I 50 anni di Alessandro Gassman: il sexy figlio d’arte con talento da vendere
E’ inutile negarlo, quando sentiamo parlare di figli d’arte pensiamo subito alle varie raccomandazioni, al cammino più facile o alla strada spianata nel mondo dello spettacolo. Per Alessandro Gassman (che da poco ha aggiunto una seconda “n” a Gassmann, ripristinando così il cognome originario della famiglia) non è stato affatto così. Nella sua lunga carriera, iniziata a 17 anni, ha girato più di 40 film, 27 fiction, ha girato vari spot pubblicitari, prestato la sua splendida voce a tante opere, fatto un calendario andato a ruba e si è cimentato anche alla regia con un ottimo seguito. Tutti questi traguardi sono stati raggiunti con fatica e talento, dimostrando agli addetti ai lavori che avere un cognome importante non significa poter imboccare scorciatoie verso il successo.
Gli esordi, la tv e il cinema
Alessandro Gassmann è nato a Roma il 24 febbraio di 50 anni fa, dall’icona del cinema italiano Vittorio Gassman e dall'attrice francese Juliette Mayniel. Il debutto, come dicevamo, avvenne nel 1982 nel film autobiografico “Di padre in figlio”, scritto, diretto e interpretato con il padre Vittorio, con il quale poi studia recitazione presso la "Bottega Teatrale" di Firenze. Due anni dopo, già è a teatro con lo spettacolo “Affabulazione”, diretto da Pier Paolo Pasolini e lavora poi con Lavora poi con Luca Ronconi ne "I dialoghi delle Carmelitane". In seguito, anche il cinema si accorge di lui e gira “La monaca di Monza”(1987), “Quando eravamo repressi”, di Pino Quartullo, “Ostinato destino”(1992), “Uova d’oro”, di Bigas Luna, con Javier Bardem, e “Un mese al lago”(1994) di John Irvin. Nel 1996, inizia il sodalizio artistico con un altro figlio d’arte, Gianmarco Tognazzi, già amico di lunga data, e insieme reciteranno nei film “Uomini senza donne”(1996), “Facciamo fiesta”(1997), “Lovest”(1997), “I miei più cari amici”(1998), “Teste di cocco”(2000), “Ex” e “Natale a Beverly Hills”, nella versione teatrale di “A qualcuno piace caldo” e hanno doppiato il cartoon “La strada per El Dorado”. Nel frattempo, Gassmann recita anche in tv, in varie fiction e film come “Un bambino di nome Gesù”(1987), “L’altro enigma”(1988), “Ulisse e la balena bianca”(1992), “Sansone e Dalila”(1996), “Nessuno escluso”(1997) e “Lourdes”(2000). Nel 1997 recita nel film “Il bagno turco”, opera prima di Ferzan Özpetek, che riscuote un ottimo successo sia in Italia che in molti altri paesi. La sua interpretazione gli vale molti riconoscimenti. Nello stesso periodo, sposa l'attrice Sabrina Knaflitz dalla quale avrà un figlio, di nome Leo.
Gli anni Duemila, il calendario e Hollywood
Nel 2000, Viene scelto da Yves Saint Laurent come testimonial per la campagna pubblicitaria del profumo Opium e posa nudo per il calendario sexy 2001 della rivista patinata Max riscuotendo un successo enorme tra il pubblico femminile. In seguito, diviene anche testimonial per Lancia Musa, e presta la sua faccia per il liquore Glen Grant. Successivamente partecipa a fiction tv come “Piccolo mondo antico”, “Le stagioni del cuore”, “La guerra è finita” e “La Sacra Famiglia”. Hollywood si accorge di lui e, nel 2005, prende parte al film d’azione “Transporter: Extreme”, di Louis Leterrier . Nel 2008, partecipa al film “Caos calmo” di Antonello Grimaldi, con Nanni Moretti, e la sua interpretazione gli fa vincere il David di Donatello per il Miglior attore non protagonista, il Ciak d'oro, il Nastro d'Argento e il Globo d'oro della stampa estera. Nello stesso anno ha adattato per il teatro il dramma “La parola ai giurati”, scritto da Reginald Rose nel 1954 e già oggetto di un film di Sidney Lumet del 1957. Nel 2009, è nuovamente protagonista sul grande schermo con i film “4 padri single”, “Ex” di Fausto Brizzi e “Il compleanno” di Marco Filiberti, mentre sul piccolo schermo prende parte a “Pinocchio”, di Alberto Sironi.
Gli ultimi successi
Dal 2010, Alessandro Gassmann è direttore del Teatro stabile del Veneto "Carlo Goldoni" e, nello stesso anno, insieme a Giancarlo Scarchilli, ha realizzato un documentario sul padre Vittorio a dieci anni dalla scomparsa, “Vittorio racconta Gassman”, presentato in apertura della Mostra del Cinema di Venezia. Nello stesso anno gira “La donna della mia vita” di Luca Lucini e l’anno dopo “Baciato dalla fortuna”, “Ex – Amici come prima” e esordisce alla regia con “RazzaBastarda”, che gli fa portare a casa un Globo D’Oro come Migliore attore, il Premio Hamilton behind the camera – Opera prima ai Nastri d’Argento e il Premio Opera Prima e Seconda – Menzione speciale al Festival di Roma, più due nomination ai David di Donatello. Nel 2012 sostituisce Luca Argentero per cinque puntate alla conduzione del programma “Le iene”. Gli ultimi film di successo sono stati “Viva l’Italia”, di Massimiliano Bruno, “Tutta colpa di Freud” diretto da Paolo Genovese, “I nostri ragazzi” di Ivano De Matteo e il recente “Il nome del figlio”, di Francesca Archibugi.