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Sono viva, Giovanna Mezzogiorno in un thriller familiare

Esce venerdì 28 Sono viva, noir sociale di Dino e Filippo Gentili, tra tensione e simbolismo con la partecipazione di Giovanna Mezzogiorno.
A cura di Emanuele Rauco
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Un'immagine da Sono viva dei fratelli Gentili

Anche qui le solite traversie produttive, fatte di finanziamenti dati e poi tolti e impossibilità di venire distribuiti ma alla fine ce l’hanno fatta, anche grazie alla IrisFilm (la stessa che ha distribuito il documentario sul terremoto Sangue e cemento e il thriller con Claudio Amendola La fisica dell’acqua): Sono viva, film d’esordio di Dino e Filippo Gentili, sceneggiatori e registi televisivi, arriva nelle sale venerdì 28 in una dozzina di sale. Il film racconta di Rocco, un operaio precario a cui si offre un lavoro facile: sorvegliare una ragazza morte fino al mattino successivo, per mille euro. Ma non sarà facile come sembra.

“Fare un film in Italia, specie se un’opera prima come la nostra – afferma uno dei due autori Dino Gentili, è difficile e la nostra disavventura lo dimostra. Ma non sarebbe stato possibile uscirne vivi senza l'eccellenza di tecnici e attori e la loro passione non potremmo fare questo lavoro”. Come spiega la produttrice Laura Cafiero, infatti “il film è stato finanziato con la legge Veltroni, ma con il ministero Urbani e il cambio della legge i film che non avessero passato una revisione non avrebbero avuto soldi. Siccome le leggi non hanno valore retroattivo, noi ci siamo potuti appellare alla legge e vincere la nostra causa”. E fare uscire un film, liberamente ispirato a un racconto di Apuleio, in cui l’incontro e il rapporto con la morte diventa simbolo di una lotta di classe e di una disamina sociale della famiglia, “sul parricidio come atto simbolico di crescita, che al giorno d’oggi non si riesce più a fare”.

Un progetto interessante, specie per i primi tre quarti, grazie a una scrittura concisa, secca, intrigante e una regia attenta agli interstizi tra riflessione, autorialità e genere; poi, l’eccesso di storie e temi fa sfaldare la tenuta del film che però non ripiega nei limiti del cinema medio, ma cerca un respiro anche simbolico ampio. Cast di giovani e emergenti spontanei a cui fa da contro-canto Giovanna Mezzogiorno, fresca di giuria al Festival di Cannes, che ha paragonato il film a un numero di Dylan Dog (di cui sta per uscire il film). Forse esagera, soprattutto perché dubitiamo che Sono viva potrà avere lo stesso successo del fumetto.

Emanuele Rauco

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