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“Il Traditore” di Marco Bellocchio è il film italiano candidato per la corsa agli Oscar 2020

Il film con Pierfrancesco Favino che racconta la vita del primo pentito di mafia Tommaso Buscetta è stato scelto dalla commissione istituita dall’Anica per proseguire la corsa agli Oscar 2020 nella categoria “Miglior film straniero”. Diversi i riconoscimenti per il film, acclamato mesi fa al Festival di Cannes.
A cura di Andrea Parrella
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Sarà "Il Traditore" di Marco Bellocchio il film italiano candidato per la corsa agli Oscar 2020 come miglior film straniero. La pellicola con protagonista Pierfrancesco Favino, che ripercorre i momenti salienti della vita del primo pentito di mafia Tommaso Buscetta, è stata scelta dalla Commissione di selezione per il film italiano da assegnare all'Oscar che è stata istituita lo scorso giugno da Anica, incaricata dalla Academy of Motion Picture Arts and Sciences di designare il film italiano che concorrerà in occasione della 92esima edizione degli Oscar, nel 2020. La cerimonia di consegna degli Oscar si terrà a Los Angeles domenica 9 febbraio 2020.

Chi ha scelto Il Traditore per gli Oscar

A comporre la giuria che ha selezionato il film Roberto Andò, Laura Bispuri, Stefano Della Casa, Daniel Frigo, Gianni Quaranta, Mario Turetta, Alessandro Usai, Anne-Sophie Vanhollebeke, Alessandra Vitali. La scelta de "Il Traditore" non certifica la presenza del film tra quelli nominati come miglior film straniero. Questo è solo uno dei passaggi che porterà al delinearsi delle nomination, il cui annuncio è previsto per il 13 gennaio 2020.

I riconoscimenti ottenuti da Il Traditore

Il film di Bellocchio, in corsa al Festival di Cannes per la Palma d'Oro, era stato accolto alla croisette da diversi minuti di applausi e nel corso dei mesi ha ricevuto vari premi, tra cui il Globo d'Oro e sette Nastri d'Argento, tra cui quello come Miglior Film, Miglior Sceneggiatura e Miglior Attore Protagonista.

Come Favino ha ottenuto la parte di Buscetta

Sontuosa la prova di Favino, che tempo fa aveva parlato in modo entusiastico dell'esperienza attoriale, sottolineando in un'intervista gli sforzi per convincere Marco Bellocchio ad affidargli quel ruolo: "Sentivo che non era stato proprio convinto dal mio primo provino. Sapevo che non era andato come volevo. E il fatto che non mi telefonasse nessuno era tutto tranne che un buon segno. Ero consapevole che avrei potuto giocarmela meglio e sono ricorso a una mossa a cui non mi ero mai appellato nella vita. Non volevo dirmi ‘non hai fatto tutto quello che potevi per raggiungere il tuo obiettivo'. Quindi l’ho incontrato e gli ho detto ‘Marco, vorrei convincerti che posso interpretare questo ruolo' ".

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