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Morte Bernardo Bertolucci, tutto il cinema mondiale saluta il Maestro in una serata evento

L’addio a Bertolucci da parte del mondo del cinema, davvero tutto: a salutare e a omaggiare il Maestro nella serata all’Argentina di Roma “Au revoir BB” c’erano tra gli altri Morricone, Scorsese, Gere, Sharon Stone, Almodovar, Sorrentino, Benigni, Stefania Sandrelli, Spielberg, Coppola, Wenders.
A cura di Valeria Morini
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Tutto il cinema mondiale si è riunito per tributare un grande saluto a Bernardo Bertolucci, ultimo imperatore del cinema italiano scomparso lo scorso 26 novembre. La vedova Clare Peploe e gli amici Francesco Siciliano, Jacopo Quadri e Giovanni Mastrangelo hanno organizzato il 6 dicembre l'evento Au revoir BB, una serata al Teatro Argentina di Roma, aperta a tutti e davvero colma di ospiti, soprattutto internazionali. Presenti in sala o comunque intervenuti tramite videomessaggio, a ricordare il Maestro sono stati tra gli altri Ennio Morricone, Sharon Stone, Richard Gere, Wim Wenders, Stefania Sandrelli, Liliana Cavani, Martin Scorsese, Pedro Almodovar, Steven Spielberg, Roberto Benigni, Paolo Sorrentino, Mel Brooks, Francis Ford Coppola, Stephen Frears, John Malkovich, Volker Schlöndorff, Louis Garrel, Amos Gitai, Valeria Bruni Tedeschi, Tea Falco, Laura Morante, Niccolò Ammanniti, Tea Falco, Jim Jarmush, Gilberto Jil, Caetano Veloso, Liv Tyler, Francis Ford Coppola, Donald Sutherland. In tutto, undici messaggi video e diciannove presenze sul palco (con Gere e la Stone arrivati direttamente dagli Usa)

La morte di Bernardo Bertolucci

Malato da tempo, il regista parmigiano, figlio del poeta Attilio Bertolucci (e fratello di Giuseppe, anche lui cineasta) è morto a 77 anni. Premio Oscar con L'ultimo imperatore, Bertolucci è stato uno dei registi italiani più amati e prolifici anche all'estero, un Maestro indiscusso autore di capolavori da Novecento al film scandalo Ultimo tango a Parigi. Tra i suoi titoli, ricordiamo almeno anche Il conformista, Strategia del ragno, Il tè nel deserto, Piccolo Buddha, Io ballo da sola, The Dreamers.

I messaggi delle star

Riportiamo di seguito alcuni dei messaggi delle star intervenute.

Stefania Sandrelli: "Avrei voluto fare tutti i suoi film. Mi mancherà, mi mancherà il suo sguardo su di me… È stato bellissimo recitare per lui"

Steven Spielberg: "Forse sono un idealista ma continuo a pensare che la sala cinematografica sia una cattedrale dove andiamo tutti a sognare insieme. Bertolucci mi ha regalato molti sogni da sognare insieme a lui. E i suoi sogni hanno cambiato il mio modo di guardare i film"

Richard Gere: "Bernardo era colmo di film, vita cinema, intelligenza, sesso, humour"

Wim Wenders: "Bernardo sei stato il fratello maggiore che non ho mai avuto, Grazie per la generosità e il sorriso".

Mel Brooks: "La sua bellissima mente ha sempre continuato a correre dappertutto"

Donald Sutherland: "Nel 1975 Bernardo mi disse che era un poeta irlandese nascosto nel corpo di un regista italiano, gli credetti, credevo a tutto quello che mi diceva. Ti amo Bernardo".

Francis Ford Coppola: "Grazie a Bertolucci ho iniziato a lavorare con Storaro, ha rappresentato una connessione alla mia ammirazione per Bernardo"

Martin Scorsese: "Quando vidi a Venezia Prima della rivoluzione sapevo di essere testimone di un'opera di poesia, di bellezza e di un talento travolgente"

Pedro Almodovar: "Bernardo aveva un fascino irresistibile, era brillante e stimolante"

Ennio Morricone: "Cinque film insieme a mai un disaccordo. È stata una grande persona – dice con voce fievole – e non c'è stato tra noi mai un attimo in cui non siamo andati d'accordo. In questo momento Bernardo e più sereno di noi"

Niccolò Ammaniti: "Bernardo ti sei portato via un pezzo del mio cuore"

Paolo Sorrentino: "Mi sono ritrovato in un albergo vicino Londra con tanta voglia di fumare e una finestra che si apriva a metà e ho pensato: se c'era Bernardo qui con me l'avrebbe aperta"

Roberto Benigni: "Ci ha lasciato il principe di Parma. C'era tutto tutto nelle sue opere: la danza, l'amore, tutto. Lui parlava la lingua della macchina cinematografica, lui ci ha insegnato a guardare".

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