Anche Cara Delevingne e Léa Seydoux contro Weinstein, i racconti drammatici delle molestie
Quello che sta investendo il produttore Harvey Weinstein si appresta a diventare il più grande scandalo di molestie e abusi nella storia di Hollywood. La pratica di favori sessuali in cambio di ruoli non è certo cosa nuova nella Mecca del cinema, ma nel caso del fondatore di Miramax e Weinstein Company sembra delinearsi un modello di molestatore seriale, capace di scuotere le fondamenta dello stesso sistema cinematografico e di scatenare un'ondata di indignazione senza precedenti. Nella fila crescente delle accusatrici di Weinstein sono almeno tre i nomi illustri che si sono aggiunti nelle ultime ore, e la catena non sembra accennare a interrompersi: parliamo di Cara Delevingne, Léa Seydoux e Heather Graham, che si sono proclamate vittime del producer come prima di loro hanno fatto molte altre, da Gwyneth paltrow ad Angelina Jolie, da Rose McGowan alla nostra Asia Argento.
Il racconto di Cara Delevingne
Nella lunghissima lista di dive che hanno accusato Weinstein (parliamo di avvenimenti che risalirebbero agli ultimi 30 anni) si aggiunge la modella e attrice Cara Delevingne, che ha pubblicato un post Instagram in cui ha raccontato la sua esperienza. La 25enne ricevette una chiamata dal produttore riguardante la sua sessualità: "Mi disse che se ero gay o decidevo di stare con una donna in pubblico non avrei mai il ruolo di una donna etero a Hollywood". Uno o due anni dopo, Weinstein la convocò per una parte in un suo film e la invitò nella sua camera d'albergo. Lei, dopo l'iniziale ritrosia, accettò:
Mi sentivo molto impotente e spaventata, ma speravo di sbagliarmi. Mi ha subito sollevato il trovare nella stanza un'altra donna, ho pensato che sarei stata al sicuro. Ma lui ci ha chiesto di baciarci. Mi sono alzata e gli ho detto che sapevo cantare, così ho iniziato a farlo pensando che così avrei reso la situazione migliore… più professionale… come fosse un'audizione. Ero così nervosa. Dopo aver cantato, ho detto che dovevo andarmene. Mi ha accompagnato alla porta e ha cercato di baciarmi sulle labbra. L'ho fermato e sono riuscita a uscire dalla stanza. Ho ottenuto la parte per il film e ho sempre pensato che mi sia stata data a causa di quello che era successo. Da allora sono stata malissimo, mi è sembrato di non meritare la parte. Ero così esitante a parlare… Non volevo fare male alla sua famiglia. Mi sentivo colpevole come se avessi fatto qualcosa di sbagliato. Ero terrorizzata anche perché questo genere di cose è accaduto a tante donne che conosco ma nessuna ha mai detto niente per paura.
La denuncia di Léa Seydoux, per l'attrice francese ‘tutti sapevano'
Drammatico il lungo racconto di Léa Seydoux scritto per il Guardian. Oltre alla ricostruzione della molestia subita, una vera e propria aggressione, la Seydoux pone l'accento su un particolare finora passato in secondo piano. A differenza di quanto affermano molti personaggi di Hollwyood che fino ad oggi si sono detti ignari del comportamento di Weinstein, secondo l'attrice francese di "Spectre" e "La vita d'Adèle" tutti, in realtà, sapevano.
Ci siamo incontrati nella hall del suo hotel. La sua assistente, una giovane donna, era lì. Per tutta la serata, ha flirtato con me e mi ha guardato come se fossi un pezzo di carne. Io mi comportavo come una che veniva provinata per un ruolo. Ma sapevo che era stronzo. Lo sapevo, perché l'ho visto nei suoi occhi. Aveva uno sguardo lascivo. Stava usando il suo potere per fare sesso. Mi invitò nella sua stanza per un drink. Siamo andati insieme. Era difficile dire no perché è così potente. Tutte le ragazze hanno paura di lui. La sua assistente è andata via e siamo rimasti solo noi due. In quel momento ha iniziato a perdere il controllo. Stavamo parlando sul divano quando è salito improvvisamente su di me e ha cercato di baciarmi. Ho dovuto difendermi. È grande e grasso, quindi dovevo essere forte per resistere a lui. Ho lasciato la sua stanza, completamente disgustata.
