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Opinioni

“Papoy?”: la lingua dei Minions, tutt’altro che parole senza senso

Le lingue che sentiamo nei film non sono più parole senza senso come capitava in The Terminal ma sempre di più linguaggi creati ad arte da esperti linguisti. È vero per Il trono di spade e sempre di più anche per le demenziali espressioni dei Minion di Cattivissimo Me.
A cura di Gabriele Niola
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L’industria dell’intrattenimento moderna, l’avrete notato, lascia sempre meno al caso e anche quando lo fa ci pensano gli spettatori a colmare quel “buco”. Più chi guarda si è fatto attento, e in questo risveglio internet ha giocato un ruolo determinante, più chi produce televisione e cinema è diventato preciso nel raccontare le proprie storie di fantasia (ne ha fatto le spese recentemente anche Interstellar prima sbugiardato scientificamente, poi assolto). Più riferimenti scientifici accurati se si tratta di fantascienza, più dettagli quando si parla di fantasia, più spiegazioni nei thriller ecc. ecc. L’elemento che tuttavia è stato irregimentato maggiormente sono le lingue di fantasie, una volta lasciate più o meno al caso o comunque legate a suoni e oggi quasi sempre create artificialmente da linguisti per essere probabili per quanto incomprensibili.

Hanno dunque lingue accademicamente accurate serie televisive come Il trono di spade o film come Prometheus e anche il cinema per l'infanzia non riesce ad essere da meno. Uscirà il 27 Agosto Minions, lungometraggio dedicato agli aiutanti gialli di Cattivissimo me, uno dei successi commerciali (nel senso di vendita di merchandising) più inaspettati e potenti degli ultimi anni. I Minion, tra i molti elementi di fascino, parlano anche una lingua inventata, con parole prese da lingue vere che ben si lega con il loro fare da Looney Tunes, tutto umorismo slapstick e gag fisiche a cui devono buona parte del suddetto successo mondiale.

  • Bananaaaa! Potato-naaaa!” – Banana e Patata
  • Poppadom?” – Tipica costruzione di una parola o frase Minion
  • Gelato!”- Questa è uguale all'italiano, ve ne sarete accorti guardando il film
  • Kanpai” – Significa "Cin cin" ed è preso dal giapponese
  • Hana, Dul, Sae” – Significa "Uno due tre" e anche questo è preso pari pari ma dal coreano
  • Pwede na” – In filippino significa "Possiamo iniziare?"
  • Papoy? Wha kind a papoy? No no no, paPOY! Ohhh, paPOY. He he he” – È con queste parole che i Minion discutono a vicenda sull'opportunità di comprare un unicorno nuovo ad Agnes. "Papoy" infatti suona come l'unione tra Toy, cioè giocattolo in inglese, e papuche, cioè peluche in francese
  • WHHHAAAAA?” – Espressione di generica confusione
  • Para tú" – In spagnolo significa "Per te"
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Le produzioni attuali di Hollywood quando prevedono lingue inventate puntano tutte a crearne di grammaticalmente plausibili, finzioni che siano precise ed accurate. Cattivissimo Me originariamente non rientrava tra questi casi, proprio perchè il linguaggio dei Minion è una creazione istintiva, vecchio stampo, priva di grammatica, tuttavia nel tempo ha necessitato di aggiustamenti per il moltiplicarsi dei film e gli spettatori hanno cominciato autonomamente a cercare di comprenderla, tradurla e organizzarla, deducendone alcune regole grammaticali. Tutto in realtà viene dalla testa di uno dei due registi, Pierre Coffin, che durante i test preliminari per l’animazione dei personaggi (nei cartoni la voce arriva prima dei movimenti veri e propri i quali seguono e si adeguano all’audio) ha cominciato ad improvvisare parole prese da lingue che conosce a malapena, sfruttando anche molti nomi di cibi. L’effetto di questo miscuglio di lingue e nomi di cibi era così perfetto che alla fine è stato usato. Dunque non è frutto di studi accademici la lingua dei Minion ma semmai di un'iniziale improvvisazione.

C’è un po’ di inglese di base, un po’ di spagnolo, qualche parola francese ovviamente, elementi di russo, coreano e giapponese, nonchè infine un po’ dell’italiano per come lo percepiscono gli stranieri nel tono (molte vocali molto aperte). Qui si è fermato il lavoro dello studio ed è iniziato quello dei fan. Non è infatti difficile trovare online traduzioni e deduzioni sulla lingua dei Minion e la catena Best Buy, per cavalcare il fenomeno, in occasione dell’uscita del secondo film ha realizzato un’app che funziona come Shazam, ascolta le frasi dei Minion durante i titoli di coda del film e le traduce.  Tutto quello che non è spiegato da chi fa il film viene ricostruito a posteriori da chi lo guarda, tutto ciò che non è raccontato deve essere chiarito, non a caso una delle scene utilizzate per promuovere il film dei Minion è quella che apre Cattivissimo me 2, in cui viene narrata la storia dei personaggi gialli lungo tutte le ere. Quando tra diversi anni guarderemo indietro a questo periodo del cinema americano non potremo fare a meno di notare come questo sia stato il periodo in cui il cinema diventava un grande racconto in cui ogni meccanismo è svelato. Nulla sarà lasciato al mistero, tutto sarà spiegato.

"Il Grande dittatore" a "The Terminal", quando i linguaggi erano inventati

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Storicamente infatti benchè Hollywood abbia sempre inventato lingue non l'ha mai fatto con questa precisione, negli anni '60 addirittura creava anche quelle vere (se un personaggio doveva parlare cinese spesso non era cinese reale ma qualcosa che all'orecchio appariva come tale). Già nel 1940 Chaplin si è inventato una specie di finto-tedesco per il suo Grande dittatore e in tempi più recenti sono inventate senza un criterio che non sia solo il buon suono le lingue che sentiamo accennate in Blade runner, Mars Attacks, The Terminal e The Interpreter. Si tratta però sempre di aggregati di suoni, non veri linguaggi creati da un linguista. È stata la televisione, una volta tanto, ad insegnare qualcosa al cinema. Già per Land of the lost negli anni '70 Hollywood aveva consultato un accademico chiedendogli di creare qualcosa di coerente, originale e dotato di una grammatica da poter usare per diversi episodi, da lì il germe della "correttezza" si è sparso con crescente complessità. Nel 1984 è stato creato un vero linguaggio Klingon per Star Trek III (ad oggi la lingua finta più famosa in assoluto e forse la più complessa) e poi c'è stata l'opera massiccia fatta sulla lingua elfica di Il signore degli anelli, molto basata sulle tracce sparse da Tolkien nei suoi libri, e infine il successo mondiale di Avatar e della sua lingua Na'Vi.

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