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Accuse a Brizzi, Moccia: “Non è l’uomo che ho conosciuto io, ma incredibile sia una montatura”

Federico Moccia si espone in relazione alle accuse mosse al collega Fausto Brizzi a proposito delle presunte molestie da lui perpetrate ai danni di 10 attrici: “Lo conosco e d’istinto direi che non ci credo. Poi penso che è incredibile pure immaginare che sia tutta un’invenzione”.
A cura di Stefania Rocco
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Lo scandalo cominciato in America con Weinstein è approdato con prepotenza anche in Italia. A finire tra le maglie di un processo, al momento perlopiù mediatico, che rischia di compromettere carriere e vite è stato Fausto Brizzi, accusato da 10 attrici di molestie sessuali, in un caso perfino di violenza. Il Corriere della Sera ha intervistato Federico Moccia a proposito di quanto sta accadendo. Colleghi, i due si conoscono, al punto che Moccia si dice incredulo: “Lei mi mette in difficoltà, perché io Fausto lo conosco e…”. Il regista di Tre metri sopra il cielo è venuto a conoscenza dei fatti imputati al collega attraverso un servizio trasmesso a Le Iene e ormai diventato famoso:

Sì certo che l’ho visto e mi ha colpito molto. Non credevo che, dopo le indiscrezioni sui giornali, quelle ragazze facessero davvero il suo nome. Ho sentito e sono rimasto senza parole. D’istinto le direi che non ci credo, che non può essere, che è assolutamente strabiliante. Poi penso che è incredibile pure immaginare che sia tutta un’invenzione, un complotto.

Moccia prende le distanze dai tribunali pubblici

Moccia ne approfitta per biasimare il tribunale pubblico allestito ai danni di Brizzi, che finisce per diventare vittima a tutela della sua storia familiare: “Non sta a me giudicare chi mente o chi dice la verità. So solo che umanamente mi dispiace tantissimo per Fausto, intuisco la difficoltà di questo momento che sta attraversando, che sia colpevole o che sia innocente. Una giovane moglie… una bambina piccola che un giorno ritroverà le tracce di questa brutta storia. E in ogni caso, per torto proprio o di altri, c’è una persona che è stata infangata, distrutta, e questo fa tristezza”. Moccia .pensa inoltre all’eventualità che Brizzi sia completamente estraneo alla vicenda, come lui stesso sostiene:

Io la scena non riesco a immaginarla, anche se è più facile pensare che sia accaduto davvero e sarebbe poco edificante. Magari però si tratta di dieci aspiranti attrici che sono state scartate e che… no, no, basta, qui siamo nella fantascienza, non ci voglio entrare

Quando i due registi si sono conosciuti

Moccia e Brizzi si sono conosciuti ai tempi del film Notte prima degli esami, diretto dal secondo. Il regista di aver scritto una recensione positiva su quella pellicola. Da qui i primi contatti con il collega: “L’ho conosciuto ai tempi di Notte prima degli esami, scrissi una recensione sul film che era molto carino. Ci siamo messaggiati qualche volta, incrociati in radio, a feste, cene. Simpatico, gentile. Mai parlato con lui di donne, anche se non ho dubbio che gli piacessero, ma questo vale per tanti”. Sul fatto come lo descrivano come un orco: “Completamente diverso dal Fausto che conosco io”.

Le avances nel mondo del cinema

Infine Moccia descrive qual è il suo modo di organizzare un provino. Insiste sulla necessità che il tutto avvenga in un ambiente di chiaro stampo professionale, al fine di evitare equivoci scomodi: “Bah, ognuno fa a modo suo. Io preferisco lavorare con la produzione, con la mia addetta ai casting che mi fissa gli appuntamenti. Spesso poi non si ha nemmeno necessità di incontrare dal vivo gli interpreti, specie chi ha poche scene, basta un book fotografico o un breve video”. Di selezionare attrici a casa, invece, non se ne parla:

Ma no! Al massimo, per conoscere Vanessa Incontrada che recita in Non c’è campo, il mio film appena uscito, sono andato a Bari e l’ho portata fuori a cena. Un’audizione alle 10 di sera è sospetta.

Alle avances nel mondo del cinema, proposte in cambio di ruoli o scorciatoie, dice invece di credere: “Da sempre esistono scorciatoie, prese di comune accordo, per ottenere una parte in un film. Come ovunque, non solo nel cinema”.

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