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I 45 anni di Claudio Santamaria, dall’esordio con Leonardo Pieraccioni a supereroe del nostro cinema

Claudio Santamaria, il 22 luglio, compie 45 anni e ha già al suo attivo 38 pellicole. L’attore ha esordito al cinema nel 1997 con “Fuochi d’artificio”, di Leonardo Pieraccioni e poi è riuscito ad imporsi grazie a pellicole come “Almost Blue”, “L’ultimo bacio”, “Romanzo criminale” fino a “Lo chiamavano Jeeg Robot” in cui interpreta il “supereroe” Enzo Ceccotti. Nel 2020, lo vedremo nel nuovo film del suo amico Gabriele Muccino, “I Migliori Anni”, con un cast eccezionale.
A cura di Ciro Brandi
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Il 22 luglio come 45 anni e ha già girato 38 pellicole per il grande schermo, svariate serie e film tv e doppiato Eric Bana in “Munich” e Christian Bale nella trilogia di “Batman” firmata da Christopher Nolan. Claudio Santamaria ha esordito al cinema nel 1997 nel film “Fuochi d’artificio”, di Leonardo Pieraccioni e poi è riuscito ad imporsi nel panorama cinematografico italiano grazie a pellicole come “Almost Blue”, “L’ultimo bacio”, “Romanzo criminale”, “Diaz – Don’t Clean Up This Blood” fino al bellissimo “Lo chiamavano Jeeg Robot” in cui interpreta il “supereroe” Enzo Ceccotti. Nel 2020, lo vedremo nel nuovo film del suo amico Gabriele Muccino, “I Migliori Anni”, con un cast davvero eccezionale.

L’esordio al cinema con “Fuochi d’artificio”

L’attore è nato a Roma, nel quartiere Prati e, prima di diventare un divo, ha frequentato il Liceo Artistico. Dopo aver lavorato brevemente nel mondo del doppiaggio, si è iscritto al corso di Acting Training di Beatrice Bracco e in seguito tenta invano di entrare all’Accademia. Poco male, perché di lì a poco debutterà a teatro con “La nostra città”, diretto da Stefano Molinari. Con Paola Cortellesi, fa parte della compagnia Area Teatro con cui si esibisce in molti spettacoli diretti da Furio Andreotti. Il debutto sul grande schermo, invece, avviene nel 1997 con la commedia blockbuster “Fuochi d’artificio”, di e con Leonardo Pieraccioni, dove Santamaria ha il ruolo di Er Banana. Successivamente, sarà in “L’ultimo capodanno”(1998), di Marco Risi; “L’assedio”(1998), diretto da Bernardo Bertolucci e “Ecco fatto”(1998), di Gabriele Muccino, del quale diventerà uno degli attori feticcio.

“Almost blue” e le pellicole dei primi anni Duemila

Il ruolo di Simone Martini nel bellissimo “Almost Blue”(2000), di Alex Infascelli, gli regala una nomination ai Nastri d’argento mentre per il blockbuster “L’ultimo bacio”(2001), di Gabriele Muccino, è nominato ai David di Donatello come Miglior attore non protagonista. Dopo “La stanza del figlio”(2001), di Nanni Moretti, il film tv “Il sequestro Soffiantini” e “Amarsi può darsi”(2001), diretto da Alberto Taraglio, è lo studente Pentothal in “Paz!”(2002), diretto da Renato De Maria. Per la performance in “Passato prossimo”, di Maria Sole Tognazzi riceve un’altra nomination come Miglior attore non protagonista e, in seguito lavorerà con altri grandi registi come Dario Argento ne “Il cartaio”(2004); Silvio Soldini in “Agata e la tempesta”(2004) e Pupi Avati in “Ma quando arrivano le ragazze?”(2005).

Il David di Donatello per “Romanzo criminale”

Il 2005 è anche l’anno di “Romanzo criminale”, cult diretto da Michele Placido, tratto dall’omonimo romanzo di Giancarlo De Cataldo e ispirato alle vicende della Banda della Magliana. Il ruolo del Dandi gli fa vincere il Nastro d’Argento come Miglior attore protagonista e lo impone ancora di più come uno degli attori più bravi del panorama cinematografico italiano. Presterà anche la voce a Eric Bana in “Munich”, di Steven Spielberg e a Christian Bale in “Batman Begins”, di Christopher Nolan mentre l’anno seguente, lo vedremo nei panni dell’attentatore Carlos in “Casino Royale”, diretto da Martin Campbell. Altre pellicole interessanti di quegli anni sono “Fine pena mai”(2007), di Davide Barletti e Lorenzo Conte; la miniserie “Rino Gaetano – Ma il cielo è sempre più blu”; “Il caso dell’infedele Klara”(2009), diretto da Roberto Faenza fino a “Baciami ancora”(2010), sequel de “L’ultimo bacio”, diretto sempre da Gabriele Muccino.

Il successo di “Lo chiamavano Jeeg Robot”

Nel 2011, Matteo Rovere lo vuole nel suo “Gli sfiorati” e in seguito lo vedremo anche in “Terraferma”(2011), per la regia di Emanuele Crialese; “I primi della lista”(2011), diretto da Roan Johnson e nel bellissimo “Diaz – Don’t Clean Up This Blood”(2012), di Daniele Vicari, nel ruolo del vicequestore Max Flamini, che gli regala una nomination ai David di Donatello. Il compianto maestro Ermanno Olmi lo vuole nel suo “Torneranno i prati”(2014) mentre l’anno dopo è Enzo Ceccotti, protagonista del pluripremiato film “Lo chiamavano Jeeg Robot”, esordio alla regia di Gabriele Mainetti. Il film avrà un ottimo successo al botteghino e, a fronte di 16 nomination ai David di Donatello, ne porterà a casa 7, tra cui anche quella al Miglior attore protagonista a Santamaria. Tra 2015 e 2018 è anche uno dei protagonisti della serie tv “E’ arrivata la felicità”.

Gli ultimi film e “I Migliori Anni”, il nuovo lavoro di Gabriele Muccino

Nel 2017, l’attore ha preso parte al film documentario "PIIGS”, di Adriano Cutraro, Federico Greco e Mirko Melchiorre e al film “Brutti e cattivi”, di Cosimo Gomez. Nel 2018, lo abbiamo visti in “Rimetti a noi i nostri debiti”, di Antonio Morabito, andato in onda su Netflix. Nel mese di febbraio 2020, lo vedremo ne “I Migliori Anni”, nuova pellicola diretta dal suo amico Gabriele Muccino. Nel cast, ci saranno anche Kim Rossi Stuart, Micaela Ramazzotti, Emma Marrone, Nicoletta Romanoff e Piefrancesco Favino.

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