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Ruoli sempre uguali, film dimenticabili. Luca Argentero si sta buttando via

Emerso come una vera novità per il cinema italiano dopo l’esordio televisivo al Grande Fratello, Luca Argentero ha caratteristiche inedite per l’Italia e perfette per un buon cinema commerciale, ma film dopo film sembra sempre più sprecato.
A cura di Gabriele Niola
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Quando nel 2007 Luca Argentero passò dalla serie tv Carabinieri al suo secondo film da attore in Saturno Contro e poi alla parte protagonista in Lezioni di Cioccolato, il giudizio fu quasi unanime. L’attore uscito dal Grande Fratello solo 4 anni prima era evidentemente un volto e un corpo nuovo per il cinema italiano, baciato dall’obiettivo, a suo agio e impeccabile nei film cui si misurava. In solo un anno era riuscito a creare, con la sua presenza, un genere che in Italia si faceva poco o almeno non si faceva in quella maniera: la commedia sentimentale. Eppure da lì Argentero non è mai davvero riuscito a decollare, arenato da scelte incomprensibili, film non riusciti, sfortuna e forse poca audacia. L’uscita questa settimana di Al Posto Tuo non fa che confermarlo, ancora una volta appare sprecato in film pensati intorno alla sua presenza ma che gli sono molto inferiori.

Lezioni di Cioccolato infatti fu l’inizio di qualcosa di diverso, un piccolo evento per il cinema commerciale italiano, capace di andare ben oltre il suo come importante incasso in sala (2 milioni e mezzo, là dove altri fanno un milione se va bene) e cresciuto con i passaggi televisivi. Era un film possibile perché finalmente esisteva una personalità come Argentero, un bello, desiderabile, credibile, spontaneo ma mai altero, anzi molto alla mano. Non il classico bello da cinema d’autore, quello che poi è diventato Riccardo Scamarcio, ma uno leggero. Corpo e fisico perfetti per la commedia sentimentale, per essere brillante e vicino, rassicurante e comico al tempo stesso.

A 9 anni di distanza cosa è rimasto di questa grande promessa del cinema italiano? Pochissimo e la causa non è facile da capire. Argentero ha lavorato con Michele Placido (Il Grande Sogno, Il Cecchino), con Marco Risi (Cha Cha Cha, Tre tocchi) in film che erano drammatici o polizieschi e ovviamente ha fatto tantissime commedie, alcune delle quali di immenso successo (Un Boss in Salotto, Vacanze Ai Caraibi), ha anche tentato una strada più autoriale con lo sfortunatissimo E La Chiamano Estate di Paolo Franchi, ma non è mai diventato veramente star. Nonostante a tutt’oggi sia uno dei volti di maggiore richiamo del nostro cinema, uno dei pochissimi a garantire con la sua presenza un incasso, sembra che non riesca ad esprimere a pieno il suo potenziale.

Come Luca Argentero oggi ci sono solo Pierfrancesco Favino, Marco Giallini e forse Elio Germano, attori capaci da soli di mettere in moto film, giustificare budget o anche solo ampliare distribuzioni, volti popolari che il pubblico riconosce e desidera vedere. Eppure se i primi due spaziano, osano, girano film molto commerciali al pari di altri più strani e spesso riusciti, Argentero rimane nel confine di un cinema di piccole ambizioni che quando va bene può essere “inaspettatamente carino”. Dopo Lezioni di Cioccolato infatti non ha più centrato il connubio ideale di “successo” e “memorabilità”, non ha più cioè interpretato un film amato e capace di rimanere nella memoria, non ha più avuto un personaggio con cui lo si potesse identificare. Uguale a se stesso in ruoli molto simili e mai davvero nelle sue corde si perde di film in film.

A suo agio molto più in titoli come La Donna Della Mia Vita (di Luca Lucini, uno dei pochi registi ad averne capito le vere potenzialità) o Fratelli Unici (il film girato con Raoul Bova, cocente delusione su un’idea potenzialmente esplosiva), piuttosto che in ruoli da professore come in Bianca Come Il Latte, Rossa Come Il Sangue o da sfigato come in Un Boss In Salotto, Luca Argentero sembra continuare buttarsi via in sceneggiature tirate per i capelli, film ripetitivi, ruoli troppo simili a se stessi, interpretati in maniere sempre uguali, invece di cercare di osare di più. Purtroppo Al Posto Tuo non inverte il trend, anzi.

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