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I 50 anni di Javier Bardem, il premio Oscar spagnolo che ha stregato Hollywood

Javier Bardem, in quasi 30 anni di carriera, ha stregato Hollywood e il cuore di tutte le donne dato che è da sempre ritenuto un sex symbol per antonomasia. Il 1° marzo compie 50 anni e ha già al suo attivo 43 pellicole con un Oscar in bacheca per “Non è un paese per vecchi” e una diva come moglie, la splendida Penelope Cruz. In cantiere ha già altri due film e una miniserie.
A cura di Ciro Brandi
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Il suo immenso fascino ha stregato Hollywood e le donne di tutto il mondo e, con l’avanzare del tempo, aumenta sempre di più. Javier Bardem compie 50 anni il 1° marzo e nella sua carriera ha già girato circa 43 film. E’ stato il primo attore spagnolo ad essere nominato e a portare a casa l’ Oscar come Miglior attore non protagonista, tra l’altro per il bellissimo “Non è un paese per vecchi” dei fratelli Coen. Marito del premio Oscar Penelope Cruz, lo scorso novembre lo abbiamo visto con lei in “Tutti lo sanno”, del regista  Asghar Farhadi. In cantier, però, l’attore ha già altri due film e una miniserie.

Una famiglia di attori

Nato a Las Palmas de Gran Canaria, Bardem appartiene ad una famiglia di attori. Il nonno era Rafael Bardem e sua madre è l’attrice Pilar Bardem. Anche suo fratello Carlos e sua sorella Monica lavorano nel mondo dello spettacolo. Giovanissimo, Bardem si trasferisce a Madrid e già da piccolo compare nella serie “El Picaro (1974) e in seguito in “Segunda enseñanza”(1986), mentre coltiva anche la sua passione per il rugby che lo porta perfino a giocare con la nazionale spagnola giovanile. Successivamente, s’iscrive ala Escuela de Artes y Officios e la sua passione per la recitazione supera quella per lo sport.

Da “Le età di Lulù” ai Premi Goya

Il film d’esordio sul grande schermo è il controverso “Le età di Lulù”, diretto da Bigas Luna, con protagonista la nostra Francesca Neri, a cui seguiranno “Tacchi a spillo”(1991), di Pedro Almodovar; “Amo il tuo bel letto”(1992), diretto da Emilio Martinez Lazaro e “Prosciutto, prosciutto”(1992), per la regia sempre di Luna. Lanciatissimo come nuovo sex symbol, l’attore sarà anche in “L’amante bilingue”(1993), di Vicente Aranda e tornerà a lavorare con il maestro Luna in “Uova d’oro”(1993) e “La teta y la luna”(1994). Per la sua performance in “Dias contados”(1994), di Imanol Uribe, vince il suo primo Premio Goya come Miglior attore non protagonista invece per “Boca a boca”(1995), di Manuel Gomez Pereira, lo vincerà come Miglior attore protagonista.

Il successo di “Prima che sia notte”

Grazie al clamore internazionale di “Carne tremula”(1997), di Pedro Almodovar, il suo nome inizia a circolare anche negli Stati Uniti e nel resto del mondo e, dopo “Tra le gambe”(1999), del suo amico Manuel Gomez Pereira e “Seconda pelle”(1999), diretto da Gerardo Vera, Bardem accetta il difficile ruolo del poeta cubano Reinaldo Arenas nello straordinario film “Prima che sia notte”, di Julian Schnabel, che vince il Gran Premio della Giuria al Festival di Venezia e gli regala la Coppa Volpi come Miglior attore e la candidatura ai Golden Globe e agli Oscar. Diventa così il primo attore spagnolo ad essere nominato dall’Academy in quella categoria.

“Mare dentro” e l’Oscar per “Non è un paese per vecchi”

Dopo “Danza di sangue – Dance Upstairs”(2002), di John Malkovich e “Collateral”(2004), diretto da Michael Mann, girato accanto a Tom Cruise, arriva il magnifico “Mare dentro”(2004), diretto da Alejandro Amenabar. Bardem è Ramón Sampedro, un uomo costretto a letto dopo un tragico incidente. Il film incentrato sulla sensibile tematica dell’eutanasia, ha risonanza internazionale e regala all’attore la  Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile al Festival di Venezia, il Premio Goya, lo European Film Award e una nomination ai Golden Globe mentre la pellicola vince il Gran Premio della Giuria a Venezia e il Golden Globe  e l’Oscar come Miglior film straniero. Nel 2007, i fratelli Coen lo vogliono per “Non è un paese per vecchi”, dove l’attore si trasforma ancora una volta per interpretare il folle sicario Anton Chigurh. La sua performance gli vale il BAFTA, il Golden Globe e l’Oscar come Miglior attore non protagonista, lanciandolo tra le icone di Hollywood.

“Vicky Cristina Barcelona” e il cattivo Raoul Silva di “Skyfall”

Dopo l’Oscar, Bardem gira “L’amore ai tempi del colera”(2007), di Mike Newell, accanto alla nostra Giovanna Mezzogiorno; “Vicky Cristina Barcelona”(2008), di Woody Allen; “Biutiful”(2010), del grande Alejandro González Iñárritu, che gli fa ottenere un’altra candidatura agli Oscar e una valanga di premi; “Mangia Prega Ama”(2010), diretto da Ryan Murphy e “To the Wonder”(2012), dell’eclettico Terrence Malick. Nello stesso anno, interpreta il malvagio Raoul Silva nel blockbuster “Skyfall”, diretto da Sam Mendes e, l’anno dopo, è sul set di “The Counselor – Il procuratore”, di Ridley Scott. Nel 2015, è diretto dal francese Pierre Morel in “The Gunman” invece Sean Penn lo vuole come protagonista del suo “Il tuo ultimo sguardo”, uscito nel 2016.

Le ultime pellicole e i progetti in cantiere

Nel 2017 è nei panni del cattivissimo Armando Salazar in “Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar”, per la regia di Joachim Rønning e Espen Sandberg mentre le ultime tre pellicole in cui l’abbiamo visto sono “Escobar – Il fascino del male”(2017), di Fernando León de Aranoa; “Madre!”(2017), di Darren Aronofosky e “Tutti lo sanno”(2018), di Ashgar Farhadi. Il divo ha già in cantiere altre due pellicole – “Molly”, diretto da Sally Potter e “Dune”, per la regia del grande Denis Villeneuve – e la miniserie “Cortés”.

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