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Raoul Bova, il sex symbol più amato dalle donne compie 45 anni

L’aspetto è sempre quello di quando aveva appena 22 anni e faceva prendere la testa a Barbara Snellenburg in “Piccolo grande amore”. Eppure, Raoul Bova, il 14 agosto, compie 45 anni e, da allora, , l’attore ha costruito una solidissima carriera, girando 43 pellicole per il cinema e 26 tra serie e film tv, diventando il sex symbol italiano più amato dalle donne.
A cura di Ciro Brandi
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E’, indubbiamente, lui l’attore più amato dalle donne. Raoul Bova, il 14 agosto, compie 45 anni, ma il suo fisico da ex nuotatore e i profondi occhi blu, sono rimasti quelli di quando aveva appena 22 anni e faceva innamorare tutte nel film “Piccolo grande amore”, diretto da Carlo Vanzina. Da allora, l’attore ha costruito una solidissima carriera, girando 43 pellicole per il cinema e 26 tra serie e film tv, tra cui “Palermo Milano solo andata”, “Terra bruciata”, “Baarìa”, “Alien vs Predator”, “Immaturi” e poi “La piovra”, “Ultimo”, “Nassiriya – Per non dimenticare” e “Come un delfino”.

L’esordio in “Una storia italiana” e il successo di “Piccolo grande amore”

Nato a Roma, Bova  si diploma all’Istituto Magistrale Jean-Jaques Rousseau e s’iscrive all’ISEF. Bova, a soli 15 anni, inizia la sua carriera da nuotatore nella piscina dell’Aurelia Nuoto, dove vince il campionato giovanile nei 100 metri dorso. A 21 anni, entra nel corpo dei Bersaglieri e, dopo l’obbligo di leva, s’iscrive alla scuola di recitazione Breatrice Bracco. Già nel 1992, l’attore è il protagonista della miniserie tv “Una storia italiana”, diretta da Stefano Reali, con Sabrina Ferilli e Giuliano Gemma, incentrata sulla storia dei fratelli Abbagnale. Il debutto sul grande schermo avviene nello stesso anno, con il film “Mutande pazze”, di Roberto D’Agostino, seguito da “Quando eravamo repressi”, diretto da Pino Quartullo. Il successo arriva nel 1993, con il film “Piccolo grande amore”, di Carlo Vanzina, dove recita accanto a Barbara Snellenbrug. La favola tra il barista Marco e la principessa Sofia lo fa diventare, immediatamente, un idolo delle giovanissime e, da quel momento, la sua carriera spicca il volo.

“Palermo Milano solo andata” e “Ultimo”

Nel 1995, è con Giancarlo Giannini sul set di “Palermo Milano solo andata” e gira la miniserie “La piovra 7 – Indagine sulla morte del commissario Cattani”, nel ruolo del vice commissario Gianni Breda, che riprenderà anche in “La piovra 8 – Lo scandalo”(1997) e  “La piovra 9 – Il patto”(1998). Nel frattempo, gira per il grande schermo “Ninfa Plebea”(1996), di Lina Wertmuller; “La lupa”(1996), di Gabriele Lavia; “Coppia omicida”(1998) diretto da Claudio Fragasso e “Terra bruciata”(1999) di Fabio Segatori. Nel 1998 è anche il protagonista dell’amatissima serie tv “Ultimo”, di Stefano Reali, ispirata al libro “Ultimo – Il capitano che arrestò Totò Riina”, e nel 1999 gira anche “Ultimo 2 – La fida”.

Le esperienze in USA e “La finestra di fronte”

Nel 2000 è il protagonista del bollente calendario della rivista Max e, nello stesso anno, sposa Chiara Giordano, dalla quale avrà i due figli Alessandro Leon e Francesco. Nel 2001 è al cinema con “I cavalieri che fecero l’impresa”, di Pupi Avati e in tv prende parte alla miniserie “Il testimone”, di Michele Soavi e ai film “Francesca e Nunziata”, di Lina Wertmuller e “I gioielli di Madame De”, diretto da Jean-Daniel Verhaeghe.  L’anno dopo è in USA per girare “Avenging Angelo”, per la regia di Martyn Burke, con Sylvester Stallone ed è nei panni di San Francesco nella miniserie “Francesco”, di Michele Soavi. Nel 2003 escono il bellissimo “La finestra di fronte”, di Ferzan Ozpetek e “Sotto il sole della Toscana”, di Audrey Wells, dove Bova recita con la straordinaria Diane Lane. La sua carriera internazionale continua con “Alien vs Predator”(2004), di Paul W.S. Anderson, dove l’attore interpreta il ruolo di Sebastian De Rosa e poi gira i successi “Milano-Palermo: Il ritorno”(2007) di Claudio Fragasso e “Scusa ma ti chiamo amore”(2008) di Federico Moccia. In televisione, invece, è padre Tomasz Zaleski nella miniserie “Karol – Un uomo diventato Papa”(2005) e il Maresciallo capo Stefano Carboni in “Nassiriya – Per non dimenticare”(2006) e, per la televisione USA, “A proposito di Brian” e “The Company”(2006).

Il Nastro d’Argento per “Sbirri”, “Come un delfino” e i progetti per il 2017

Il ruolo del giornalista Matteo Gatti in “Sbirri”(2009), diretto da Roberto Burchielli, gli fa vincere il Nastro D’Argento Speciale e, subito dopo, è nel cast di “Baarìa”(2009), di Giuseppe Tornatore. Daniele Luchetti òpn vuole per il drammatico “La nostra vita”, ma successivamente, Bova sei dedica quasi interamente alla commedia, girando “Ti presento un amico”(2010), di Carlo Vanzina; “Immaturi”(2012), “Immaturi – Il viaggio”(2012) e “Sei mai stata sulla Luna?”, diretti da Paolo Genovese; “Nessuno mi può giudicare”(2011) di Massimiliano Bruno; “Indovina chi viene a Natale?”, diretta da Fausto Brizzi; “Fratelli unici”, per la regia di Alessio Maria Federici e “Scusate se esisto!”(2014), di Riccardo Milani. Michele Placido lo chiama per il drammatico “La scelta”(2015), accanto ad Ambra Angiolini mentre Carlo Vanzina lo sceglie ancora per la commedia “Torno indietro e cambio vita”. Sul fronte televisivo, invece, lo abbiamo ammirato nelle miniserie “Come un delfino”(2011), “Ultimo 4 – L’occhio del falco”(2013) e “Fuoco amico TF45 – Eroe per amore”(2016). Nel febbraio scorso, in USA, e in altri paesi del mondo, è uscita la commedia sentimentale “Tutte le strade portano a Roma”, che Bova ha girato con Sarah Jessica Parker, ma non ancora uscita in Italia. Per il 2017, Bova ha già in cantiere due film internazionali: “Summer Night, Winter Moon”, diretto da Xavier Koller, con Roger Moore e Stephen Fry e il drammatico “Chickadee”, di Sylvia Caminer.

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