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“Tito e gli alieni”: la commedia di Paola Randi con Valerio Mastandrea

Valerio Mastandrea torna alla commedia nei panni del Professore, uno scienziato che dopo la morte della moglie ha deciso di vivere vicino all’Area 51, in compagni solo di Stella, una wedding planner. La sua solitudine, però, sarà stravolta dall’arrivo di due nipoti di Napoli, Anita e Tito. I ragazzi si aspettano un posto tipo Las Vegas, ma si ritrovano in mezzo al nulla con uno zio decisamente sgangherato.
A cura di Ciro Brandi
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Dopo il drammatico “The Place”, Valerio Mastandrea torna al cinema con la commedia “Tito e gli alieni”, diretta da Paola Randi e presentata in anteprima alla 35esima edizione del Torino Film Festival. L’attore romano, stavolta, è nei panni del Professore, uno scienziato che dopo la morte della moglie ha deciso di vivere nel deserto del Nevada, vicino all’Area 51, dove lavora ad un progetto segreto, in compagni solo di Stella, una wedding planner per turisti . La sua solitudine, però, sarà stravolta dall’arrivo di due nipoti di Napoli, Anita e Tito. I ragazzi si aspettano un posto tipo Las Vegas, ma si ritrovano in mezzo al nulla con uno zio decisamente sgangherato. La Randi, al suo secondo lungometraggio dopo “Into Paradiso”, del 2010, ha curato anche la sceneggiatura del film, scritta in collaborazione con Massimo Gaudioso e Laura Amaranda mentre la fotografia è di Roberto Forza, Guido Michelotti e Francesco Scazzosi.

La Randi ha tratto ispirazione da una sua esperienza personale molto privata ed emozionante, legata a suo padre:

Qualche anno fa colsi mio padre assorto davanti al ritratto di mia madre, una bella fotografia di lei sorridente appesa nella sua camera. La memoria di mio padre si stava progressivamente sciogliendo come neve al sole, mia madre era scomparsa da più di dieci anni e lui passava ore in contemplazione del suo viso. Cercava di conservarne il ricordo. Da qui l'immagine che mi ha portato a sviluppare questa storia: un uomo nel deserto con delle cuffie sulle orecchie seduto accanto ad un'antenna puntata verso il cielo, in cerca della voce di sua moglie.

Nel cast con Mastandrea, la regista ha voluto Clémence Poésy , Gianfelice Imparato, Luca Esposito e Chiara Stella Riccio. “Tito e gli alieni” sarà nelle nostre sale a partire dal prossimo 7 giugno.

La trama

Il Professore è uno scienziato che, dopo la morte della moglie, ha deciso di vivere da solo nel deserto del Nevada, vicino alla famigerata e misteriosa Area 51. In teoria, dovrebbe lavorare ad un progetto segreto per il governo statunitense, ma in realtà passa le sue giornate su un divano ad ascoltare il suono dello spazio. Il suo solo contatto con il mondo è Stella, una wedding planner che organizza matrimoni per i turisti a caccia di alieni. Un giorno, gli arriva un messaggio da Napoli: suo fratello sta morendo e gli affida i suoi figli, Anita di 16 anni e Tito di 7, che andranno a vivere in America con lui. I ragazzi si aspettano di trovare un posto simile a Las Vegas e invece si ritrovano in mezzo al nulla, nelle mani di uno zio squinternato, in un luogo strano dove si dice che vivano gli alieni.

Il cast

Valerio Mastandrea (Il Professore) torna alla commedia a distanza di due anno dal successo di “Perfetti sconosciuti”(2016), seguito poi dai drammi “Fiore”, “Fai bei sogni” e “The Place”  invece, per il ruolo di Stella, la Randa ha voluto la bella Clémence Poésy , modella e attrice francese nota al grande pubblico, soprattutto per i ruoli della campionessa Tremaghi Fleur Delacour nel blockbuster “Harry Potter e il calice di fuoco” e Chloe in “In Bruges – La coscienza dell’assassinino” diretto da Martin McDonagh. I nipoti del Professore, Anita e Tito, sono invece interpretati dai giovanissimi, Chiara Stella Riccio e Luca Esposito mentre Gianfelice Imparato (“Gomorra – Il film”, “Fortapasc”, “Il giovane Montalbano”) è Fidel, fratello del Professore. Completano il cast: Miguel Herrera (Luke) e John Keogh (Colonello Daniels)

Le curiosità sul film che dovete sapere

1. Il film è stato girato in Nevada, a Las Vegas e ad Almería

2. Il Bari International Film Festival 2018 ha assegnato al film il Premio Ettore Scola al Miglior regista e il Premio Gabriele Ferzetti al Miglior attore protagonista (a Valerio Mastandrea).

3. Gianfelice Imparato è stato il protagonista del primo lungometraggio della Randi, “Into Paradiso” ed era nei panni di un ricercatore universitario, Alfonso D’Onofrio.

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