“L’uomo d’acciaio”: 10 cose da sapere sull’atteso reboot di Zack Snyder
Manca pochissimo all’uscita nelle sale dell’atttesissimo reboot de “L’uomo d’acciaio”, la rilettura delle avventure di Superman secondo Zack Snyder. Il film uscirà il 14 giugno nei cinema statunitensi e il 20 nei nostri. A differenza di “Superman Returns” di Bryan Singer, più concentrato sulla figura del supereroe, quello snyderiano si focalizzerà sull’aspetto più realistico e umano del protagonista. Oggi vogliamo, però, darvi un quadro completo di quello che andrete a vedere al cinema e qualche curiosità che farà contenti i fan del personaggio e non solo.
1 – Diatriba sulla scelta del regista: il primo regista ad essere considerato dalla Warner Bros. è stato Guillermo Del Toro, che dovette rinunciare per dedicarsi ad altri progetti in ballo già da tempo. Fu, allora contattato Robert Zemeckis, ma anche lui non accettò. Il due di picche fu dato anche da Ben Affleck che dichiarò di avere poca esperienza per dirigere un film pieno di effetti speciali. Alla fine, Christopher Nolan, curatore del soggetto, fece personalmente il nome di Zack Snyder, ricordando i successi di “300” e “Watchmen”. Snyder si disse subito entusiasta del progetto poiché grande fan di Superman, ma ci tenne a precisare che il suo personaggio non avrebbe avuto niente a che fare con la Justice League e con la trilogia di Batman dello stesso Nolan. Insomma, aveva chiesto carta bianca.
2 – Soggetto e sceneggiatura a 10 mani: la sceneggiatura è stata scritta da David S. Goyer (“Ghost Rider – Spirito di vendetta”, “Batman Begins”, “Il cavaliere oscuro – Il ritorno”) che aveva già lavorato più volte con Nolan e proprio al regista disse che questo nuovo adattamento sarebbe stato ambientato in un contesto moderno, proprio com’era accaduto per la nuova trilogia di Batman. La Warner fu entusiasta, ma poco prima dell’inizio delle riprese, la sceneggiatura fu rimaneggiata dallo stesso Nolan, poi da Kurt Johnstad, collaboratore di Snyder, dal fratello minore di Christopher Nolan, Jonathan, e dallo stesso Zack Snyder. Un collage d’idee i cui risultati saranno visibili solo a partire dal 20 giugno.
3 – Henry Cavill non è stato la prima scelta: il nuovo sex-symbol di Hollywood, visto in “Immortals”, “La fredda luce del giorno”, seppur perfetto per la parte e già contattato all’epoca per “Superman Returns” di Bryan Singer, in seguito non è stato più la prima scelta della Warner Bros. che contattò anche Matthew Goode, James Holzier, Armie Hammer, Matt Bomer, Joe Manganiello, Colin O’Donoghue e persino Zac Efron. In pole c’era il granitico Manganiello ma dovette rinunciare a causa delle riprese della serie “True Blood”, così alla fine lo stesso Snyder convinse la major a scegliere Cavill che diventa il primo attore non americano (è nato sull’isola di Jersey, nel canale della Manica) ad interpretare il ruolo di Superman, dopo George Reeves, Christopher Reeve e Brandon Routh.
4 – Amy Adams batte Kristen Stewart per il ruolo di Lois Lane: stessa sorte anche per la bella Amy Adams. L’attrice, star di “The Fighter”, “I Muppet”, “The Master” e “Di nuovo in gioco”, scelta per l’ambito ruolo di Lois Lane, la reporter del Daily Planet che s’innamora di Superman, ha dovuto superare la concorrenza di Natalie Portman, Charlotte Riley, Anne Hathaway, Dianna Argon, Rachel McAdams, Kristen Bell, Olivia Wilde, Mila Kunis, Jessica Biel, ma soprattutto di Kristen Stewart, fortemente appoggiata dalla Warner e in seguito scartata perché impegnata in altri progetti.
5 – Cavill e la passione per i fumetti DC: Non tutti sanno che Henry Cavill è un divoratore di fumetti della DC e proprio per prepararsi alla parte, ne ha letti una quantità infinita. Le fonti principali da cui ha tratto ispirazione sono quattro: “La morte di Superman” del 1992, in cui il supereroe muore dopo lo scontro con Doomsday; “Il ritorno di Superman”, del 1993, in cui quattro personaggi sostengono di essere la reincarnazione di Kal-El (vero nome dell’eroe); “Superman: Red Son”, del 2003, una sorta di rivisitazione della storia, dato che il piccolo Kal-El viene fatto atterrare in Russia invece che negli USA, combattendo poi contro i comunisti nella Guerra Fredda; l’ultimo è “Superman/Batman: The Search for Kryptonite” dove c’è l’alleanza tra i due eroi per ripulire il pianeta dopo lo schianto sulla Terra di una meteora di kryptonite.
6 – Similitudini con con la serie tv “Smallville”: Snyder ha dato un’occhiata anche alla serie tv “Smallville”, prodotta dal 2001 al 2011, con Tom Welling nei panni di Clark Kent/Superman. Proprio dalla serie, il regista ha voluto prendere per il suo reboot un personaggio mai apparso nei fumetti. Si tratta di Whitney Fordman, compagno di classe di Clark Kent e quarterback della squadra di football, fidanzato di Lana Lang, primo amore di Clark, interpretato in Smallville da Eric Johnson e adesso sul grande schermo da Robert Gerdisch. Non è tutto perché anche Amy Adams (Lois Lane) e Alessandro Juliani (Sergente Sedowsky ne “L’uomo d’acciaio”) hanno avuto dei ruoli nella famosa serie tv.
7 – Il personaggio di Faora: Snyder porterà sul grande schermo anche il personaggio di Faora, che nel reboot sarà interpretato dall’attrice Antje Traue. Faora, apparsa anche in molti episodi di Smallville, è una psicopatica e malvagia guerriera kryptoniana legata al Generale Zod, col quale ha condiviso la detenzione nella Zona Fantasma. E’ esperta dell’arte marziale dell’Horu-Kanu e nel film darà sfogo a tutte le sue mirabolanti potenzialità.
8 – Kryptonite addio: Stavolta il nemico di Superman non sarà più la mitica sostanza verde che lo rende vulnerabile. Visto che la rivisitazione di Snyder, come abbiamo già detto all’inizio, è tesa a rendere l’eroe più umano, il fattore che affliggerà Superman sarà l’emarginazione e la solitudine, in un mondo che fatica ad accettarlo.
9 – Il personaggio di Jimmy Olsen non ci sarà: nel reboot mancherà anche il personaggio di Jimmy Olsen, il giovane fotoreporter del Daily Planet appassionato di computer e aspirante giornalista, che è sempre stato presente nei vari film e anche nelle serie televisive. Alcune fonti vicine a Snyder asseriscono che il personaggio risultava troppo simile al Peter Parker di “Spider Man” e inutile allo svolgimento delle nuove avventure. Peccato.
10 – L’avversione di Snyder verso il 3D: il budget stanziato dalla Warner, inizialmente, è stato di 225 milioni di dollari, anche per avviare le riprese del film in 3D, molto in voga in questi anni e decisamente appealing. Tuttavia, Zack Snyder rivelò ai grandi della major di essere poco interessato a quel tipo di tecnologia, convincendoli a rinunciarvi. Qualcuno, però, avrà avuto dei ripensamenti, più che altro “commerciali”, e la pellicola è stata riconvertita in 3D durante la post-produzione, il che ha fatto storcere non poco il naso al regista.