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Gli Uomini d’Oro: trama, trailer e curiosità della nuova commedia di Vincenzo Alfieri

Il film è ambientato a Torino, nel 1996. Qui Luigi (Giampaolo Morelli), impiegato postale con la passione per il lusso e le belle donne, ha sempre sognato di vivere una vita in vacanza. La svolta sembra arrivare quando decide di rapinare il furgone portavalori che guida tutti i giorni. Ma non tutto andrà come previsto. Al cinema dal 7 novembre 2019.
A cura di Ciro Brandi
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Data di uscita: 7 novembre 2019
Durata: 110 minuti
Nazione: Italia
Genere: Noir
Distribuzione: 01 Distrubution
Regia: Vincenzo Alfieri

L’amalfitano Vincenzo Alfieri, dopo il successo de I peggiori (2017), approda nelle sale con Gli Uomini d’Oro, commedia noir già divertentissima dal trailer, con un cast d’eccezione che conta la presenza di Edoardo Leo, Fabio De Luigi e Giampaolo Morelli. Il film – ispirato da un articolo letto su Repubblica dallo stesso regista – è ambientato a Torino, nel 1996. Qui Luigi (Morelli), impiegato postale con la passione per il lusso e le belle donne, ha sempre sognato di vivere una vita in vacanza. La svolta sembra arrivare quando decide di rapinare il furgone portavalori che guida tutti i giorni. Ma non tutto andrà come previsto. Prodotto da Italian International Film con Rai Cinema, il film sarà nelle nostre sale dal 7 novembre 2019, rilasciato da 01 Distribution.

Il regista, riguardo l’articolo da cui ha tratto ispirazione, ha detto:

L’articolo parlava di persone comuni, fragili, vittime della loro epoca e dei loro piccoli sogni. Soprattutto, quello che davvero mi ha affascinato, è stato scoprire come questi ‘chiunque’ siano stati in grado di mettere a segno un colpo incredibilmente redditizio, armati solo ed esclusivamente della loro astuzia, scoprendo però un’amara verità: il crimine non è per tutti, anche se tutti possono essere criminali.

Alfieri ha scritto la sceneggiatura di questo esilarante noir metropolitano con Alessandro Aronadio, Renato Sannio e Giuseppe G. Stasi. La fotografia è di Davide Manca invece il montaggio è stato curati dallo stesso regista. Scenografie e costumi sono, rispettivamente, di Ettore Guerrieri e Patrizia Mazzon invece le musiche sono state affidate a Francesco Cerasi.

La trama

Siamo a Torino, nel 1996. Luigi è un impiegato postale con la passione per il lusso e le belle donne, ha sempre sognato la baby pensione e una vita in vacanza in Costa Rica. Per riuscirsi è disposto a tutto, anche a a rapinare il furgone portavalori che guida tutti i giorni. Un disegno criminale per cui avrà bisogno dell’aiuto del suo migliore amico Luciano, ex postino quarantenne insoddisfatto, e soprattutto dell'ambiguo collega Alvise, tutto casa e famiglia e con una vita apparentemente senza scosse. Nella banda anche un ex pugile, il Lupo, tutto muscoli e poche parole, legato a Gina, una donna forse troppo bella e forte per lui, e a Boutique, un couturier d’alta moda con un’insospettabile doppia vita. Ma il crimine non è per tutti e per uomini qualunque – ciascuno con la voglia di intascarsi tutto il bottino – si rivela un gioco pericoloso.

Il cast

Fabio De Luigi (Alvise), qualche mese fa, è stato nelle sale con la commedia 10 giorni senza mamma ma, nel 2020, lo vedremo anche in E noi rimanemmo a guardare, diretto da Pif e in 10 giorni con Babbo Natale, nuovo film di Alessandro Genovesi. Edoardo Leo (Il Lupo) sarà ne La dea fortuna, di Ferzan Ozpetek e in Ritorno al crimine (2020), di Massimiliano Bruno. Giampaolo Morelli (Luigi), invece, viene dai successi delle commedie L’agenzia dei bugiardi (2019) e Ma cosa ci dice il cervello (2019). Il resto del cast è formato da: Giuseppe Ragone (Luciano), Gian Marco Tognazzi (Boutique), Mariela Garriga (Gina), Matilde Gioli (Anna) e Susy Laude (Bruna).

Le curiosità sul film che dovete sapere

1. Vincenzo Alfieri è stato ispirato da un articolo di Meo Ponte, su Repubblica, che raccontava una vicenda toccante che è avvenuta nel Torinese nel 1996. Lo stesso giornalista scrisse che se avessero fatto un film tratto da quella storia, sarebbe cominciato come I soliti ignoti di Mario Monicelli e finito come Le iene di Quentin Tatantino.

2. Il regista ha dichiarato che da Monicelli ho imparato che il dolce non è mai così dolce senza l'amaro. La vita è una commedia piena di momenti tragici. Da Tarantino, col quale condivide l'amore viscerale per ogni tipologia di film, ha imparato quanto sia stimolante riuscire a mescolare i generi, imponendosi di avere sempre a mente che il cinema può anche far riflettere intrattenendo.

3. Il film è stato girato interamente a Torino nell’arco di 6 settimane ed è stato sostenuto dal MIBACT, dalla Regione Piemonte e dalla Film Commission Torino Piemonte.

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