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Star Trek, J.J.Abrams rilegge il mito

In onda stasera alle 21 su Sky Cinema 1 (canale 301), il trascinante film di fantascienza basato sulla celebre serie tv.
A cura di Emanuele Rauco
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I miti sono cose serie su cui sarebbe meglio non scherzare e lo sa chiunque abbia provato almeno una volta a gingillarsi con il marchio Star Trek (recentemente distribuito in chiavetta USB per combattere la pirateria): schiere di fans e fanatici pronti a evidenziare ogni minimo errore, infedeltà , discontinuità , ma i miti, come i santi, non sono intoccabile e ci si può, ci si deve scherzare. Grazie al cielo, a prendere il mito dei viaggi dell`Enterprise e ad adattarlo al pubblico del 21° secolo, ci ha pensato un marpione come J.J.Abrams (ora al lavoro su Super 8), che ha reso un monolite un eccitante film d’avventura. Ovviamente si racconta una ripartenza, quella di James Kirk e Spock, giovani e alle prese con il loro addestramento nella flotta spaziale: due caratteri opposti che però, a bordo di un’Enterprise al suo primo viaggio, dovranno affrontare insieme la minaccia del comandate romulano Nero.

Mescolando tutta la fantascienza possibile e immaginabile, da Guerre Stellari a Superman, dai mostri preistorici fino a Battlestar Galactica (da poco conclusosi con la 4^ stagione), i fidati Roberto Orci e Alex Kurtzman prendono i prodromi della saga televisiva e cinematografica e la trasformano in un instancabile e spettacolare kolossal d’azione fantascientifica. Tutti i temi e le suggestioni che dalla serie classica hanno proseguito lungo derivazioni e spin-off vengono ovviamente ridotte alla tenera età  dei personaggi, a parte il capitano Pike, e all’introduzione in un mondo già  ampiamente codificato, sostituendo la conoscenza e l’atteggiamento positivista e pacifico, con un vago militarismo, i viaggi nel tempo cari al regista e un occhio ironico e malizioso a relazioni sessuali e sentimentali.

Ma dove il film colpisce veramente nel segno è nel ritmo inarrestabile, nella produzione di lusso, nel divertimento insito nel mix di azione, humour, meraviglie visive, suspense. La sceneggiatura gioca chiaramente con il mito e i suoi corollari (la sigla, la presenza del vecchio Spock – Leonard Nimoy ora tra gli interpreti di Fringe, l’uso di frasi classiche come Lunga vita e prosperità, ma soprattutto s’impegna ad architettare un intrattenimento d’alto bordo che la regia di Abrams segue in continuo movimento, tra incredibili movimenti di macchina, effetti speciali impressionanti, musiche impeccabili. E anche, sorprendentemente, un gruppo d’attori che funziona, a cominciare da Chris Pine fino ad Anton Yelchin, mentre convince meno l’inespressività  di Zachary Quinto. Forse, anzi certamente i puristi troveranno valanghe di elementi per cui storcere il naso (chissà cosa ne pensano i nerd di The Big Bang Theory); ma non ci si sofferma su sventurate questioni di principio, il film diverte e convince per più di due ore, e sa portarci per un po’ la dove mai nessuno è stato prima.

Emanuele Rauco

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