Il cinema italiano in mostra a Tokyo
Il Festival del Cinema Italiano di Tokyo compie dieci anni: la manifestazione creata e curata da Cinecittà Luce, in collaborazione con Asahi Shimbun, è una di quelle meritevoli rassegne che, in giro per il mondo (come a Londra, dove recentemente è atterrato anche Salvatores) fanno conoscere un cinema poco esportato e poco conosciuto.
La selezione di quest’anno prevede dodici film in anteprima giapponese e due interessanti omaggi e retrospettive: tra i film proposti si segnalano film importanti e già abbondantemente premiati tanto dalla critica che dal pubblico, come Alza la testa di Angelini (vincitore del Festival del Marocco), Questione di cuore di Archibugi con Kim Rossi Stuart, Il figlio più piccolo di Avati, premiato al WorldFest di Houston o La doppia ora di Capotondi, premiato a Venezia per la prova di Ksenia Rappoport. Ma anche pellicole popolari come Ex di Brizzi e Oggi sposi di Lucini, o film d’autore, come L’uomo che verrà di Diritti.
Molto interessanti poi le due retrospettive: una su Giuseppe Piccioni, che presenta il nuovo Giulia non esce la sera con Valerio Mastandrea, l’altra sul grande Marco Bellocchio (al lavoro su Italia mia ispirato a Fellini), che presenterà anche il suo nuovo film Vincere. Evento speciale poi per la nostra migliore tv: verranno presentato due puntate del Commissario Montalbano con Luca Zingaretti, sottotitolate in giapponese. Segno che la strada di rinnovamento e diffusione del cinema nostrano non può non passare dal settore industriale più in forma, quello della fiction. Che dal talento di Camilleri non può che trarre giovamento.
Emanuele Rauco