Nel finale di Boris – Il film, lo sfortunato regista protagonista arrivava a girare un paradossale film di Natale intitolato Natale con La Casta, per sfruttare il richiamo e il tono intellettuale del noto libro d’inchiesta di Rizzo e Stella. Siccome alle volte i film precedono o ispirano la realtà e così quest’anno il consueto titolone delle feste natalizie di Aurelio De Laurentiis si chiamerà “Natale a Gomorra”. Sembra una battuta ma non lo è. Lillo e Greg sono i protagonisti e di più non si sa se non che sarà disponibile in 3D e Imax per massimizzare gli incassi e sfruttare qualsiasi maniera per caricare il prezzo del biglietto. L’impressione è quella che la Filmauro (società di produzione dietro i film di Natale da circa 30 anni, passata attraverso i fasti dei Vanzina, di Boldi e De Sica) sia costretta a qualsiasi espediente per tornare in cima al boxoffice, anche copiare le strategie virali della rete. Solo 10 anni fa gli incassi di questi film si calcolavano tra i 15 e i 20 milioni di euro e vincevano quasi regolarmente il biglietto d’oro per il film di maggior successo della stagione. Negli ultimi anni un calo fisiologico li ha portati più vicini ai 10 milioni con preoccupante costanza, fino alla punta minima dell’anno scorso: solo 6 milioni di incasso totale per Un Natale Stupefacente. Sono cifre più che buone in qualsiasi momento dell’anno ma che nella terribile carneficina della concorrenza natalizia significano essere battuti da tutti, addirittura anche da American Sniper di Clint Eastwood.
Le motivazioni di questa china discendente sono tantissime, un po’ è il crollo del Natale come momento di massimo incasso (adesso la data migliore sembra essere il primo weekend di Gennaio, quello in cui Zalone e Siani hanno fatto i loro record), un po’ è la sempre minor costanza con cui il cinepanettone ha garantito al proprio pubblico la sua comicità e infine un po’ è anche il crollo proprio di quel tipo di intrattenimento, sempre meno premiato dagli spettatori anche al di fuori del Natale. Il rimedio elaborato dai due De Laurentiis (Aurelio e il figlio Luigi) invece è rilanciare e fare come si fa su internet, cioè cavalcare un successo più grande per attirare visitatori.
Mettersi in scia di una conversazione, di un tema o di un argomento molto discusso è la più semplice e nota delle regole per emergere e farsi vedere online, la Filmauro con Natale a Gomorra sembra volerla fondere con il vecchio espediente della parodia (Ultimo Tango a Zagarolo, L’esorciccio e via dicendo). Un video su una questione al centro del dibattito nazionale, uno sketch riguardo qualcosa che tutti stanno commentando o una serie tv di successo garantiscono un buon numero di visualizzazioni (se poi il contenuto è forte e originale come Effetti di Gomorra sulla gente si va anche oltre), Filmauro quest’anno fa la stessa cosa. Non si sono rivolti a TheJackaL, lo stesso però hanno messo nel titolo contemporaneamente il libro di Saviano, il film di Garrone e la serie tv di Sollima. Cosa ne faranno non è ancora noto, della trama non si sa nulla e le riprese inizieranno tra qualche mese ma il team creativo è il medesimo degli altri anni.
Sul fatto che il film sarà in 3D e Imax invece la si può vedere in due maniere. La prima e più probabile è la fiducia della Filmauro nel fatto che il pubblico pagherà di più per vedere una commedia con Lillo e Greg in tre dimensioni o sul gigantesco schermo Imax. La seconda e più maligna è che, vista la penuria di schermi Imax in Italia (Pioltello e Skyline, entrambi a Milano) e il fatto che ogni multisala ha uno o massimo due schermi 3D, la distribuzione massiccia del loro film impedirà alla concorrenza americana, d’azione e solitamente buona per questo tipo di schermi, di avere le sale con il biglietto più oneroso. In ogni caso Filmauro fa bene a mettere le mani avanti e armarsi a dovere, quest’anno la consueta competizione di Natale sarà la più dura che si ricordi almeno dal 2009 (l’anno di Avatar), perché uscirà prima il nuovo Guerre Stellari e poi a Gennaio il nuovo film di Checco Zalone.