Bryan Cranston: “Credo che la carriera di Kevin Spacey sia finita”
Secco, lapidario, senza mezzi termini. Il commento di Bryan Cranston sullo scandalo sessuale in cui è rimasto coinvolto Kevin Spacey, accusato di aver molestato sessualmente decine di uomini, rasenta l'impietoso. "Credo che la carriera di Kevin Spacey sia finita", lo stimato attore, 61 anni, protagonista della serie tv per antonomasia "Breaking Bad". In un'intervista rilasciata alla BBC, Cranston ha espresso il suo parere sulla vicenda non risparmiando Spacey:
Anche se credo sia un attore fenomenale, non è proprio una bella persona
Cranston durissimo sulle molestie sessuali nel cinema
L'attore prova ad analizzare più nel profondo la situazione: "C'è un disturbo tra queste persone che usano il loro potere, i loro posti e la loro reputazione in un'industria per sottomettere qualcuno e forzarlo a fare qualcosa che non vuole fare. Si tratta di qualcosa di disgustoso, quasi animalistico".
Tutti i nomi coinvolti nello scandalo
In questo caso sembra che il riferimento sia, più in generale, all'enorme polverone mediatico sollevato dal caso Weinstein e a tutti quei personaggi, oltre a Spacey, coinvolti nell'enorme scandalo degli abusi sessuali nel mondo del cinema. James Toback, Dustin Hoffman, Louis C.K., Steven Seagal e molti altri, i grandi nomi del cinema improvvisamente travolti dalle accuse nei loro confronti.
Gli effetti dello scandalo sulla carriera di Spacey
Bryan Cranston esprime un'opinione, in merito agli effetti dello scandalo sulla carriera di Spacey, piuttosto verosimili, viste le decisioni collaterali che le accuse all'attore hanno indotto. Anzitutto quella del colosso dello streaming Netflix, di cui Spacey era di fatto un pilastro, che ha deciso prima di bloccare le riprese della sesta stagione di House of Cards dopo la pubblicazione delle accuse di Anthony Rapp, e poi ha interrotto ogni rapporto rapporto con Spacey pochi giorni fa. E ancora Ridley Scott, regista del film "Tutti i soldi del mondo", il quale in seguito allo scandalo ha deciso di cancellare la presenza di Spacey dal suo film (avrebbe potuto concorrere per l'Oscar come miglior attore non protagonista e tutte le scene erano state già girate), scegliendo di sostituirlo con l'attore Christopher Plummer a sole sei settimane dall'uscita della pellicola. Cranston ha chiosato così:
Si tratta di una forma di bullismo, di controllo sulle persone. Qualcosa che viene fatto quasi sempre ai danni di giovani e vulnerabili uomini e donne all'inizio della loro carriera. Persone che non dovrebbero tollerare questi comportamenti inaccettabili solo in virtù della loro giovinezza e inesperienza.