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Il segreto dei suoi occhi, il film argentino premio Oscar al cinema

Esce questo weekend nelle sale il lavoro di Juan José Campanella, premiato a sorpresa con l’Oscar come miglior film non in lingua inglese.
A cura di Alessio Gradogna
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Il segreto dei suoi occhi, il film premio Oscar argentino arriva al cinema

Esce questo weekend nelle sale italiane Il segreto dei suoi occhi, il film di Juan José Campanella, con Ricardo Darin e Soledad Villamil, che quest'anno a sorpresa si è aggiudicato l'Oscar come migliore pellicola non in lingua inglese (nella notte che ha visto il trionfo di Kathryn Bigelow), battendo avversari di notevole caratura come Il Nastro Bianco di Haneke e lo splendido Il Profeta di Audiard. Una soddisfazione enorme per una nazione, l'Argentina, che cerca la sua rinascita, dopo anni di crisi sociale ed economica, e che recentemente ha avuto un'altra gioia cinefila con la vittoria di El Nino Pez al GLBT Festival di Torino.

Siamo di fronte a un lavoro variegato, che cerca di mettere insieme il thriller e la denuncia politica, coniugando il racconto di una piccola storia personale con i problemi della società in generale. Al centro la figura di Benjamin Esposito, ex assistente del Pubblico Ministero ora in pensione (siamo nel 1999), che decide di scrivere un libro in cui raccontare alcuni stralci della sua vita passata tra indagini e caccia ad assassini e malfattori. La stesura lo riporta con la mente indietro nel tempo, e riaffora il ricordo di una ragazza aggredita, stuprata e barbaramente uccisa, un caso lancinante e ancora simbolo di tanti punti oscuri.

Utilizzando la consueta tecnica del flashback, Campanella ci riporta al periodo della dittatura militarista in Argentina tra la fine degli anni settanta e l'inizio degli anni ottanta, e ci mostra quanto difficili erano le condizioni di vita nel suo paese in quel periodo. Disperazione, morte e segreti, ma anche coinvolgimenti sentimentali e un tocco di ironia, per stemperare in qualche momento la tensione, e offire così un quadro filmico solido e compatto, ma anche ricco di sfumature. L'Academy ha gradito e non poco, e per il regista sudamericano è arrivato l'inaspettato trionfo.

Alessio Gradogna

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