto Bevilacqua. Nel 1990, è ancora con Squitieri sul set di “Atto di dolore” e, in seguito, è in Francia con Henri Verneuil per girare “Mayrig”(1991) e “Quella strada chiamata paradiso”(1992). Nel 1993 riceve il Leone d’Oro alla carriera a Venezia e Blake Edwards la rivuole per “Il figlio della Pantera Rosa”. Dopo altre esperienze in Francia (la diva deciderà di vivere a Parigi proprio durante questo periodo), ritrova Squitieri in “Stupor Mundi”(1997) e “Li chiamarono…briganti!”.

Il teatro e i film degli anni Duemila

All’inizio degli anni Duemila, decide di dedicarsi al teatro per la prima volta e porta in scena la commedia “La Venexiana” di René de Ceccatty, ma anche “Come tu mi vuoi”, di Pirandello; “Doux oiseaux de jeunesse” e “Lo zoo di vetro”, di Tennessee Williams. Parallelamente, continua la sua carriera cinematografica con titoli come “And Now… Ladies & Gentleman”(2002), di Claude Lelouch e riceve l’Orso d’Oro alla carriera a Berlino; “Le démon de Midi”(2005), diretto da Marie-Pascale Osterrieth e, in tempi più recenti, “Father”(2011), sempre con Squitieri; “Gebo e l’ombra”(2012), diretto da Manoel de Oliveira; “La montagna silenziosa”(2013), di Ernst Gossner e “Ultima fermata”(2015), di Gianbattista Assanti. Negli ultimi due anni, l’abbiamo vista  “Una gita a Roma”(2016), di Karin Proia; “Tutte le strade portano a Roma”(2016), di Ella Lemhagen, con Raoul Bova e Sarah Jessica Parker; “Nobili bugie”(2016), diretto da Antonio Pisu e “Niente di serio”(2017), di Laszlo Barbo mentre in televisione ha preso parte alla fiction di Canale 5 “Il bello delle donne… alcuni anni dopo”.

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