Call me by your name, l’Italia di Luca Guadagnino concorre agli Oscar 2018
"Call me by your name" è in lizza per l'Oscar 2018 come Miglior film. Ce l'ha fatta il film di Luca Guadagnino, che arriva finalmente anche in Italia, dal 25 gennaio, con il titolo di "Chiamami col tuo nome". Scritto da James Ivory, adattato dal romanzo omonimo di André Aciman, il film chiude la "trilogia del desiderio" del regista dopo "Io sono l'amore" e "A Bigger Splash", usciti rispettivamente nel 2009 e nel 2015. Sono in totale quattro le nomination agli Oscar 2018 per il film: miglior film, miglior attore per Timothée Chalamet, miglior sceneggiatura non originale e miglior canzone (Mystery of Love).
La rivincita di Luca Guadagnino
"Per l'Italia io non esisto, però Quentin Tarantino ha pianto con il mio film". Guadagnino allude in una intervista a "La Repubblica" alla reazione del regista così come gli applausi e i riconoscimenti incassati tra Berlino e Toronto e al Sundance Festival. Il regista è in effetti poco noto al grande pubblico e il suo nome pesa molto di più tra gli addetti ai lavori. Classe 1971, palermitano doc, Luca Guadagnino mette subito le idee in chiaro con "The Protagonists", documentario presentato nel 1999 che annovera anche Tilda Swinton nel ruolo di narratrice. Gira "Melissa P.", tratto dal bestseller di "Cento colpi di spazzola prima di andare a dormire" di Melissa Panarello, poi si dedica alla sua trilogia. Nel 2018, uscirà "Suspiria", atteso remake del capolavoro di Dario Argento.
Il sesso, l'amore e la scoperta di se stessi
Su Timothée Chalamet e Armie Hammer regge tutta la tensione narrativa di una storia di formazione che mette insieme sesso, amore e scoperta di se stessi. I due attori interpretano rispettivamente Elio, un musicista diciassettenne, e Oliver, ventiquattrenne statunitense universitario. Siamo nell'estate del 1983, Oliver arriva per collaborare con il padre di Elio, i due finiranno per innamorarsi e passare momenti di puro amore. È una storia complessa, che ha costretto agli straordinari emotivi i due attori, su tutti Armie Hammer che ha dichiarato a "The Hollywood Reporter" di essere quasi diventato gay.
La scelta del cast
Luca Guadagnino aveva in mente i due protagonisti già da molto prima di iniziare a girare: si è innamorato artisticamente di Armie Hammer in "The Social Network", mentre per Chamelet, che fu presentato a Guadagnino giovanissimo, sapeva che il ragazzo aveva la sensibilità per interpretare Elio (come ha detto il regista a ScreenPrism). Lo stesso Chamelet ha letto il romanzo a soli 17 anni, descrivendolo una "finestra un un giovane". Tra le curiosità, vale la pena ricordare che per Armie Hammer questo è il terzo film in cui interpreta un omosessuale, dopo "J. Edgar" e "L'arte di essere amici". Guadagnino goes to Oscar, dunque: noi faremo il tifo per lui!