L'attrice ha raccontato di averlo incontrato diverse volte nel corso degli anni, assistendo anche a casi di molestie su altre donne: "Una volta sono stata a una cena con lui dove si è vantato apertamente per le attrici di Hollywood con cui ha fatto sesso. Ha anche detto cose misogine su di me per anni. "Sarebbe meglio se perdessi peso" ha detto. Quel commento mi ha sconvolto. Tutti sapevano cosa era Harvey e nessuno faceva niente. Una notte, l'ho visto a Londra per i BAFTA. Stava colpendo una giovane donna. Un'altra volta, al gala Met Life, l'ho visto provare a convincere una giovane donna a dormire con lui. Tutti potevano vedere cosa stava facendo. Questa è la cosa più disgustosa. È incredibile che sia stato in grado di agire così per decenni e continuare a portare avanti la sua carriera. Questo è possibile solo perché ha una enorme quantità di potere".
I racconti di Heather Graham, Romola Garai e tante altre
Imbarazzante è anche la rivelazione di Heather Graham, attrice di Twin Peaks e Austin Powers da tempo in declino (sarà un caso?), che ha spiegato come nei primi anni 2000 rifiutò di partecipare a un film prodotto da Weinstein. Il motivo? Nel loro primo colloquio, lui le aveva fatto capire chiaramente che per avere la parte avrebbe dovuto avere rapporti sessuali con lui. "Mi disse che secondo un accordo con la moglie poteva stare con altre donne", ha detto a Variety, "Fu attento a non dirmi mai esplicitamente che per recitare in uno dei suoi film dovessi dormire con lui, ma il sottotesto era chiaro".
La britannica Romola Garai ("Espiazione") ha parlato di un colloquio con Weinstein in una camera d'hotel: "Lui era in accappatoio. Avevo solo 18 anni", ha detto al Guardian, "Mi sono sentita violata, quella scena è rimasta molto chiara nella mia memoria". A loro si aggiunge Zoë Brock, modella che sostiene di essere stata molestata nel 1997, quando aveva 23 anni e lui insistette per farle un massaggio tanto da dover rifugiarsi in un bagno: "Vorrei aver parlato prima", ha scritto sul sito Medium. La regista Louise Godbold ha parlato di un incontro negli uffici con lui nei primi anni 90, "che divenne un'occasione per intrappolarmi in una sala riunioni vuota a implorarmi un massaggio, mi mise le mani sulle spalle mentre tentavo di scappare". L'artista Liza Campbell, infine, rivela quello che sembra essere il modus operandi più diffuso di Weinstein: una riunione di lavoro nella sua camera d'albergo con improvvisa richiesta di andare insieme nel bagno, cui lei rifiutò andandosene.
Sono almeno 26 le donne che hanno denunciato Weinstein
Sono dunque 26, ad ora, le donne che accusano Weinstein: oltre alle sopracitate e alle più celebri Angelina Jolie, Gwyneth Paltrow, Rose McGowan, Ashley Judd, Rosanna Arquette, Mira Sorvino e ad Asia Argento, che ha raccontato lo stupro nei dettagli e lo aveva già rivelato tra le righe in una scena del suo film "Scarlet Diva", ad oggi si contano le accuse di Judith Godrèche, Louisette Geiss, Tomi-Ann Roberts, Katherine Kendall, Dawn Dunning, Lucia Evans, Laura Madden, Lauren Sivan, Emily Nestor, Emma de Caunes, Jessica Barth e dell'italiana Ambra Battilana Gutierrez.