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Chris Patt erede di Harrison Ford? Ecco l’idea per il ritorno di Indiana Jones

L’attore di “Guardiani della Galassia”, a breve in “Jurassic World”, potrebbe vestire i panni del celebre archeologo nel nuovo capitolo della saga. In precedenza, per il ruolo reso celebre da Ford erano stati fatti i nomi di Bradley Cooper e Robert Pattinson.
A cura di Valeria Morini
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La notizia che Indiana Jones potrebbe tornare sul grande schermo circola ormai da tempo, ovvero da quando Disney ha acquistato la parte dei diritti in possesso della Paramount Pictures. Il resto apparteneva già a LucasFilm, che fa parte ormai da anni della Casa di Topolino. La news di un reboot (ovvero, una pellicola che farà ripartire la saga da zero) è stata ora confermata dal sito americano Deadline, che ha fornito anche il nome del possibile protagonista: a indossare cappello e frusta potrebbe essere Chris Pratt, neodivo che ha prestato il volto a Peter Quill in "Guardiani della Galassia".

Chris Pratt erede di Harrison Ford?

Dopo le indiscrezioni che davano prima Robert Pattinson e poi Bradley Cooper in lizza per il ruolo dell'archeologo dell'avventura, arriva quindi una terza possibilità. Francamente, rispetto ai due colleghi, Pratt appare decisamente più adatto. Anzitutto, il suo phisique du role (corpo prestante, atletismo giovanile e faccia da schiaffi che si confà al personaggio) lo rende esteticamente un Indy più credibile rispetto a Cooper e soprattutto al troppo emaciato Pattinson. Inoltre, è proprio la stessa partecipazione a "Guardiani della Galassia" a renderlo un erede ideale di Harrison Ford, con il quale per giunta è manifesta una certa somiglianza fisica. In fondo, lo Star-Lord del fortunato colosso Disney-Marvel non ricorda forse moltissimo Han Solo, che in "Star Wars" fu interpretato proprio da Ford? E non sarà un caso se il prossimo film di cui sarà protagonista è "Jurassic World", ultimo episodio di un'altra fortunata saga che ha in comune con Indiana Jones il medesimo creatore (Steven Spielberg).

Disney e la mania del remake

Certo, visti i pessimi risultati del quarto e più recente film "Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo", c'è da chiedersi se sia strettamente necessario rinverdire la saga avventurosa creata dalle brillanti menti di Spielberg e George Lucas. Perché "profanare" un mito degli anni '80 che ha fatto epoca con tre pellicole indimenticabili come "I predatori dell'arca perduta", "Indiana Jones e il tempio maledetto" e "Indiana Jones e l'ultima Crociata"? Purtroppo, la scelta fatto da Disney per acquistare i diritti difficilmente non può che spiegarsi come un investimento sul futuro, nella speranza di macinare soldi da un prodotto di sicuro successo, come si sta già facendo con "Star Wars" (il cui settimo episodio arriverà a fine 2015). L'età ormai avanzata di Harrison Ford (quasi 73 anni), infine, rende difficile la sua presenza in una nuova serie di film. Se quindi reboot deve essere, c'è da sperare almeno che venga scelto l'attore giusto.

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