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“Hercules – Il Guerriero”, il mito diventa intrattenimento allo stato puro (RECENSIONE)

Brett Ratner gioca col mito di Hercules e ne fa un prodotto confezionato alla perfezione, con un cast ben collaudato, scene d’impatto ma senza infarcirle di mirabolanti effetti speciali. Il pilastro su cui far poggiare tutta la pellicola è lui, Dwayne Johnson. Nelle sale italiane dal 13 agosto 2014.
A cura di Ciro Brandi
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Hercules – Il Guerriero”, diretto da Brett Ratner, arriva al cinema in Italia il 13 agosto 2014, dopo quasi otto mesi l’uscita di “Hercules – La leggenda ha inizio”, di Renny Harlin, con Kellan Lutz, passato praticamente inosservato. Il paragone è, però, inevitabile e, prima di tutto, salta subito agli occhi il fatto che Ratner abbia scelto, decisamente, un’altra strada rispetto ad Harlin, rivisitando il mito in maniera meno patinata, con meno effetti speciali impressionanti e sovrannaturali, rendendo Hercules più umano e concreto, alla Conan il Barbaro per intenderci, più che a un Re Leonida di “300”. Ratner ha preso, principalmente, spunto dal graphic novel “Hercules – The Thracian Wars”, scritto da Steve Moore e pubblicato da Radical Comics e ci presenta Il semidio, figlio di Zeus, che ha portato a compimento le celeberrime 12 fatiche, e che adesso è a capo di un gruppo di mercenari che guiderà l’armata della Tracia contro i centauri di Rheseus. C’è, però, un doppio filo narrativo, perché, per tutto il corso della pellicola, Hercules sarà perseguitato dalle visioni di Cerbero e dello sterminio della sua famiglia.

La colonna Dwayne Johnson e il cast d’eccezione

Ratner, dopo pellicole non di grandissimo successo come “Tower Heist – colpo ad alto livello” e “Comic Movie”, voleva stupire e intrattenere il pubblico, giocando col mito di Hercules e non seguendo alla lettera il fumetto. A dargli una grossa mano in questo progetto è stato il gigantesco Dwayne Johnson, vero e proprio mattatore della pellicola, pilastro assoluto e imprescindibile, circondandolo di attori altrettanto bravi nei propri ruoli. La sua stazza lo rende molto credibile per il ruolo, l’azione è il suo pane quotidiano, quindi l’attore non ha avuto particolari problemi, anche se ha dovuto affrontare duri allenamenti per arrivare alla forma desiderata. I suoi combattimenti – seppur infarciti di qualche effetto digitale – risultano molto realistici e strizzano l’occhio ai grandi e noti film degli anni ’50, i Peplum, amatissimi nel nostro paese. Ratner è abile nel circondarlo di personaggi secondari, ma molto attivi, come il veggente Anfiarao (Ian McShane), a cui affida la parte dissacrante e comica della storia; l’uomo-bestia Tideo (Aksel Hennie); il ladro Autolico (Rufus Sewell); la sexy amazzone Atalanta (Ingrid Bolso Berdal) e il cantastorie Iolao (Reece Ritchie). Per il ruolo del Re Cotys, Ratner ha voluto il grandissimo John Hurt e per quello di sua figlia Ergenia la sensuale Rebecca Ferguson, in un ruolo un tantino rivisitato rispetto a quello del fumetto originale. Joseph Fiennes e Irina Shayk sono, rispettivamente, re Euristeo e Megara, moglie di Hercules. Tutti questi personaggi sono funzionali alla storia e quasi nessuno resta nell’ombra. Un grande merito che non va sottovalutato.

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“Hercules – Il Guerriero”, intrattenimento allo stato puro senza strafalcioni

La sceneggiatura è stata scritta a quattro mani da Ryan Condal e Evan Spiliotopoulos ma, in un film come questo, quasi interamente basato sugli effetti visivi, i dialoghi  – molto semplici, essenziali e taglienti – passano decisamente in secondo piano, mentre notevole risulta la fotografia di Dante Spinotti, orgoglio italiano che ha già lavorato con Ratner per “Tower Heist” e “X-Men: Conflitto finale”. Tutto procede senza grossi colpi di scena, anche se le sequenze di battaglia non mancano, ma risultano un tantino già viste in altri film dello stesso genere, ma gli occhi sono irrimediabilmente catalizzati dal magnetico Dwayne Johnson, che usa abilmente le armi in suo possesso, con l’elmo ricavato dalla testa di un enorme leone. Alla fine, anche se vi risulterà tutto un po’ scontato, la sensazione che si ha è di aver assistito ad un prodotto altamente godibile e ben confezionato, senza strafalcioni, un perfetto film di puro intrattenimento, adattissimo al periodo, divertente, adrenalinico, in alcuni punti, e con un cast ben collaudato.

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