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Caso abusi e molestie Harvey Weinstein

Matt Damon e Russel Crowe nello scandalo Weinstein, avrebbero fatto pressioni su una giornalista

Lo scandalo sessuale che ha investito Harvey Weinstein colpisce che anche i due attori, grandi amici del produttore, che avrebbero fatto pressioni su una giornalista per cancellare i dettagli scabrosi della vicenda in un articolo che sarebbe dovuto uscire nel 2004.
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Harvey Weinstein, uno dei più popolari produttori della storia moderna del cinema americano, è stato travolto da uno scandalo sessuale di proporzioni enormi e che non sembra volersi arrestare. L'inchiesta del New York Times ha aperto un vaso di Pandora che, a cascata, sta producendo nuove accuse e nuove testimonianze ogni giorno. Oggi è Sharon Waxman, founder di TheWrap, a dichiarare di aver subito pressioni più di dieci anni fa per tagliare un pezzo in cui si faceva riferimento alla figura di Fabrizio Lombardo, manager italiano che alla Miramax lavorava in qualità di consulente, ma che nella realtà dei fatti avrebbe lavorato per organizzare le serate con escort di lusso al signor Weinstein.

Pressioni da Matt Damon e Russell Crowe

Le pressioni sarebbero arrivate direttamente da Matt Damon e Russell Crowe, all'epoca attori di punta dei progetti della Weinstein (su tutti "Master & Commander", "Cinderella Man", "Will Hunting)", che avrebbero contatto Sharon Waxman al fine di tagliare ogni cosa su Fabrizio Lombardo e sul suo ruolo di assistente diretto del produttore con mansioni specifiche relative all'organizzazione di serate con escort di lusso. La grande influenza di Russell Crowe e Matt Damon unita al fatto che la compagnia di Weinstein rappresentava uno dei principali inserzionisti pubblicitari del Times, sarebbero successivamente riusciti nell'intento di cancellare i dettagli più scabrosi. Circostanza che è stata poi smentita dallo stesso Matt Damon a Deadline.

La strana storia di Fabrizio Lombardo

La storia del manager Fabrizio Lombardo è in effetti molto strana. Assunto dalla Miramax nel 1999, ha lavorato fino all'agosto 2003 percependo stipendio fino al 31 luglio 2014. Fu per questo che la Miramax Film intentò causa nei suoi confronti, stando al New York Times, perché avrebbe svolto tra settembre 2003 e la data suddetta un altro lavoro per la Ricucci Group, la società lussemburghese riconducibile al noto immobiliarista che è stata protagonista in seguito dello scandalo "Bancopoli"

La notizia pubblicata da "Vulture" questa mattina aspetta una replica ufficiale da parte di Matt Damon e Russell Crowe. Il quotidiano specializzato in cinema e spettacolo ha contattato i diretti interessati ed è in attesa di una replica. Siamo solo all'inizio di questo terremoto mediatico che sta mettendo in ginocchio parte dell'industria cinematografica americana.

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