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“X-Men: L’Inizio” – La recensione

Il regista Matthew Vaughn ha dato vita ad un piccolo gioiellino, azzerando la trilogia precedente e dando vita ad un prequel avvincente, ben diretto e con una sceneggiatura impeccabile.
A cura di Ciro Brandi
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X-Men

Finalmente il regista Matthew Vaughn (suo il recente e divertentissimo “Kick Ass”) ha saputo ridare il giusto valore ai mutanti nati dalla vena creativa di Stan Lee e Jack Kirby, nel 1963. Diverso dalla trilogia che l’ha preceduto, lontano anni luce da “Wolverine: Le Origini”, “X-Men: First Class”, questo il titolo originale, si avvale prima di tutto di una sceneggiatura impeccabile, basata saldamente sul soggetto originario di Bryan Singer, attinente ai comics classici, ma moderna e davvero “rigenerante”. Vaughn ha saputo dar vita, magistralmente, ad un prequel (o reboot?) che racchiude in sé tutti gli elementi che hanno reso celebri le storie dei supereroi Marvel in tutto il mondo, in quasi cinquant’anni di fumetti: la discriminazione, la sete di potere, la vendetta, la volontà di mettere le proprie capacità al servizio dei più deboli.

Al centro di tutto questo, s’inseriscono le storie del saggio Charles Xavier e del vendicativo Erik Lensherr, rispettivamente il Professor X e Magneto, dapprima molto amici, poi acerrimi nemici. Il regista esplora, con dovizia di particolari, le origini dell’antagonismo tra i due personaggi, mostrandoci l’evoluzione del loro pensiero, delle loro azioni, e soprattutto, della loro voglia di giustizia e ideali in cui credere (Professor X) e di potere allo stato puro, animato da un cinismo che va oltre le leggi del lecito (Magneto).

Tutti i personaggi sono dotati di spessore e di “anima”, non sono ridotti a comparse come accadeva negli episodi precedenti. La fotografia è superba, rarefatta e con quel tocco vintage fenomenale; gli effetti speciali non sono usati in maniera spregiudicata o casuale, ma ben ponderati (grandiosa la scena del sottomarino!). Il cast è la punta di diamante dell’intera pellicola: Jennifer Lawrence (Mystica) e Nicholas Hoult (Bestia) incarnano alla perfezione il ruolo dei mutanti smarriti e schiacciati dal peso dei loro stessi poteri, ghettizzati da un mondo esterno che non li accetta. James McAvoy (Xavier), Michael Fassebender (Magneto), January Jones (Emma Frost) e un cattivissimo (nonché redivivo) Kevin Bacon (Sebastian Shaw) rappresentato le guide, i personaggi sicuri delle loro potenzialità e, allo stesso tempo, in conflitto con il periodo storico, con l’umanità dilaniata dall’odio, incorniciata dai “gelidi” anni Sessanta, gli anni della Guerra Fredda, dei missili a Cuba e del Comunismo russo.

Insomma, in 130 minuti, Vaughn ha saputo condensare azione, sentimento, politica e fantascienza, azzerando la trilogia precedente e rimescolando le carte per altri avvincenti episodi. Non ci resta che attendere.

Voto: 8

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