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Oscar 2018

Oscar 2018: “Una donna fantastica” è il Miglior film straniero

Il film del cileno Sebastian Lelio l’ha spuntata nella categoria più difficile di questa edizione degli Academy Awards, grazie alla storia di Marina (Daniela Vega), una transgender che dovrà combattere contro ogni tipo di sopruso e pregiudizio dopo la morte del suo compagno Orlando. Emozioni a non finire.
A cura di Ciro Brandi
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La battaglia più difficile di questa 90esima edizione degli Academy Awards era proprio quella del Miglior film straniero. A spuntarla, alla fine, è stato “Una donna fantastica”, emozionante film diretto dal cileno Sebastián Lelio, che ha stracciato la concorrenza degli altri favoriti “The Square” e “L’Insulto”.

La storia della transgender Marina

Lelio racconta la storia di è la storia di Marina (Daniela Vega), una donna giovane e attraente, legata sentimentalmente ad un uomo di vent’anni più grande. La sua fragile felicità si interrompe la sera in cui Orlando, il suo grande amore, muore all’improvviso. È in quel momento che la sua natura transgender la metterà di fronte ai pregiudizi della società in cui vive. Marina è però una donna forte e coraggiosa e si batterà contro tutto e tutti per difendere la propria identità e i propri sentimenti.

L’annientamento dell’identità e dei diritti civili

Lelio ha colto nel segno e ha centrato il suo obiettivo alla grande. Con “Una donna fantastica”, il regista ha costruito un film esteticamente splendido ma anche dal forte vigore narrativo, diviso tra tensione e sentimento. Lo spettatore vede Marina come un essere umano che, oltre ad elaborare un terribile lutto, deve anche affrontare la denigrazione della sua identità e l’annientamento dei suoi diritti civili. La sua vita sembra procedere sempre controvento, tra mille difficoltà e umiliazioni, dovute soprattutto al dualismo sessuale che resta sempre sullo sfondo, trattato con estrema realtà e concretezza.

I premi conquistati prima dell’Oscar

Prima dell’Oscar, la pellicola aveva già vinto l’Orso d’Argento per la Migliore sceneggiatura al Festival di Berlino e il Teddy Award al Miglior film; l’Independent Spirit Awards al Miglior film straniero e il Premio Goya al Miglior film straniero in lingua spagnola. Fu candidato anche ai Golden Globe, ma il riconoscimento è andato a “Oltre la notte”, di Fatih Akin, con Diane Kruger, clamorosamente escluso dalla cinquina degli Oscar.

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