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I 50 anni di Guillermo del Toro, genio del cinema poetico e visionario

Il regista messicano è anche uno dei più apprezzati sceneggiatori e produttori del cinema internazionale. Da sempre amante dell’horror (e dei mostri), degli insetti, dei fumetti, dei luoghi bui e oscuri, della storia, degli orologi, del Toro ha sempre portato questi elementi e passioni nei suoi film, accentuandone il lato onirico e poetico.
A cura di Ciro Brandi
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E’ uno dei più apprezzati registi, sceneggiatori, produttori del cinema internazionale. La sua patria è il Messico ma, dopo il rapimento (e il rilascio dopo il pagamento di un riscatto) di suo padre, nel 1998, si è trasferito negli Stati Uniti. Lo stile di Guillermo Del Toro, da oggi 50enne, è immediatamente riconoscibile. Da sempre amante dell’horror (e dei mostri, soprattutto), degli insetti, dei fumetti, dei Simpson (di cui ha creato la sigla per lo scorso Halloween), dei luoghi bui e oscuri, degli orologi, il regista ha sempre portato questi elementi nei suoi film, accentuandone il lato onirico e poetico, con un potere visivo impressionante. Amico di altri due grandissimi registi, suoi connazionali, come Alfonso Cuarón e Alejandro González Iñárritu, del Toro, seppur ancora giovane, ha collaborato (in veste di sceneggiatore o produttore) alla realizzazione di alcuni film che sono diventati dei cult del cinema.

Gli esordi

Guillermo Gomez del Toro (questo il suo nome completo) è nato a Guadalajara, il 9 ottobre del 1964, dove è stato cresciuto dalla nonna, donna molto cattolica, e ha frequentato l’Istituto de Ciencias. I prim film li ha prodotti all’età di 21 anni, nel 1985, e sono il cortometraggio “Doña Lupe” e il lungometraggio “Donna Herlinda e suo figlio” (“Doña Herlinda y su hijo”). Per 10 anni è stato disegnatore di make-up e, nei primi anni ’80, ha formato anche la sua compagnia, Necropia, e fondato il film Guadalajara Mexican Film Festival e la sua compagnia di produzione, la Tequila Gang. Nel 1998, come dicevamo all’inizio, il padre fu rapito e rilasciato dopo il pagamento di un riscatto. Il fatto spinse la famiglia a trasferirsi in California.

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I primi film e il successo de “La spina del Diavolo” e “Il labirinto del fauno

Il suo primo film da regista è l’horror “Cronos”, del 1993, col quale inizia la collaborazione anche con il suo attore feticcio, Ron Perlman. Il film suscita subito un certo interesse da parte della critica, e quattro anni dopo del Toro esce nelle sale con “Mimic”(1997), l’horror fantascientifico con Mira Sorvino, Jeremy Northan e il nostro Giancarlo Giannini. I suoi due titoli più rappresentativi sono “La spina del Diavolo” (2001) e “Il labirinto del fauno”(2006), che fondono il fantasy storico all’horror. Due sono ambientati in Spagna, durante o appena dopo, la guerra civile spagnola, con protagonisti dei bambini. “La spina dei diavolo” è ambientato nel 1939, in un orfanotrofio infestato da un fantasma, mentre “Il labirinto del fauno” è ambientato nella Spagna nel 1944, come appare fin dalle prime immagini. Francisco Franco ha vinto la guerra civile e rimangono pochi ribelli da sconfiggere nei boschi. Durante il film un ribelle legge della notizia dello sbarco in Normandia, avvenuto appunto nel 1944. La protagonista è Ofelia, una bimba inconsapevole di essere la principessa di un regno che potrà raggiungere attraverso il superamento di tre prove. Ad aiutarla ci sarà un fauno, dall’aspetto spaventoso, ma dalle intenzioni non malvagie. Nel 2007, il film si aggiudica tre Premi Oscar: Miglior fotografia (Guillermo Navarro), Miglior scenografia (Eugenio Caballero e Pilar Revuelta) e Miglior trucco (David Martí e Montse Ribé).

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La passione per i fumetti: “Blade II” e “Hellboy”

Per esprime in maniera grandiosa la sua passione per il mondo fantasy e dei fumetti, del Toro gira “Blade II”, del 2002, sequel del fortunato primo capitolo diretto da Stephen Norrington. Il film è ispirato all'omonimo personaggio dei fumetti della Marvel Comics e ha tutte le qualità dei vampiri, senza averne i difetti, eccetto la sete di sangue, che riesce a calmare con un siero che può essere iniettato in vena o inalato. Le avventure di questo personaggio, metà umano e metà vampiro, appassionano i fan di tutto il mondo, facendo della saga un successo clamoroso. Altro film legato al mondo dei fumetti è “Hellboy”(2004), ispirato all’omonimo fumetto di Mike Mignola, nel 1993. Nella pellicola, ambientata ne 1944, del Toro narra di un misterioso rituale magico, voluto da un gruppo di nazisti, che genera un bambino dalle sembianze demoniache. La creatura – chiamata appunto "Hellboy" (interpretato dal suo amico Ron Perlman) – viene salvata dal dottor Broom, il quale, dopo qualche tempo, gli procura un impiego presso il Broom's Bureau, un istituto per la difesa del paranormale. È qui che il giovane si rende conto dell'ampiezza dei suoi poteri e diventa un grande detective. Il film è diventatoun cult, anche se, a fronte di un budget iniziale di 66 milioni di dollari, ne ha incassati “solo” 99.623.958 in tutto il mondo. Tuttavia, nel 2008 esce anche il sequel, “Hellboy: The Golden Army”, sempre con Selma Blair e Ron Perlman. Per girarlo, del Toro rifiutò la direzione di blockbuster come “Io sono Leggenda” e “Chiamata senza risposta”, ma gli incassi non lo hanno premiato, dato che la pellicola ha incassato solo 75.775.000 milioni di dollari.

