Enzo Cannavale, 5 anni senza l’indimenticabile caratterista scoperto da Eduardo
Era il 18 marzo 2011, quando uno dei più grandi caratteristi italiani si spegneva, a quasi 83 anni, per un attacco cardiaco. La verve comica e l’istrionicità di Enzo Cannavale fanno parte dei ricordi di tutti gli amanti del cinema italiano, anche perchè l’attore napoletano ha girato circa 90 film e 20 tra serie e film tv, in 50 anni di carriera. Fu scoperto da Eduardo De Filippo, ma, successivamente, ha lavorato e ci ha fatto ridere facendo da spalla a Totò, Franco e Ciccio, Vittorio De Sica, Steno, Sophia Loren, Carlo Giuffrè, Tomas Milian, Bombolo e tantissimi altri pilastri della settima arte, diventando un’icona inarrivabile e un punto di riferimento.
L’incontro con Eduardo De Filippo e i primi film
Cannavale nacque il 5 aprile 1928, a Castellammare di Stabia, fratello maggiore di 4 fratelli, iniziò presto a lavorare come impiegato alle Poste. Fu il grande Eduardo De Filippo a scoprire la sua verve da attore e intrattenitore, facendolo partecipare a vari suoi spettacoli teatrali. Il suo talento fu notato, però, anche da Alfo Giuffrè, che lo volle per molti dei suoi spettacoli, tra cui “Fortunato…!”, “Miseria e nobiltà” e “La festa di Montevergine”. Dopo due particine nei film “Yvonne la Nuit”(1949) di Giuseppe Amato e “Sogno di una notte di mezza sbornia”(1959) di Eduardo De Filippo, il vero esordio sul grande schermo avviene nel 1961, con la commedia “Leoni al sole” di Vittorio Caprioli, con Carlo Giuffrè, Philippe Leroy e Franca Valeri, in cui Cannavale interpreta il ruolo del commissario. Nel 1962, inizierà il sodalizio col regista sardo Nanny Loy, col quale gira il dramma storico “Le quattro giornate di Napoli”, che sarà seguito da “Operazione San Gennaro(1966) di Dino Risi, “C’era una volta…”(1967) di Francesco Rosi, “Zum Zum Zum – La canzone che mi passa per la testa”(1968) di Bruno e Sergio Corbucci e “Il suo nome è Donna Rosa”, diretto da Ettore Maria Fizzarotti. Per la televisione, invece, girerà i film tv “Bene mio core mio” e “Il sindaco del Rione Sanità”(1964).
Il clamore degli anni ’70 e ‘80
La sua carriera raggiungerà l’apice negli anni ’70 e ’80, decenni durante i quali lavorerà con altri grandissimi registi. Nel 1970, gira il musicale “Mezzanotte d’amore”, di Fizzarotti, con Al Bano e Romina Power, seguito da “Cose di Cosa Nostra”(1971) di Steno, “Per grazie ricevuta”(1971) diretto da Nino Manfredi, “Bianco, rosso e…”(1972) di Alberto Lattuada, “Alfredo, Alfredo”(1972) per la regia di Pietro Germi e “Sgarro alla camorra”, sempre di Fizzarotti, con Mario Merola. Nello stesso anno, gira il cult “Piedone lo sbirro”, di Steno, accanto al suo grande amico Bud Spencer, dove Cannavale è nei panni del Brigadiere Caputo. La saga, che vede Spencer nel ruolo del Commissario Rizzo, alias Piedone, anticonformista e manesco, continuerà con “Piedone a Hong Kong”(1975), “Piedone l’Africano”(1978) e “Piedone d’Egitto”(1980), regalando all’attore a Enzo Cannavale un clamore enorme. Gli anni ’70 sono anche quelli della commedia sexy all’italiana, che conquista il botteghino, e Cannavale ne è parte integrante. I film più importanti sono: “La signora gioca bene a scopa?” di Giuliano Carmineo, “La liceale”(1975) diretto da Michele Massimo Tarantini, con Gloria Guida, Alvaro Vitali e Gianfranco D’Angelo e “L’insegnante”(1975) di Nando Cicero. Nel 1977, è nel poliziesco “Napoli si ribella”, di Tarantini, accanto a Luc Merenda, nei panni del maresciallo Nicola Capece e l’anno dopo in “Squadra antimafia”, di Bruno Corbucci, con Tomas Milian.
“32 dicembre” e “Nuovo Cinema Paradiso”
Durante gli anni ’80, Cannavale stringe sodalizi artistici con i registi Salvatore Samperi, Pier Mariano Laurenti e Pier Francesco Pingitore. Col primo gira “Un amore in prima classe”(1980), “Casta e pura”(1981), “Sturmtruppen 2 – Tutti al fronte”(1982) mentre col secondo “La settimana bianca”(1980), “La settimana al mare”(1981), “Una vacanza del cactus”(1981), “La sai l’ultima sui matti?”(1982), “Il sommergibile più pazzo del mondo”(1982) e i cult con Nino D’Angelo “Un jeans e una maglietta” e “La discoteca”, del 1983. Con Pingitore girerà “Il casinista”(1980), “Sfrattato cerca casa equo canone”(1983), “Il tifoso, l’arbitro e il calciatore”(1983) e il famoso “Il ragazzo di campagna”, di Castellano e Pipolo, con Renato Pozzetto. Nel 1987 è col grande Massimo Troisi nello straordinario “Le Vie del Signore sono finite”, nel ruolo dello strampalato Padre Camillo e nel 1988, per la parte di Alfonso Caputo in “32 dicembre”, di e con Luciano De Crescenzo, si aggiudica il Nastro d’Argento come Miglior attore non protagonista. Giuseppe Tornatore lo cerca e gli offre il ruolo del paesano milionario Spaccafico, nel suo capolavoro da Oscar “Nuovo Cinema Paradiso”(1988), che conclude un decennio di grandissime soddisfazioni.
Gli anni ’90 e gli ultimi film
La grande Lina Wertmüller, nel 1990, gli affida il ruolo di Don Antonio nella commedia “Sabato, domenica e lunedì”, con Sophia Loren e Luca De Filippo, e il successo continua con le pellicole “Le comiche”(1990) di Neri Parenti, “Pacco, doppio pacco e contropaccotto”(1993) di Nanny Loy e “Amore a prima vista”(1999), blockbuster di e con Vincenzo Salemme. In tv, invece, l’abbiamo visto nelle serie “Pazza Famiglia 2”(1996), “Anni ‘50”(1998), “L’Ispettore Giusti”(1999) e “Tre stelle”(1999) Gli ultimi film per il grande schermo sono stati: “L’uomo della fortuna”(2000) di Silvia Saraceno, “Mari del sud”(2001) di Marcello Cesena, “Ho visto le stelle!” sempre per la regia di Salemme e “I mostri oggi”(2009).