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Giuseppe Tornatore: “Checco Zalone? Bisogna accettare che anche questo è cinema”

“Zalone fa ridere ma non è cinema”, dice Sergio Castellitto (insieme a una parte dell’opinione pubblica). Quo Vado, però, riceve il plauso e la difesa del regista Premio Oscar, suo ‘rivale’ in sala con La corrispondenza: “L’ho visto e ho riso di gusto. Il cinema ha tante anime ed è fatto di tante cose”.
A cura di Valeria Morini
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Mentre "Quo Vado" si appresta a tagliare il traguardo dei 60 milioni di incassi, a dire la sua sul fenomeno Checco Zalone interviene uno dei più importanti registi italiani, attualmente in "concorrenza" con il comico pugliese con il suo nuovo film. Si tratta di Giuseppe Tornatore, in sala con "La corrispondenza", intervenuto nel programma di Radio2 "Un Giorno da Pecora", condotto da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari.

Due idee di cinema decisamente agli antipodi, quelle di Gennaro Nunziante e del cineasta siciliano: da una parte la commedia all'italiana capace di attirare mezza Italia, dall'altra il film d'autore dal respiro internazionale (con interpreti del calibro di Jeremy Irons e la splendida Olga Kurylenko). Al di là del fatto di dover contendersi le sale – non è facile, per qualsiasi film, trovare spazio in un periodo in cui "Quo Vado" ha fagocitato buona parte degli schermi disponibili – queste due opposte visioni cinematografiche possono convivere senza scontrarsi? Sembra di sì, a sentire Tornatore, che plaude al successo di Zalone sottolineandone l'importanza per l'economia filmica italiana.

Quo Vado? L’ho visto e mi sono divertito molto, ho riso facendo molto rumore, di gusto. (…) Sono contento, mi fa piacere quando un film italiano fa un grandissimo incasso, perché so che chi produce quei film reinvestirà e ne farà altri. Questi successi non mi costringono certo a mettere i puntini sulle i…

Sergio Castellitto: "Zalone fa ridere ma non è cinema"

Altri, però, la pensano diversamente. Tra le varie opinioni emerse da parte degli addetti ai lavori, da quella di Lino Banfi ai pareri dei registi e produttori italiani, spicca quella di Sergio Castellitto:

Premesso che mi fa molto ridere, e che di fronte al successo bisogna inchinarsi e domandarsi perché, mi fa altrettanto ridere la sinistra che dopo anni di snobismo sale sul carro del vincitore, eleggendo Zalone a sociologo d'Italia, quando è solo un grande comico che è riuscito a prendere il pubblico dei cinepanettoni e quelli che non li andavano a vedere, che era la sinistra. Non penso che il suo successo farà bene al cinema italiano, ma è meglio dei film assistiti che hanno dissipato milioni di euro disprezzando l'idea di cinema che riportasse a casa il proprio denaro. Però il cinema è un'altra cosa.

Tornatore: "Il cinema ha tante anime"

Al giudizio piuttosto duro dell'attore, Tornatore (che l'ha diretto in "L'uomo delle stelle") risponde però così:

Queste cose si dicono, possono essere anche condivisibili ma sono sempre state dette, se andiamo a guardare nella storia del ‘box office’. È sempre accaduto che un comico, ogni tanto, sbancasse i botteghini e ciclicamente si diceva che quel tipo di film non fosse cinema. Bisogna accettare che il cinema abbia tante anime e sia fatto di tante cose: film d’autore, cinema impegnato, cinema per un pubblico medio, cinema popolare. Tutto fa parte del cinema.

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