Tra il Comandante e la Cicogna c’è il mondo surreale di Soldini
Silvio Soldini torna alla commedia, dopo film abbastanza impegnativi come “Agata e la tempesta”, “Brucio nel vento” e “Cosa voglio di più”. La pellicola s’intitola “Il Comandante e la Cicogna”, ed è un film corale, che nasce come musical, ma poi è stato sviluppato come commedia surreale, ironica e fantasiosa per il suo genere. Le storie del film sono narrate da alcune statue (Garibaldi e Leopardi) che, ricorrendo alla loro esperienza, danno anche un loro giudizio sull’Italia contemporanea e sui problemi che l’affliggono. La stessa Torino, città dov’è stato girato il film, diventa un luogo non riconoscibile, dove si muovo personaggi/fantocci che portano addosso i segni di un’Italia allo sbando più totale.
La trama
Leo è un idraulico che ogni giorno affronta l’impresa di crescere due figli adolescenti, Elia e Maddalena, dividendosi tra il lavoro con l’aiutante cinese Fiorenzo e le incombenze di casa – dove la moglie Teresa, stravagante e affettuosa, compare e scompare. Diana è un’artista sognatrice e squattrinata che – in attesa della grande occasione della sua vita – fatica a pagare l’affitto. Suo proprietario di casa è Amanzio, originale moralizzatore urbano che ha lasciato il lavoro per un nuovo stile di vita e che in una delle sue crociate conosce Elia, con il quale stringe una stramba amicizia. Leo e Diana s’incontrano da Malaffano, un avvocato strafottente e truffaldino. Leo capita nel suo studio quando scopre che la figlia è protagonista suo malgrado di un video erotico su Internet, Diana è già da un po’ che passa lì le sue giornate, costretta per necessità economiche ad affrescare una parete, assecondando le ridicole manie di grandezza dell’avvocato. Le loro storie s’intrecciano in una città emblema del nostro tempo, sotto lo sguardo severo e ironico delle statue di Garibaldi, Verdi, Leopardi, che dai loro piedistalli – da dove ne hanno viste tante – commentano le sorti di un’Italia alla deriva. E tuttavia qualcuno continua a sognare e a sperare: come Elia, che insegue il volo di una cicogna, simbolo di rinascita e occasione di un nuovo inizio anche per Leo e Diana.
Il cast
Valerio Mastandrea (“Gli equilibristi”, “Padroni di casa”) è l’idraulico Leo, mentre la brava Alba Rohrwacher (“Cosa voglio di più”, “Bella addormentata”) è nei panni della sognatrice Diana. Claudia Gerini (“Tulpa”, “Reality”) interpreta il ruolo della moglie di Leo, la stravagante Teresa, invece Giuseppe Battiston (“La passione”, “Bar Sport”). Il resto del cast è composto da: Luca Zingaretti (Avvocato Malaffano), Giuseppe Cederna (Direttore supermercato), Serena Pintucci (Maddalena) e Michele Maganza (Emiliano).