7.303 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Oscar 2020

Oscar 2020: Joaquin Phoenix miglior attore protagonista per Joker, la dedica al fratello River

Il re degli Oscar 2020 è Joaquin Phoenix. L’Academy gli ha assegnato la meritata e attesa statuetta come Miglior attore protagonista per la sua straordinaria performance in Joker, blockbuster diretto da Todd Phillips, lasciando a mani vuote Antonio Banderas (Dolor y gloria), Leonardo DiCaprio (C’era una volta a… Hollywood), Adam Driver (Storia di un matrimonio) e Jonathan Pryce (I due papi).
A cura di Ciro Brandi
7.303 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Joaquin Phoenix è il re degli Oscar 2020. L’Academy gli ha assegnato la meritata e attesa statuetta come Miglior attore protagonista per la sua straordinaria performance in Joker, blockbuster diretto da Todd Phillips. La vittoria di Phoenix era decisamente prevista, dato che ha vinto praticamente tutti i premi in circolazione in quest’annata per lui epica. Di ciò erano, probabilmente. ben consapevoli anche le altre 4 star della grandiosa cinquina: Antonio Banderas (Dolor y gloria), Leonardo DiCaprio (C’era una volta a… Hollywood), Adam Driver (Storia di un matrimonio) e Jonathan Pryce (I due papi).

Il discorso dedicato all'ambiente, alle disuguaglianze e al fratello River

Nel ricevere il premio, l'attore ha pronunciato un discorso intenso, con passaggi sulle diseguaglianze di genere, il razzismo e la discriminazione Lgbt: "Siamo così disconnessi dalla natura, con un punto di vista egocentrico, che andiamo nella natura e la distruggiamo. Commettiamo crimini contro gli animali. Abbiamo paura dell'idea di cambiare, ma dovremmo usare l'amore e la compassione come principi di guida". Il noto attore ha ammesso di aver fatto cose brutte nella vita: "Sono stato egoista, cattivo e crudele. Un collega difficile con cui lavorare. Molti di voi qui seduti in platea mi hanno dato una seconda possibilità, ed è lì che viene il meglio dell'umanità". Poi la dedica commossa, ricordando una sua frase, al fratello River Phoenix, al quale era profondamente legato: "Corri in soccorso con amore e la pace seguirà".

La simbiosi di Joaquin Phoenix con Joker che ha stregato l’Academy

Phoenix ha vinto la statuetta per la sua iconica interpretazione di Arthur Fleck, un comico fallito che, nella Gotham del 1981, per sbarcare il lunario è costretto a lavorare come clown. Profondamente turbato e ignorato dalla società, l’uomo tenterà di ribellarsi a questa sua esistenza sull’orlo del baratro ma per lui inizierà una lenta e progressiva discesa negli abissi della follia, fino a diventare una delle peggiori menti criminali di sempre. Senza nulla togliere agli altri grandi interpreti dello stesso personaggio (vedi Jack Nicholson e Heath Ledger), il Joker di Joaquin Phoenix ha subito dimostrato di essere su un livello decisamente diverso. Phoenix è Joker, e viceversa. L’attore vive in simbiosi i suoi tormenti interiori facendoci percepire chiaramente la sua stessa sofferenza, i suoi tormenti interiori, con una forza che diventa quasi disturbante. La spirale verso la follia diventa quasi inevitabile, lo spettatore smette di parteggiare per lui perché umanamente e moralmente non può, ed è proprio verso metà film che il talento istrionico di Phoenix esplode come una supernova, dando vita ad una performance che resterà impressa nella storia del cinema per sempre.

Da Commodo ne il Gladiatore a icona di Hollywood

Phoenix ha esordito al cinema nel 1982 nella serie tv Sette spose per sette fratelli, in cui lavorava anche suo fratello River. Il primo film per il grande schermo, invece, sarà Space Camp – Gravità Zero (1986), di Harry Winter. Purtroppo, nel 1993, l’attore sarà testimone della morte di River, avvenuta durante la Notte di Halloween. Superato lo shock, tornerò al cinema nel 1995 con Da morire, di Gus Van Sant ma il vero successo lo travolgerà nel 2000, con l’uscita de Il gladiatore, di Ridley Scott, in cui è il malvagio imperatore romano Commodo. Da quel momento, non sbaglierà un colpo, girando Quills – La penna dello scandalo (2000), di Philip Kaufman; Signs (2002) e The Village (2004), di M. Night Shyamalan; Hotel Rwanda (2005), per la regia di Terry George e il bellissimo Quando l’amore brucia l’anima – Walk The Line, diretto da James Mangold. Paul Thomas Anderson, nel 2012, lo vuole nel suo fenomenale The Master e, l'anno dopo è in Lei, di Spike Jonze. Sempre con Anderson gira Vizio di forma (2014) invece Woody Allen lo sceglie come protagonista di Irrational Man (2015). Prima di Joker, lo abbiamo visto nel biopic Don’t Worry (2018), di Gus Van Sant; nel kolossal Maria Maddalena (2018), diretto da Garth Davis e ne I Fratelli Sisters (2018), di Jaques Audiard. Tutte pellicole che lo hanno reso un’icona incontrastata di Hollywood.

Tutti i premi vinti da Phoenix prima dell’Oscar per Joker

Per il ruolo di Arthur Fleck/Joker, Joaquin Phoenix ha vinto anche Critics' Choice Award, il Satellite Award, il SAG Award, il BAFTA e il Golden Globe. In precedenza, l’attora aveva sfiorato l’Oscar per ben tre volte per Il gladiatore, Quando l’amore brucia l’anima – Walk The Libe e The Master. Nella sua ricca bacheca, comunque, Phoenix ha la Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile per The Master; il Prix d'interprétation masculine per A Beautiful Day – You Were Never Really Here; il Critics' Choice Award come Miglior attore non protagonista per Il gladiatore e un altro Golden Globe come  Miglior attore in un film commedia o musicale per Quando l'amore brucia l'anima – Walk the Line.

7.303 CONDIVISIONI
27 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views