I 60 anni di Denzel Washington, icona vivente dell’Olimpo di Hollywood
Quando pensiamo agli attori di colore più importanti e bravi dell’universo cinematografico, il primo nome che ci viene in mente è il suo: Denzel Washington. Due Oscar, 45 film (qui le sue 10 pellicole più belle), una decina di serie tv e perle indimenticabili come “Grido di libertà”, “Malcolm X”, “Philadelphia”, “Hurricane – Il grido dell'innocenza”, “Training Day”, “American Gangster” che ne hanno fatto un’icona indiscussa dell’Olimpo di Hollywood e un punto di riferimento per le giovani leve. Sorriso inconfondibile, fascino da vendere, talento immenso, grandissimo tifoso dei Los Angeles Lakers, il passare del tempo su Denzel Washington non ha assolutamente effetto e, ogni volta che sbarca al cinema, è un successo assicurato. Esemplare anche nella vita “reale”, l’attore è sposato dal 1983 con Paulette Pearson, conosciuta sul set di “Wilma”, i due hanno 4 figli: John David, Katia, Malcolm e Olivia.
Gli esordi
L’attore è nato in Virginia, il 28 dicembre del 1954 e, dopo il divorzio dei genitori, ad appena 11 anni venne mandato a studiare in collegio. In seguito, si laureò in teatro e giornalismo alla Fordham University di New York, dove sbocciò la passione per la recitazione che lo portò a iscriversi all'American Conservatory Theater di New York. Il debutto avvenne nel 1977 con il film per la tv “Wilma”, mentre al cinema qualche anno dopo, nel 1979, con “Coriolanus”, di Wilford Leach, in un piccolo ruolo, e nel 1981 con “Il pollo si mangia con le mani”, di Michael Schultz. Una spinta decisiva alla sua carriera la diede la serie tv “A cuore aperto”, trasmessa dal 1982 al 1988, dove Washington aveva il ruolo del Dottor Philip Chandler. Nel frattempo, si destreggiava tra cinema e tv con i film “Storia di un soldato” (1984) e “Power – Potere” (1986). Nel 1987 interpretò la parte dell'attivista politico sudafricano Stephen Biko nel bellissimo “Grido di libertà”, di Richard Attenborough, per il quale ricevette una nomination all'Oscar come Miglior attore non protagonista.
I grandi film degli anni ’90: “Malcolm X”, “Philadelphia” e “Hurricane”
Nel 1990, arriva l'Oscar come Miglior attore non per l'interpretazione di un soldato afroamericano ed ex schiavo in “Glory – Uomini di gloria”. Fu, quindi, il primo attore nero a vincere la statuetta 26 anni dopo Sidney Poitier. Nello stesso anno, prese parte al film “Jamaica Cop” e nel ruolo di Rebuen James in “Dio salvi la regina”, dove interpreta un soldato britannico che, nonostante la sua pluridecorata carriera militare, torna a vivere in una società afflitta dal razzismo. Nel 1991, interpretò Bleek Giliam nel film di Spike Lee “Mo' Better Blues” e, successivamente, Washington tornò a lavorare con Spike Lee per interpretare uno dei suoi ruoli più acclamati dalla critica in “Malcolm X”, del 1992. L'interpretazione dell'attivista per i diritti degli afroamericani gli valse una nomination all'Oscar al miglior attore. L'anno dopo interpreta l'avvocato di un giovane uomo gay affetto di AIDS nello stupendo “Philadelphia”, accanto a Tom Hanks. Seguiranno altri thriller di successo come “Il rapporto Pelican” e “Allarme rosso”, per poi respirare un po’ di sentimentalismo con il film “Uno sguardo dal cielo”, accanto a Whitney Houston. Nel 1998, torna a girare con Spike Lee in “He Got Game”, nel quale interpretò un padre che viene rilasciato, dopo sei anni di prigione, con una libertà condizionata e che cerca di convincere il figlio adolescente a firmare con una squadra professionista di basket. L’anno successivo, l’attore gira "Il collezionista di ossa", con Angelina Jolie, e “Hurricane – Il grido dell'innocenza”, basato sulla vera storia del pugile Rubin Carter, per il quale ricevette l’Orso d'Argento al Festival di Berlino, il Golden Globe come Miglior attore protagonista e la nomination agli Oscar come Miglior attore.
L’Oscar per “Training Day” e i maggiori successi del 2000
Gli anni Duemila si aprono con “Il sapore della vittoria – Uniti si vince”, film che racconta la gloriosa stagione di una squadra di football negli anni in cui la società americana era macchiata da un grande odio razzista. Due anni dopo, arriva finalmente il riconoscimento più ambito, l'Oscar al miglior attore, ottenuto grazie alla fenomenale interpretazione di Alonzo Harris in “Training Day” del regista afroamericano Antonie Fuqua, con Ethan Hawke. Altra performance da urlo è quella di John Quincy Archibald nel film “John Q”, dopo la quale Washington decise di passare in cabina di regia per la prima volta. Infatti, nel 2002 esce il suo primo film da regista, oltre che attore, “Antwone Fisher”. Grandi successi commerciali sono stati film come “Man on Fire – Il fuoco della vendetta”, “Inside Man”, “Déjà vu – Corsa contro il tempo”, “American Gangster”. Nel 2007, rientra in cabina di regia per il bellissimo e profondo film biografico “The Great Debaters – Il potere della parola” .
Gli ultimi blockbuster e i progetti futuri
Nel 2009, l’attore è sul set di “Pelham 123 – Ostaggi in metropolitana”, diretto da Tony Scott e remake de “Il colpo della metropolitana – Un ostaggio al minuto”, del 1974, mentre nel 2010 è nei panni di Eli in “Codice Genesi”. Nello stesso anno fu protagonista assieme a Chris Pine in “Unstoppable – Fuori controllo”, ancora una volta con il regista Tony Scott. Due anni dopo torna con il thriller “Safe House – Nessuno è al sicuro” e con il fenomenale “Flight”, per il quale riceve la sua sesta nomination agli Academy Award e l'ottava ai Golden Globe. Nel 2013 è in coppia con Mark Wahlberg nell'adattamento fumettistico di “Cani sciolti”, per la regia di Baltasar Kormákur. L’anno scorso, l’attore ha annunciato di voler tornare a dirigere e che sarebbe interessato all'adattamento della pièce “Fences”, ma nel frattempo ha girato “The Equalizer – Il Vendicatore”, diretto da Antoine Fuqua e adattamento cinematografico della serie televisiva degli anni 80 de “Il giustiziere della notte”. Per il 2015 ah in serbo il remake de “I magnifici sette”, film western cult del 1960, diretto da John Sturges. Indovinate chi sarà in cabina di regia? Beh, il suo amico Antoine Fuqua.