video suggerito
video suggerito
Opinioni

“Transformers 4” record in Cina: Hollywood guarda sempre di più ad Oriente

Con più di 300 milioni di dollari contro i 227 americani, l’ultimo film di Michael Bay ha trionfato nel secondo mercato del mondo, ma non è stata una casualità, né un caso isolato.
A cura di Gabriele Niola
2.186 CONDIVISIONI
Video thumbnail
Immagine

Transformers 4 è piaciuto ai cinesi, il più è fatto.
Storicamente la saga dei giocattoloni Hasbro ha un ottimo rapporto con al Cina ma stavolta si è superata (complice anche il lancio in anteprima mondiale fatto ad Hong Kong). Con più di 300 milioni di dollari realizzati nella sola Cina (record d’incassi nazionale) il film di Michael Bay si è ampiamente ripagato del budget (210 milioni di dollari), anche volendo considerare i non trascurabili costi aggiuntivi di marketing e promozione. Il resto è profitto e parliamo di circa altri 800 milioni raccimolati in giro per il mondo e negli Stati Uniti. Numeri simili spiegano da soli come mai Hollywood sia sempre più interessata al mercato della grande Cina, nel quale fino a due anni fa venivano costruite 10 nuove sale ogni giorno ma che, per legge, poteva includere solo pochi film stranieri ogni anno.

Fino a poco tempo fa le maglie del governo permettevano la distribuzione di 20 pellicole straniere a stagione, così da proteggere la produzione interna che quanto a blockbuster e intrattenimento non ha nulla da invidiare (e molti di questi sono di propaganda, dunque vanno visti). Tuttavia recentemente il blocco è stato allentato, consentendo a 34 film l’anno di passare e voci insistenti sostengono che ben presto si passerà a 44 (includendo però in questi 10 in più solo pellicole d’autore e non filmoni americani di grande incasso come avviene in linea di massima). In un paese in cui il totale del boxoffice aumenta nell’ordine di miliardi di dollari ogni paio d’anni la voglia di far arrivare più cinema americano (ma sempre selezionandolo) è forte e soprattutto è forte la voglia cinese di entrare in questo business anche produttivamente.

Chi questo weekend è andato al cinema a vedere Transformers 4 avrà infatti notato che il film si apre nell’America profonda ma si chiude ad Hong Kong (dove si vede anche Li Bingbing, grandissima star locale da noi nota solo per la partecipazione all’ultimo Resident Evil), location che si ritrovano anche in Pacific Rim (solo per citare un altro film di quest’anno). È almeno da I pirati dei Caraibi – Ai confini del mondo che luoghi o personaggi cinesi vengono aggiunti più che volentieri alle trame (in quel caso si trattava del mitico Chow Yun Fat) per rendere il film più appetibile e riuscire magari a strappare una coproduzione con qualche società locale così da rientrare facilmente nei pochi selezionati per l’ingresso nel territorio. E se in tanti film non lo vediamo accadere è solo perchè simili scene vengono girate solo per la versione cinese. Iron Man 3 ad esempio ha delle scene in più ambientate in Cina che il resto del mondo non ha visto e lo stesso vale per Looper. È facile speculare su questi numeri, ora che sono di dominio pubblico, ma è un fatto che Transformers 4, alla fine dei conti, è andato decisamente meglio in Cina (i suddetti 300 milioni) di quanto non sia andato in patria (227 milioni), cioè è piaciuto più lì che qui.

Dunque ai cinesi il cinema americano piace (nonostante arrivino pochi film lo stesso Hollywood è responsabile del 44% dell’incasso totale del botteghino nazionale) e agli americani il mercato cinese piace perchè è il secondo del pianeta per grandezza, dopo il loro ovviamente. Al ritmo in cui cresce poi è facile prevedere che tra un pugno d’anni diventerà il più importante del globo.
I cantori della decadenza del cinema amano ripetere che quest’esigenza di pensare i grandi film per mercati che non sono più quello americano (perchè poi ci sarebbe anche il mercato russo che vuole la sua quota e promette incassi belli grossi) fa sì che vediamo storie sempre più cretine, semplici e banali, film con sempre meno dialoghi (meno si deve tradurre o leggere coi sottotitoli meglio è) che abbandonano qualsiasi velleità più ponderata per inseguire mercati assetati d’intrattenimento spettacolare. Di certo la più grande industria di cinema del pianeta sta ripensando il modo in cui continuerà ad essere tale e produrre i film di grande incasso, cioè le corazzate da centinaia di milioni di dollari, e lo sta facendo con un’ottica intercontinentale.

2.186 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views