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In “Una storia senza nome” Roberto Andò riapre il caso del furto della “Natività” di Caravaggio

Andò porta nelle sale la storia del furto della “Natività con i santi Lorenzo e Francesco d’Assisi”, di Caravaggio, avvenuto a Palermo nel 1969. Il regista ripercorre gli eventi attraverso il personaggio di Valeria (Micaela Ramazzotti), segretaria di un produttore cinematografico ma anche ghost writer di Alessandro (Gassmann), un famoso sceneggiatore. La sua vita cambierà totalmente quando la donna riceve in regalo una trama di un film senza mittente che racconta del furto della “Natività”. Al cinema dal 20 settembre.
A cura di Ciro Brandi
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Il palermitano Roberto Andò (“Viva la libertà”, “Le confessioni”) è il regista di “Una storia senza nome”, film presentato all’ultimo Festival di Venezia, fuori concorso, con protagonisti Micaela Ramazzotti, Renato Carpentieri, Alessandro Gassmann e Laura Morante. La pellicola trae ispirazione da un fatto di cronaca reale a Palermo e cioè dal furto del famoso quadro “Natività con i santi Lorenzo e Francesco d’Assisi”, di Caravaggio, avvenuto nel 1969 e mai più ritrovato. Andò ripercorre gli eventi attraverso il personaggio di Valeria (Ramazzotti), segretaria di un produttore cinematografico ma anche ghost writer di Alessandro (Gassmann), un famoso sceneggiatore. La sua vita cambierà totalmente quando la donna riceve in regalo una trama di un film senza mittente che racconta del furto della “Natività”.

La sceneggiatura del film è stata scritta da Andò con Angelo Pasquini e la collaborazione di Giacomo Bendotti mentre Maurizio Calvesi si è occupato della fotografia. Le musiche del film sono di Marco Betta mentre il montaggio è opera di Esmeralda Calabria.

Andò ci tiene davvero molto a questa pellicola e, durante la presentazione al Lido ha spiegato il motivo:

E’ una storia che mi riguarda da vicino. Io sono di Palermo e i pentiti dell’accaduto hanno in qualche modo scritto una loro sceneggiatura sul furto del quadro, manipolando di conseguenza tutte le vicende successive. La cosa tragica è proprio il fatto che la città è stata derubata. L’opera è stata sottratta alla collettività e forse anche consegnata a un destino crudele, forse utilizzata, stando ai racconti, addirittura come scendiletto da qualche capo mafia. Oltre all’aspetto tragico ha anche un aspetto grottesco, quasi da commedia. Per questo mi è sembrata una storia da raccontare e soprattutto per ridare al cinema quel ruolo che oggi continua ad avere, ossia darci una seconda visione della realtà.

L’appuntamento al cinema con “Una storia senza nome” è per il 20 settembre.

La trama

Valeria fa la segretaria per un famoso produttore cinematografico e vive sullo stesso pianerottolo della madre, Amalia, donna eccentrica e nevrotica. La ragazza scrive anche in incognito per uno sceneggiatore di successo, Alessandro, e un giorno, riceve in regalo da uno sconosciuto, un poliziotto in pensione, la trama di un film. Quella storia senza nome, però, è estremamente pericolosa  perché racconta il misterioso furto, avvenuto a Palermo nel 1969, di un celebre quadro di Caravaggio, la Natività. Da quel momento, Valeria si troverà immersa in un meccanismo implacabile e rocambolesco.

Il cast

Micaela Ramazzotti (Valeria Tramonti) torna nelle sale dopo il grande successo di film come “La pazza gioia”, “Qualcosa di nuovo”, “La tenerezza” e “La famiglia” mentre il grandissimo Renato Carpentieri (Alberto Rak), proprio per “La tenerezza”, diretto da Gianni Amelio, è riuscito a portare a casa il David di Donatello, il Nastro d’argento, il Ciak d’Oro e il Globo d’oro come Miglior attore protagonista. Nel cast ci sono altri due pilastri del nostro cinema come Laura Morante (Amalia Roberti) e Alessandro Gassmann (Alessandro Pes) e poi Jerzy Skolimowski (Jerzy Kunze), Antonio Catania (Vitelli), Gaetano Bruno (Diego Spadafora), Marco Foschi (Riccardo), Martina Pensa (Irene), Renato Scarpa (Onofri) e Silvia Calderoni (Agate).

Le curiosità sul film che dovete sapere

1. Nel 2018, il mafioso Gaetano Grado disse che il quadro di Caravaggio era stato nascosto all’estero, precisamente in Svizzera, dal boss Badalamenti. Grado asserì anche che l’opera era stata scomposta per essere venduta sul mercato clandestino.

2. Nel film c’è anche Jerzy Skolimowski, grandissimo attore e regista polacco che nel 1967 vinse l’Orso d’Oro a Berlino per il film “Il vergine” mentre nel 1982, con “Moonlighting” vinse il Premio per la sceneggiatura al Festival di Cannes. Otto anni fa, invece, con “Essential Killing” vince il Gran premio della giuria alla Mostra del Cine

3. Micaela Ramazzotti ha dichiarato che per il suo personaggio si è ispirata proprio al regista Andò, apprezzatissimo in ambito cinematografico e teatrale non solo come regista ma anche come sceneggiatore.

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