I 45 anni di Leonardo DiCaprio tra il cult Titanic, l’Oscar per Revenant e la difesa dell’ambiente
L’11 novembre compie 45 anni ma Leonardo DiCaprio è già un’icona di Hollywood. L’attore ha girato 28 film e nel 1997 è stato travolto dal clamore di Titanic, diventando un idolo assoluto. Martin Scorsese e Quentin Tarantino ne hanno fatto il loro feticcio regalandoci perle di cinema come The Aviator, The Departed, The Wolf of Wall Street, Django Unchained e il recente C’era una volta…a Hollywood ma è stato Alejandro González Iñárritu a fargli vincere l’agognato Oscar, dopo 5 nomination andate a vuoto. con Revenant – Redivivo, nel 2016. Da sempre attivo a difesa dell’ambiente, pochi giorni fa ha incontrato Greta Thunberg e chissà che insieme alla sua Fondazione non abbia in mente di coinvolgerla in qualche nuovo progetto. Film in cantiere? Beh, i suoi fan possono stare tranquilli perché DiCaprio avrebbe in agenda già altre tre sorprese.
La prima volta in tv con Genitori in Blue Jeans
DiCaprio è nato a Los Angeles da George DiCaprio, fumettista statunitense di origini campane e da Irmelin Indenbirken, un’immigrata tedesca. Il suo nome fu scelto proprio dalla mamma mentre guardava un dipinto di Leonardo Da Vinci Agli Uffizi di Firenze e il piccolo le diede il promo calcio. Dopo la separazione dei genitori, DiCaprio andò a vivere con la mamma a Echo Park, nella periferia di Los Angeles. Qui frequentò la UCLA Graduate School of Education and Information Studies, diplomandosi poi al John Marshall High School di Los Angeles. L’esordio in tv avviene a soli 3 anni, quando l’attore DiCaprio accetta l’invito per lo show televisivo Romper Room. In seguito gira alcuni spot pubblicitari prima di entrare a far parte della serie Genitori in blue jeans e della soap-opera Santa Barbara.
L’esordio al cinema in Critters 3
L’esordio al cinema avviene con Critters 3 (1991), horror-comedy diretta da Kristine Peterson e riceve già il plauso della critica per la sua performance in Voglia di ricominciare (1993), diretto da Michael Caton-Jones. Nel 1993 gira Buon compleanno Mr. Grape, diretto da Lasse Hallstrom, in cui interpreta magistralmente il ruolo di Arnie Grape, ragazzo autistico che supererà mille ostacoli. Il ruolo gli fa ottenere la candidatura ai Golden Globe e agli Oscar. Due anni dopo è nel western Pronti a morire, per la regia di Sam Raimi, accanto a Sharon Stone e Russell Crowe, ma la pellicola si rivelerà un flop clamoroso al botteghino mondiale, mettendo una pericolosa ombra sul suo futuro cinematografico.
La svolta con Romeo + Giulietta
A far brillare ancora la sua stella ci pensa Baz Luhrmann con Romeo + Giulietta (1996), in cui DiCaprio è il protagonista maschile. Il film ha un ottimo successo commerciale e le ragazzine impazziscono per il Romeo di DiCaprio, per il quale l’attore ottiene 3 MTV Movie Awards ed è premiato al Festival di Berlino come Miglior attore. Nello stesso anno, Jerry Zaks lo vuole per il bellissimo La stanza di Marvin, ratto dell'opera teatrale di Scott McPherson, affiancandolo a Meryl Streep, Diane Keaton e Robert De Niro. La critica lo premia ancora e per lui la strada verso la grande Hollywood sembra davvero spianata.
Il successo planetario di Titanic e i successivi flop
Nel 1997, Il visionario James Cameron, già regista di pellicole di successo come Aliens – Scontro finale e Terminator 2 – Il giorno del giudizio, decise di assoldare DiCaprio per il ruolo di Jack Dawson nel suo kolossal Titanic, incentrato sulla tragica storia del transatlantico britannico noto per la collisione con un iceberg nella notte tra il 14 e il 15 aprile 1912 e il conseguente naufragio. Cameron mescola tragedia e sentimento, facendo vivere a Jack un’intensa storia d’amore con la ricca Rose (Kate Winslet), conquistando i cuori delle fan di tutto il mondo. Il successo commerciale e di critica fu immenso. Costato 200 miliardi di dollari, il film ne incassa 1.843.221.532, infrangendo record su record. Fu candidato a 14 premi Oscar, vincendone 11, inclusi miglior film e miglior regista, ma DiCaprio fu totalmente snobbato dall’Academy. Come se non bastasse, per La maschera di ferro (1998), di Randall Wallace, in cui interpreta il doppio ruolo del Re Sole e di suo fratello, gli frutta un Razzie Award come Peggior attore e Celebrity (1998), di Woody Allen, non convince la critica e fa flop al botteghino mondiale. Nello stesso anno, l’attore fonda la Leonardo DiCaprio Fundation, organizzazione senza scopo di lucro a difesa dell’ambiente che, in poco tempo, realizza vari progetti in giro per il mondo. Dal 1999, dedica anche parte del suo tempo in viaggi e realizza documentari e corti che focalizzano l’attenzione sulle emergenze climatiche e agli animali in via di estinzione, incontrando anche il Presidente Bill Clinton.
