Non c’è niente che metta meno paura della ripetizione. Per questo forse il cinema horror all’accumularsi dei sequel è sempre meno efficace e dalla paura scade sempre un po’ di più nel grottesco e nell’ironico. Sono diventati macchiette sia Freddy Kruger che Jason di Venerdì 13, è diventata assurda la saga di Saw come anche quella di Final Destination. In questi ultimi anni i film più spaventosi erano quelli a budget piccoli ma con grandi campagne di comunicazione che hanno fruttato incassi immensi, artefici di una rinascita del genere. Una nuova generazione di film ha infatti riportato l’orrore ai massimi livelli del botteghino e del gradimento da Sinister a L’Evocazione, da Oculus a Paranormal Activity fino a Babadook e Insidious. Tutti successi che hanno aperto la via allo sfruttamento di massa. E come sempre accade dopo un’ondata di grandi successi arriva quella dei remake e sequel. Alcuni già li abbiamo visti, la prossima annata sarà la più prolifica con una serie di minacce, spiriti, demoni, presenze e mostri che già conosciamo come non capitava da tempo.
Di per sé non c’è niente di male nei sequel e nei remake, spesso sono piacevolissimi nuovi episodi di una grande storia. Per esempio quest’anno abbiamo già visto The Conjuring – Il Caso Enfield, sequel di L’Evocazione, che è un gioiellino di paura e thriller diretto da quel diavolo di James Wan (quello che già con Insidious aveva creato una bella serie nonchè autore del primo Saw). Il momento in cui i sequel o i remake falliscono è quando il personaggio schiaccia il film. Se per i romanzi c’è sempre da dubitare quando sulla copertina il nome dell’autore è scritto con un carattere più grande di quello del titolo, così al cinema c’è sempre da aver timore dei film in cui sembra che un personaggio già noto e iconico schiacci la storia. Specie se poi l’obiettivo è avere paura.
I titoli di cui diffidare di più
Quindi tra i film in uscita nell’annata che inizia ora c’è da temere per la buona riuscita di Rings, il remake della saga di Samara iniziata (sia in America che in Giappone) con The Ring, come non c’è da star sereni riguardo Leatherface, grande prequel di Non Aprite Quella Porta in cui il protagonista che dà il nome al film è un adolescente che fugge da un manicomio. E se è già noto che con 31 Rob Zombie ha raccontato una storia nuova, ma di fatto replicando tutto il suo immaginario che conosciamo e inventando molto poco, da qualche giorno è uscito The Blair Witch, che come il titolo lascia intuire è il remake di The Blair Witch Project (attenzione però, in un certo senso ne è anche il sequel). Ancora più acrobatico però è quel che succederà con Amityville Terror, sequel di Amityville Horror, uscito l’anno scorso, a sua volta remake dell’omonimo film del 1979 che ha dato inizio ad una serie.
Il massimo però sarà Dead House, film previsto per il 2017, che nasce come I Mercenari del cinema di paura. La storia è quella di un gruppo di poliziotti intrappolati in un carcere durante una rivolta che scappano nelle fondamenta trovando “altre celle” che contengono spiriti maledetti, il cast invece è formato dal meglio del meglio della storia dell’orrore: Dee Wallace (L’Ululato, Critters), Kane Hodder (jason), Bill Moseley (L’Armata Delle Tenebre, The Covenant, Non Aprite Quella Porta – Parte 2), Michael Berryman (Le Colline Hanno Gli Occhi, La Casa Del Diavolo), Robert Englund (Freddy Kruger in persona), Sid Haig (La Casa Dei 1000 Corpi) e Gunnar Hansen nella sua ultima interpretazione prima di morire (era Leatherface in Non Aprite Quella Porta).
I film in cui riporre le speranze
Chi desidera il nuovo, come sempre dovrà andare a scandagliare i titoli più piccoli in una stagione che già ha le sue piccole scoperte. Da poco è infatti in sala uno dei film più interessanti degli ultimi tempi, The Witch, opera di un realismo pazzesco, originale e avvolgente. Inoltre dall’appena conclusosi Frightfest (la principale manifestazione di settore che sì svolge a Londra), possiamo desumere alcune indicazioni per le uscite a venire. È uscito infatti tra gli applausi e le lodi Siren, che prende le mosse dal medesimo spunto di Bachelor Party (se avete visto V/H/S non lo avete dimenticato) per fare un film diverso e originale, con lo spirito di Dal Tramonto All’Alba ma più serio. Molto lodato è stato The Devil’s Candy, in cui un pittore ex metallaro è posseduto da qualcosa che non comprende e ne fanno le spese i suoi familiari. E infine sembra promettente Red Christmas, film durissimo, slasher puro e stranamente familiare che non fa sconti a nessuno e tocca gli argomenti più duri con la tipica delicatezza di chi di lavoro dilania corpi.