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Il coronavirus affonda il box office negli Usa, è il più basso degli ultimi 20 anni

È stato il peggior weekend degli ultimi 20 anni per il cinema americano, che non vedeva un box office così basso dal settembre 2000. Sempre meno spettatori nelle sale (il 45% in meno rispetto allo scorso) a causa dell’emergenza coronavirus. Primo al botteghino il film di animazione Disney Pixar Onward, ma gli incassi sono comunque un record in negativo (10,5 milioni). Con un numero di contagi che ha superato i 3000 anche gli Usa corrono ai ripari: due città trainanti, New York e Los Angeles, hanno deciso di chiudere tutte le sale.
A cura di Giulia Turco
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L'ultima volta che il botteghino americano ha visto incassi così bassi era il settembre del 2000 (54,5 milioni di dollari). A causa dell'emergenza coronavirus, quello appena passato è stato il peggior weekend degli ultimi 20 anni, per il cinema degli Usa. Solo il film Disney Pixar "Onward" ha superato la soglia dei 10 milioni di dollari, ma per il resto della programmazione si registra un crollo totale, con le vendite ai botteghini ferme a 55,3 milioni di dollari da venerdì a domenica. Il 45% di incassi in meno rispetto allo scorso weekend.

Le ultime uscite nelle sale americane

L'industria del cinema è quasi paralizzata, così come è lontana da ogni record l'uscita del film d'animazione Pixar "Onward", che con 10,5 milioni di incassi nell'ultimo weekend, arriva a un totale di 60 milioni complessivi. La storia è quella di due fratelli che si gettano a capofitto in un'avventura incredibile, per recuperare una gemma che permetterà di ricongiungersi col padre scomparso anni prima. Alle sue spalle altri due debutti. Al secondo posto c'è "Cosa mi lasci di te', dramma a sfondo religioso interpretato da KJ Apa nei panni del cantante cristiano Jeremy Camp, che incassa 9,5 milioni, seguito dal flop di "Bloodshot". Non è bastato Vin Diesel nei panni di Ray Garrison, nell'adattamento del fumetto Valiant Comics. Il film si è fermato a 9,3 milioni nel weekend.

A New York e Los Angeles cinema chiusi

Un calo significativo, quello del cinema negli Usa, dovuto anche alla scelta di due grandi città, di tenere chiuse le sale. Con l'aumentare dei contagi (i tamponi positivi sono oltre 3000), anche l'America corre ai ripari. Donald Trump ha dichiarato emergenza nazionale, il sindaco di New York Bill De Blasio ed Eric Garcetti sindaco di Los Angeles hanno messo in campo misure che possano contenere i contagi il più possibile. Da qui la scelta di chiudere i cinema, luoghi di assembramento per eccellenza. Una decisione inevitabile, che Bill De Blasio ha spiegato così su Twitter, ai cittadini di New York:

Questa non è una decisione che prendo alla leggera. Questi luoghi fanno parte del cuore e dell'anima della nostra città. Fanno parte di ciò che significa essere un newyorkese. Ma la nostra città sta affrontando una minaccia senza precedenti e dobbiamo rispondere con una mentalità in guerra.

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