Da The Beach a The Wolf of Wall Street, i grandi blockbuster
Nel 2000, Danny Boyle assolda DiCaprio come protagonista di The Beach, trasposizione per il grande schermo del best-seller di Alex Garland, che riesce ad incassare quasi 145 milioni di dollari partendo da un budget di 39. Da fervente difensore dell’ambiente, però, DiCaprio è mortificato quando proprio gli ambientalisti accusarono la troupe di aver devastato Phi Phi Island per le riprese. DiCaprio volle incontrare le autorità competenti per chiarire le loro posizioni in merito e, in seguito, l’isola è diventata una delle mete turistiche più richieste. Nel 2002, invece, inizia il sodalizio con Martin Scorsese, che lo vuole in Gangs of New York. Il film incassa quasi 194 milioni di dollari e il regista lo vuole anche per The Aviator (2004), biopic dedicato alla storia di Howard Hughes, imprenditore, regista, aviatore e produttore cinematografico, che gli fece ottenere il Golden Globe e l’ennesima nomination agli Oscar. Nel 2002, però, è anche alla corte di Steven Spielberg per girare Prova a prendermi, con Tom Hanks, che incassò ben 353 milioni di dollari. Nel 2006, torna da Scorsese per The Departed, con Jack Nicholson, Mark Wahlberg e Matt Damon che porterà a casa 4 Oscar e 291 milioni di dollari d’incasso. Quattro anni dopo, invece, è la volta di Shutter Island, tratto dal romanzo del 2003, L'isola della paura, di Dennis Lehane e, anche stavolta, la coppia Scorsese/DiCaprio conquista il box office con 291 milioni di dollari.
Grazie a Blood Diamond – Diamanti di sangue (2006), di Edward Zwick, DiCaprio ottiene un’altra nomination agli Oscar. Altre pellicole di grande seguito sono Revolutionary Road (2008), con la sua amica Kate Winslet; Nessun verità (2008), di Ridley Scott e lo straordinario Inception, diretto da Christopher Nolan, che incassa la cifra record di 828 milioni di dollari. Nel 2007, gira anche il documentario The 11th Hour – L’undicesima ora, sulle emergenze climatiche e ambientali e, nel 2011, l’icona Clint Eastwood lo vuole come protagonista di J. Edgar, incentrato sulla carriera del direttore dell'FBI J. Edgar Hoover, che però si rivela un flop al botteghino. Poco male perché Quentin Tarantino gli affiderà il ruolo del cattivissimo Calvin Candie nel blockbuster Django Unchained (2012) mentre Buz Luhrmann lo vuole per Il grande Gatsby (2013), tratto dal capolavoro di F. S. Fitzgerald, che incassa 353 milioni di dollari. Nel 2013, DiCaprio aggiunge al sodalizio con Scorsese un’altra perla, The Wolf of Wall Street, tratto dalla biografia del famoso broker Jordan Belfort. Il film fa vincere all’attore il Golden Globe ma non l’Oscar mentre gli incassi raggiungono la cifra di 392 milioni di dollari.
L’Oscar per Revenant, l’attivismo ambientale e i progetti futuri
Nel 2015, il pluripremiato Alejandro González Iñárritu offre a DiCaprio il ruolo da protagonista in Revenant – Redivivo, basato sul romanzo di Michael Punke, dove l’attore è nei panni del pioniere Hugh Glass, il quale nel 1820 mise in atto un’atroce vendetta contro coloro che lo avevano lasciato morire sulle montagne dopo l’attacco di un orso. Per la sua performance, l’attore vince tutti i premi cinematografici più importanti tra cui il Golden Globe, il BAFTA e finalmente anche l’agognato Oscar al Miglior attore protagonista. Nel 2016, l’attore si presenta al Toronto Film Festival con il documentario Punto di non ritorno – Before the Flood, diretto da Fisher Stevens, che affronta in modo ancora più deciso le problematiche legate ai cambiamenti climatici. Nel 2017, ha donato 1 milione di dollari alle vittime dell’Uragano Harvey e, nell’agosto scorso, ha donato altri 5 milioni di dollari per salvare la Foresta Amazzonica dagli incendi. Lo scorso 18 settembre, invece, è sbarcato nelle sale come protagonista del nuovo film di Quentin Tarantino, C’era una volta… a Hollywood, accanto a Brad Pitt e Margot Robbie. Il film ha incassato 370 milioni di dollari e, sicuramente, ne sentiremo parlare anche ai prossimi Oscar 2020. Nei giorni scorsi, DiCaprio ha incontrato la giovane attivista Greta Thunberg, definendola “Una leader dei nostri tempi”. Progetti futuri? L’attore dovrebbe avere già in cantiere 3 nuovi film: The Black Hand, dove avrà il ruolo di Joe Petrosino; Killers of the Flower Moon e Roosevelt, entrambi per la regia di Martin Scorsese.