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Caso abusi e molestie Harvey Weinstein

Roberto Faenza: “Almeno 10 attrici italiane a letto con Weinstein per avere una parte”

Al caso del produttore americano accusato di molestie si aggiunge la testimonianza del regista italiano Roberto Faenza. A suo dire, diverse dive nostrane avrebbero intrattenuto rapporti intimi con Weinstein in cambio di una parte: “Tutti sapevano”.
A cura di Valeria Morini
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Il caso di molestie sessuali di cui è accusato il produttore Harvey Weinstein continua a toccare l'Italia. Dopo la denuncia da parte di Asia Argento, che ha sostenuto di aver subito una vera e propria violenza da parte di Weinstein, è decisamente inattesa la dichiarazione del regista Roberto Faenza. Autore di film come "Prendimi l'anima" o "La verità sta in cielo", ha commentato il caso al Fatto Quotidiano, lanciando una notizia bomba: una decina di attrici italiane avrebbe offerto prestazioni erotiche al produttore in cambio di un ruolo sul grande schermo.

Ce ne sono anche altre, almeno una decina tra le attrici italiane che sono state a letto con lui per avere una particina in un suo film. Il che significa che tutti sapevano. C'era reticenza ad accusare il prepotente che abusava del suo potere in maniera scandalosa. Trovo abbastanza raccapricciante che siano stati tutti zitti per anni. Se sapevamo noi italiani che tipo era Harvey Weinstein, negli Stati Uniti non poteva non esserne a conoscenza l'intera Hollywood.

 Roberto Faenza su Asia Argento

Faenza ha commentato anche un'altra accusa formulata da Asia Argento, che ha affermato di essere stata molestata da un regista italiano. L'attrice non ha mai fatto il nome di tale personaggio (i sospetti si sono concentrati su Michele Placido, ma un portavoce ha smentito) e Faenza ora la critica: "Quando si lancia un'accusa del genere dovresti fare anche il nome. Trovo grave in questo caso l'omertà dell'ambiente. È come se si svegliasse Biancaneve e scoprisse che uno dei nani era un delinquente. Ma dov'erano tutti?"

Jennifer Lawrence e le umiliazioni a inizio carriera

Intanto, nuovi racconti di molestie da parte di note attrici esplorano un mondo che appare marcio ben oltre le azioni compiute da Weinstein. Jennifer Lawrence, per esempio, oggi è una delle attrici più pagate al mondo (sebbene le dive prendano un terzo dei colleghi maschi, beninteso), ma a inizio carriera subì cocenti umiliazioni. L'attrice ha raccontato dal palco dell'Elle Women in Hollywood che una volta la costrinsero a perdere sette chili in due settimane per avere una parte. In un'altra occasione, una produttrice le fece un provino avvilente:

Mi fece stare in piedi accanto ad altre cinque donne molto, molto più magre di me. Eravamo una accanto all'altra coperte solo con una mascherina sulle parti intime. Dopo quel confronto degradante e umiliante, la produttrice mi disse di usare quelle foto in cui ero nuda come stimolo per mettermi a dieta. Sto ancora imparando che non devo sorridere quando un uomo mi mette a disagio. Mi rendo conto solo ora che ero in trappola.

Molly Ringwald racconta gli abusi subiti

Ancora più inquietante è il racconto di Molly Ringwald, stellina del cinema teen anni 80. L'attrice ha raccontato sul New Yorker di avere avuto con i Weinstein problemi di altro tipo (le venne negata una percentuale sugli incassi di un film da loro prodotto); in compenso, nel corso della sua carriera ha subito numerose molestie, a testimonianza del maschilismo imperante a Hollywood:

A 13 anni un cinquantenne della troupe mi ha detto che mi avrebbe insegnato a ballare e mi si è strusciato addosso con un'erezione. A 14 un regista sposato mi ha messo la lingua in bocca sul set. All'epoca stavo ancora cercando di capire cosa significasse diventare una giovane donna sessualmente piacente, a ogni angolo trovavo un uomo più vecchio che cercava di accelerare il processo. E tutto questo è accaduto nonostante avessi dei genitori molto protettivi, che hanno fatto del loro meglio per aiutarmi. Non oso pensare cosa sarebbe accaduto se non li avessi avuti. A 20 anni durante un'audizione mi è stato chiesto dal regista di indossare un collare da cane intorno al collo.

Come Carrie Fisher trattava i molestatori

In mezzo a tante testimonianze spesso atroci, c'è spazio anche per il sorriso grazie a un aneddoto su Carrie Fisher, la compianta interprete della principessa Leia di Star Wars. Una scrittrice sua amica, Heather Ross, ha raccontato di essere stata difesa da lei dopo aver subito molestie da un produttore, in un modo molto particolare: la Fisher fece consegnare una lingua di mucca all'aggressore.

Circa due settimane dopo, mi arriva un messaggio online di Carrie nel quale mi diceva: "Ho appena visto [omissis] ai Sony Studios. Sapevo che l'avrei trovato lì per cui sono andata nel suo ufficio e gli ho consegnato personalmente una scatola di Tiffany con un nastro bianco". Le chiesi  cosa ci fosse dentro e lei mi rispose: "La lingua di una mucca presa al Jerry’s Famous Deli di Westwood con un biglietto che diceva ‘Se ti azzardi a toccare ancora la mia amica Heather o qualsiasi altra donna, il prossimo pacco conterrà qualcosa di tuo in una scatola molto più piccola'".

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