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Oscar 2019

“Roma” è il Miglior film straniero agli Oscar 2019

Tra i cinque grandissimi capolavori provenienti da tutto il mondo, quest’anno l’Oscar è stato assegnato a “Roma” di Alfonso Cuarón, che ha superato in corsa “Un affare di famiglia”, del giapponese Hirokazu Kore’eda; “Cafarnao”, della libanese Nadine Labaki; “Cold War”, del polacco Paweł Pawlikowski; “Opera senza autore” del tedesco Florian Henckel von Donnersmarck.
A cura di Ciro Brandi
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"Roma", diretto da Alfonso Cuarón, è il Miglior film stranier agli Oscar 2019. La pellicola ha superato in corsa “Un affare di famiglia”, diretto dal giapponese Hirokazu Kore'eda; “Cafarnao”, della libanese Nadine Labaki; “Cold War”, per la regia del polacco Paweł Pawlikowski; “Opera senza autore” del tedesco Florian Henckel von Donnersmarck. Il film prodotto da Netflix si porta a casa ben tre statuette, compresa quella prestigiosissima per la Miglior Regia, assegnata ad Alfonso Cuarón, e il premio per la Miglior fotografia. "Roma" concorreva anche nella categoria come Miglior Film di questa edizione degli Oscar 2019, ma pur essendo ritenuto favorito della vigilia, non è riuscito a completare un en plein raro di cui sono stati capaci pochi film nella storia degli Academy Awards.

La trama del film

“Roma”, di Cuarón, al suo nono lungometraggio, ci porta nella Città del Messico, degli anni ’70, raccontando la storia della domestica Cleo (Yalitza Aparicio) e della sua collaboratrice Adela (Nancy García García). Le due lavorano per una famiglia borghese, ne quartiere Colonia Roma e Cleo va molto d’accordo con la sua (infelice) signora, Sofia (Marina de Tavira) e i suoi quattro figli, ma la loro storia va di pari passo con quella dei tumulti politici e sociali del paese, devastato da manifestazioni violente che, ad un certo punto, metteranno a dura prova la sua stessa esistenza, soprattutto a seguito di un evento infausto che la colpirà e che potrebbe mettere a repentaglio la sua stessa permanenza presso la sua amata famiglia.

L’Amarcord di Cuaron è un gioiello assoluto del cinema

Lo stesso regista ha dichiarato che il film è dedicato alle donne che lo hanno cresciuto e che si sono occupate di lui durante l’infanzia ma offre anche uno spaccato molto importante della gerarchia sociale del tempo con una forza dirompente. Il fatto di aver attinto in maniera così vera e vivida dalla sua infanzia, ha fatto paragonare la pellicola addirittura ad “Amarcord” di Fellini, quindi un viaggio incredibile nella memoria che ci regala immagini ed emozioni uniche, grazie anche alla fotografia dello stesso Cuaron e Galo Olivares, alle musiche di Steven Price e alle scenografie di Eugenio Caballero.

Tutti i premi già vinti prima dell’Oscar

La pellicola ha già vinto il Leone d’Oro al 75esimo Festival di Venezia ma, in seguito, c’è stata proprio una valanga di altri riconoscimenti che comprende: 2 Golden Globe (Miglior regista, Miglior film straniero), 5 premi dalla Chicago Film Critics Association; 3 BAFTA, 3 Critics’ Choice Awards e 4 Satellite Awards. Probabilmente, il successo ottenuto in questa edizione degli Academy Awards lo farà ritornare nelle sale, dato che la maggior parte degli spettatori l’ha potuto vedere su Netflix e invece la bellezza delle immagini, le emozionanti performance dei protagonisti e la tecnica registica di questo genio messicano del cinema vanno assolutamente viste sul grande schermo.

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