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La mancata regia de “Lo Hobbit” e il colossal “Pacific Rim”

Nell’aprile del 2008, del Toro firmò un contratto per dirigere due film su “Lo Hobbit” e curarne la sceneggiatura assieme a Peter Jackson, Fran Walsh e Philippa Boyens. Nel 2010, però, il regista lasciò la regia, per i continui ritardi dovuti alla difficile situazione economica della MGM. Successivamente, del Toro si è dedicato a “Pacific Rim”, film fantasy ispirato ai Kaijū, i colossali mostri del cinema giapponese e dai vari mecha presenti in numerosi anime e manga come Mazinga Z, Ufo Robot Goldrake, Jeeg robot d'acciaio, Getter Robot, Patlabor, Neon Genesis Evangelion. La pellicola, uscita nel 2013, prevede un sequel che uscirà, probabilmente, nel 2017.

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I progetti abbandonati

Durante la sua carriera, Guillermo del Toro ha maneggiato parecchi progetti interessanti, senza mai, però, poterli portare a termine. Uno di questi è la sua versione cinematografica di “Frankenstein”, tratto dal famoso romanzo della Shelley. Nel 2008, Il regista il regista iniziò a lavorarci e già aveva scelto il protagonista maschile, Doug Jones, ma poi il progetto è stato annullato per dedicarsi ad altro, principalmente a “Lo Hobbit”. Stessa sorte è toccata agli adattamenti di “Dr. Jeckyll and Mr Hyde”, “Tarzan” e “Pinocchio”, tutti personaggi che del Toro ama tantissimo e che lo hanno sempre affascinato per le loro storie. Un vero peccato è stato l’abbandono del progetto del film “3993”, titolo dato dalla combinazione di due date storiche importanti per la trama, cioè il 1939 e il 1993. Il film doveva uscire nel 2009 ed essere il terzo capitolo della trilogia sulla guerra civile spagnola, composta da “La spina del diavolo” e “Il labirinto del fauno”, ma poi fu definitivamente accantonato.

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“The Strain”

Negli ultimi anni, il regista messicano ha prodotto film d’animazione di grande seguito come “Il Gatto con gli stivali”, “Kung Fu Panda 2”, “Le 5 leggende e l’horror “La madre”. Nel 2009, del Toro ha scritto il romanzo “La progenie” (“The Strain”), primo libro di una trilogia sui vampiri scritta con Chuck Hogan, composta da altri due libri “La caduta” e “Notte eterna”. Nel novembre del 2013, la FX si è aggiudicata i diritti per girare la serie televisiva basata su “The Strain”, che ha debuttato con successo nel luglio 2014. Guillermo del Toro ne ha girato l’episodio pilota, ma l’intera serie ha suscitato molto interesse per la trama misteriosa e angosciante. Il protagonista è l’epidemiologo Ephraim Goodweather, chiamato, col suo team, ad investigare all’aeroporto quando atterra un velivolo con le luci spente e le porte sigillate. A bordo trovano centinaia di morti e solo quattro sopravvissuti. La situazione peggiora quando i corpi cominciano a scomparire dagli obitori. Goodweather e un piccolo gruppo di volontari si ritrova a combattere per proteggere non solo i loro cari, ma la città intera, da un antico male che minaccia l'umanità. Al momento non si sa se arriverà anche nel nostro paese.

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I progetti futuri

Sempre in tema di supereroi, del Toro è stato anche scelto per dirigere un film sulla Justice League Dark – di cui fanno parte John Constantine, Swamp Thing, Deadman, Spettro, Zatanna e Etrigan – il cui titolo è stato cambiato da “Heaven Sent”, in “Dark Universe” e, infine, in “Justice League Dark”, ma è ancora tutto in fase di definizione. La cosa certa, invece, è la data d’uscita del suo nuovo horror “Crimson Peak”, fissata al 16 ottobre 2015 in USA e il suo coinvolgimento nei progetti di “Hellboy 3” e “Pacific Rim 2”, oltre al fatto di essere lo sceneggiatore de “Lo Hobbit: La Battaglia delle Cinque Armate”, nelle nostre sale a partire dal 16 dicembre prossimo.

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